Questione PEC posta elettronica certificata

Re: Questione PEC posta elettronica certificata

Messaggioda ANAI Lombardia » 29/01/2010, 2:22

P.a.: Pec, conclusa fase selezione offerte per concessione

Roma, 26 gen. (Adnkronos) - Il Dipartimento per la Digitalizzazione della pubblica amministrazione e l'Innovazione tecnologica (Ddi) comunica che oggi si e' conclusa la fase di selezione delle offerte per la concessione del servizio di Posta elettronica certificata (Pec) gratuita per i cittadini.

Il raggruppamento temporaneo di impresa costituito da Poste Italiane, Postecom e Telecom Italia e' risultato primo in graduatoria. Dopo i significativi risultati in termini di diffusione ottenuti grazie alla sperimentazione avviata con Inps e Aci a settembre scorso, la Pec gratuita sta diventando una realta' per tutti" conclude la nota diffusa dal Dipartimento.
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cyber ... 90159.html
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Re: Questione PEC posta elettronica certificata

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 22/01/2010, 1:03

Un'ennesimo esempio della lentezza all'aggiornamento
e ammodernamento degli apparati della PA,
e però, nello stesso tempo, anche del carattere eccessivamente
troppo ristretto dei tempi di applicazione della nuova normativa statale ...
Ecco i risultati di una rilevazione sul rispetto della legge 69/2009
sugli obblighi relativi alla Posta Elettronica Certificata da parte
degli enti pubblici. Stando a quanto riporta l’associazione
i risultati su un campione di oltre 1500 siti web analizzati,
sarebbero disastrosi.

PEC e obblighi di pubblicazione. Una rilevazione
dell'associazione Cittadini di internet

http://saperi.forumpa.it/story/42034/pe ... 2010-01-21
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Re: Questione PEC posta elettronica certificata

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 17/01/2010, 0:21

12/01/2010
PEC: Posta Elettronica Certificata gratuita sul sito Inps

Più di tre milioni di italiani, registrati presso il sito dell’Inps, e già abilitati (tramite il Pin) a eseguire servizi online, possono ricevere una casella di Posta Elettronica Certificata a titolo gratuito.
Ottenerla è facile, prima facendo richiesta online tramite la funzione apposita contenuta all’interno della sezione “Servizi al Cittadino” sul sito dell’Inps. Successivamente l’interessato dovrà recarsi presso una qualunque sede Inps, per il necessario riconoscimento personale e l’attivazione del servizio.
...

http://www.edilio.it/pec-posta-elettron ... 14715.html

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Re: Questione PEC posta elettronica certificata

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 17/01/2010, 0:17

Segnalo il recente articolo, 11/01/10 su Presskit.it
“PEC, FIRMA DIGITALE E CONSERVAZIONE DOCUMENTALE SOSTITUTIVA”
http://www.presskit.it/default.cfm?id=16747

Ufficio Stampa:
Pleon per InfoCert
Pietro Barrile, Michela Mantegazza, Eleonora Bonati
Tel. 0630260341 – team.infocert@pleon.com


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Re: Questione PEC posta elettronica certificata - Prinzivalli

Messaggioda ANAI Lombardia » 17/09/2009, 0:06

Messaggio da Archivi23 del 15/09/2009

Date: Tue, 15 Sep 2009 15:07:48 +0200
From: Nazzareno Prinzivalli - CompIT nazzareno@compit.it

Forse mi sfugge qualche passaggio ma mi sono sorti alcuni dubbi sul
sistema descritto:
1) Mettere il numero di protocollo nel corpo della PEC a cui si allega
il documento firmato digitalmente non rischia di essere assimilabile
(ipotizzando una traslazione sul cartaceo) all'apposizione della
segnatura sulla busta piuttosto che sul documento?

