Colap, 16/05/2020
3 PUNTI DA CORREGGERE PER UN RILANCIO SENZA DISCRIMINAZIONIAbbiamo rilevato tre iniquità significative nell’ultima bozza del Decreto Rilancio e chiediamo al Governo di intervenire rapidamente per evitare di discriminare una fetta importante di lavoratori, già duramente colpiti dalla crisi COVID-19. Aiutaci a diffondere il nostro appello prima che sia concluso l’iter parlamentare!
È iniziata ufficialmente la fase 2 dell’emergenza Covid-19 e il governo sta per varare il mastodontico provvedimento “Rilancio Italia”, atto a contenere le misure di ristoro e sostegno economico a famiglie, lavoratori e imprese colpite dalla crisi.
Nel complesso giudichiamo positivamente l’impegno preso nei confronti della società italiana, ma dobbiamo far emergere con forza tre iniquità rilevanti, presenti nell’ultima bozza del decreto resa disponibile alla stampa, che discriminano i lavoratori freelance rispetto alle altre forme di lavoro, anche autonomo.
Siamo certi che il Legislatore vorrà recepire i tre punti che elenchiamo di seguito nel passaggio di discussione parlamentare, per poter affermare di aver superato, almeno nella gestione dell’emergenza, la tradizionale e odiosa differenziazione di trattamento tra le diverse forme di lavoro presenti nel nostro paese.
I tre punti da correggerePer i liberi professionisti freelance iscritti alla Gestione Separata INPS non è, ad oggi, stato previsto il rinvio delle scadenze fiscali IRPEF e contributive INPS di fine giugno. Il rinvio di queste scadenze è stato opportunamente previsto a favore di altre categorie; riteniamo necessario che la data sia prorogata anche per i freelance, rinviando gli obblighi di versamento a gennaio 2021 e prevedendo la possibilità di rateizzare i pagamenti senza interessi nel triennio 2021-23.
Suggeriamo che sarebbe interesse stesso dell’Amministrazione intervenire in questo senso, posto che siamo (ahinoi!) certi che ben pochi professionisti sarebbero in grado di assolvere a questo obbligo nei termini canonici, data la crisi di liquidità generatasi nel sistema economico.
Il congedo parentale speciale per i lavoratori con figli fino a 12 anni di età, previsto dal decreto Cura Italia e usufruito anche da un numero molto consistente di freelance, è stato esteso (e prolungato da 15 a 30 giorni) solo per i lavoratori dipendenti. Perché non per i freelance? Chiediamo di eliminare subito questa ingiusta e incomprensibile discriminazione.
Per il mese di maggio è stata previsto che l’erogazione dell’indennizzo a favore dei lavoratori autonomi passi da 600 a 1.000 euro e che sia percepibile solo dai lavoratori che avranno verificato una riduzione dell’attività a causa dell’emergenza Covid.
È apprezzabile l’incremento della cifra, è condivisibile l’idea di destinare le risorse a chi sta soffrendo maggiormente l’impatto della crisi, è totalmente sbagliato il criterio di attribuzione.