ACTA, 20/12/2019
Ovvero l’assegno ordinario di invalidità in chiave freelance
Pubblichiamo in forma anonima la testimonianza di una nostra socia che dopo varie peripezie e tanta pazienza è riuscita a ottenere l’assegno ordinario di invalidità per un periodo di malattia grave.
Tanto i freelance non hanno diritto a nulla.
Molti freelance sono ancora convinti di versare tanto e di non avere diritto praticamente a nulla.
Anni fa ebbi un grave infortunio e non mi posi neanche il problema di possibili indennità ospedaliere, di malattia o di assegni per l’inabilità lavorativa. Lavoravo in proprio e quindi dovevo cavarmela da sola. Fra l’altro, all’epoca, molte delle tutele di cui beneficiamo oggi (anche grazie alle battaglie di Acta) non c’erano ancora.
In ogni caso, quando qualche tempo fa mi hanno diagnosticato una patologia oncologica, avevo una maggiore coscienza dei miei diritti per cui ho usufruito (non senza fatica lo confesso, l’INPS non me ne voglia, magari un giorno racconterò anche questa storia…) sia dell’indennità di degenza ospedaliera che di quella di malattia, ma soprattutto di uno strumento di sostegno al reddito decisamente prezioso per un freelance che si trova ad affrontare una malattia grave.
Si tratta dell’assegno ordinario di invalidità che avevo scoperto casualmente già prima della diagnosi, in questo post sul blog di Daniela Fregosi, alias Afrodite K. Daniela spiega molto bene i vari aspetti di questa misura, che attualmente sul sito dell’INPS si trova qui.
In sintesi estrema si tratta di un assegno mensile erogato per tre anni (ed eventualmente rinnovabile), pensato per compensare i cali di attività lavorativa dovuti a gravi malattie o infortuni.
Il vantaggio fondamentale di questa misura, accessibile anche agli iscritti alla Gestione Separata INPS, è che è compatibile con l’attività lavorativa, anche se sono previste delle soglie di reddito.