2) Considerato che, per legge, il provider di PEC è obbligato alla
conservazione solo per 30 mesi, e visto che il DPR 445 prevede solo
l'obbligo di conservazione del registro e non dei backup completi di
sistema, non si rischia di ritrovarsi nella situazione in cui, scaduti i
30 mesi, si possa disporre solo del registro e del documento firmato
digitalmente (conservato sperabilmente in un fascicolo elettronico che
attesti la corrispondenza col numero di protocollo...ma non è sempre
detto se non sussiste un preciso obbligo di fascicolazione) ma senza la
certezza che quel documento sia conforme a quello spedito tramite PEC?
--
========================
Nazzareno Prinzivalli
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Re: Questione PEC posta elettronica certificata -Rassegna stampa

Messaggioda ANAI Lombardia » 16/09/2009, 8:44

Il collega Gianni Penzo Doria segnala in Archivi23 (14 settembre)
un articolo pubblicato sul Corriere delle comunicazioni del 14 settembre
2009 a sua volta segnalato da Andrea Lisi,
http://www.corrierecomunicazioni.it/pdf ... Com_09.pdf
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Re: Questione PEC posta elettronica certificata - CEC-PAC

Messaggioda ANAI Lombardia » 14/09/2009, 23:45

Andrea Lisi segnala in Archvi23 (11 settembre)
l'articolo sulla Simil-Pec a cura di Carlo Mochi Sismondi
La comunicazione elettronica tra PA e cittadini: dove stiamo andando?

... bando di gara per un servizio di “comunicazione elettronica certificata tra pubblica amministrazione e cittadini”, in breve CEC-PAC. E’ un bando abbastanza ricco (50 milioni di euro, seppure in due tranches da 25, di questi tempi sono qualcosa), importante per il tema e singolare per le sue modalità. Siamo ancora in fase di prequalifica ...
http://saperi.forumpa.it/story/41729/la ... 2009-09-10
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Re: Questione PEC posta elettronica certificata - EPCM

Messaggioda ANAI Lombardia » 14/09/2009, 23:24

Nazzareno Prinzivalli segnala in Archivi23 (9 settembre) un articolo
apparso sul blog philweb sulla marca postale elettronica di Poste Italiane,
recentemente presentata a Ginevra dall'amministratore delegato
Massimo Sarmi.
http://www.philweb.it/poste_italiane_pr ... t1392.html

Quello che stupisce è che il progetto è stato realizzato con partnership strategica
del colosso dell'informatica, Microsoft.
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Re: Questione PEC posta elettronica certificata - CEC-PAC?

Messaggioda ANAI Lombardia » 13/09/2009, 21:26

Messaggio da Archivi23 del 31/08/2009
From: "Andrea Lisi" andrealisi@scintlex.it
Date: Mon, 31 Aug 2009 10:10:35 +0200

A fine estate, attraverso un Bando di Concorso assolutamente criticabile e che ha dell'incredibile, il Governo Italiano ci ha rifilato una Simil-PEC, in assoluto spregio alle regole sulla concorrenza. Spero vorrete diffondere il presente articolo perchè quanto sta succedendo è veramente grave.

Cordiali saluti. Andrea Lisi

Avv. Andrea Lisi
*******
Profilo Professionale alla pagina: http://www.scintlex.it/andrea_lisi.php

…ma che CEC-PAC dici?
di Andrea Lisi e Luigi Foglia
Digital&Law Department Studio Legale Lisi – www.studiolegalelisi.it

Nella calura estiva il Governo Italiano partorisce una sorprendente simil-PEC da regalare ai cittadini italiani. Il Bando di gara, le condizioni, i requisiti fanno pensare a un vero e proprio colpo di calore!

A chi conviene questa Simil-PEC CEC-PAC (o come diavolo si chiama)?

Un paio di settimane fa avevamo chiuso un nostro articolo con l’accorato auspicio che la pausa estiva potesse aiutare il nostro legislatore a ritrovare i lumi della ragione nella sua corsa forsennata a regolamentare in materia di digitalizzazione documentale. Invece – a quanto pare – c’è stato un vero e proprio colpo di calore e dal cilindro del nostro creativo legislatore è stata partorita una Simil-PEC: la CEC-PAC!

Ci siamo accorti, infatti, che la Presidenza del Consiglio dei Ministri, mentre tutti eravamo sotto l’ombrellone, ha ben pensato di pubblicare un Bando di Gara per la concessione del servizio di Comunicazione Elettronica Certificata tra Pubblica Amministrazione e Cittadino (CEC-PAC).

CEC-PAC? Ma cos’è?
A giudicare dal Disciplinare di Gara che chiarisce quali siano i servizi oggetto della Concessione sembra che ci troviamo di fronte ad un qualcosa di molto simile alla PEC:
La concessione oggetto della gara prevede la realizzazione e la distribuzione di servizi di base, ed accessori, per i cittadini ed i servizi per le pubbliche amministrazioni (PA).
I servizi di base per i cittadini - ossia, l’insieme dei servizi necessari a garantire la creazione di un canale di comunicazione semplice, diretto e sicuro tra cittadino e PA - sono:

1. la casella di posta elettronica CEC-PAC, con dimensione minima di 250MB, per ogni cittadino maggiorenne che ne faccia richiesta, destinata esclusivamente alle comunicazioni tra PA e cittadino, e viceversa. È previsto che, su richiesta del DDI, il servizio sia in grado di prevedere la funzionalità aggiuntiva della ricevuta di presa visione da parte dell’utente;

2. il servizio di notifica tramite posta elettronica tradizionale dell’avvenuta ricezione di un messaggio sulla casella CEC-PAC;

3. il fascicolo elettronico personale del cittadino, uno spazio per la memorizzazione dei documenti scambiati con capacità minima di memorizzazione di 500 MB;

La CEC-PAC sembra essere, quindi, uno di quegli strumenti alternativi alla PEC previsti dalla Legge 2/2009 (Legge di conversione del D.L. 29 novembre 2008, n. 185), la quale ha reso possibile per pubbliche amministrazioni, società e professionisti, l’utilizzo, accanto alla PEC, di altri sistemi di trasmissione elettronica dei messaggi che certifichino la data e l’ora dell'invio e della ricezione delle comunicazioni e garantiscano l'integrità del contenuto delle comunicazioni trasmesse e ricevute, assicurando l'interoperabilità con analoghi sistemi internazionali in materia di rilascio e di uso della casella di posta elettronica certificata assegnata ai cittadini. Ma allora perché invece di regalare la PEC (come previsto peraltro dal D.P.C.M. 6 maggio 2009 pubblicato in Gazzetta Ufficiale 25 maggio 2009, n. 119), il Governo Italiano ci rifila una Simil-PEC?

Evitiamo per buongusto di soffermarci sull’aberrante acronimo e sugli aspetti economici di questa operazione per provare a fare un paio di inevitabili considerazioni in merito a questa nuova pazzia tutta italiana; non possiamo, però, non sollevare alcune questioni iniziando dalla scelta del fornitore.

Il Bando di Gara prevede numerose condizioni di partecipazione alla gara, ma sono soprattutto i requisiti tecnici a sollevare forti perplessità.

Non sappiamo quante aziende in Italia possano soddisfare tali requisiti. L’aver realizzato servizi di gestione di scambio di dati informatici, di posta elettronica o posta elettronica certificata, di messa a punto, gestione e manutenzione di software applicativi e di assistenza ai clienti per quindici milioni di euro nell’ultimo quadriennio e almeno cinque milioni di euro nell’ultimo anno, non è da tutti. Se poi si richiede anche una rete di sportelli (fisici!) capillare che sia in grado di assicurare un punto di accesso in almeno l’80% dei comuni italiani con popolazione residente superiore a 10.000 abitanti, con orario di apertura al pubblico, dal lunedì al sabato, 9.00-13.00, allora resta davvero poco all’immaginazione e non si può non pensare ad una sola azienda in grado di soddisfare tali requisiti, con buona pace della concorrenza!

Grossi dubbi erano stati già sollevati proprio sull’affidamento dei servizi oggetto della presente gara ed anche l’ANCI aveva già riconosciuto la necessità che venissero “specificati, all'interno del capitolato di gara, dei criteri atti a limitare il rischio che si crei una posizione dominante da parte dell'affidatario del servizio, a scapito del mercato".

Relativamente alla partecipazione al Bando di Gara di eventuali società straniere (anche se è difficile pensare a qualche folle che voglia buttarsi nel labirintico e misterioso mercato italiano della digitalizzazione) non possiamo non rilevare che l’aggiudicatario dovrà iscriversi nell’elenco pubblico dei gestori di Posta Elettronica Certificata, previsto dall’art. 14 del DPR 11.2.2005, n. 68, tenuto dal CNIPA e disponibile attraverso la rete internet; ci si dimentica, però, che, sulla base del successivo art. 15 le società straniere non hanno alcun obbligo di iscrizione a tale registro potendo, nel rispetto di requisiti analoghi ai nostri, esercitare tali attività secondo la disciplina del paese in cui hanno sede. Si finisce, così, per limitare molto anche un’eventuale concorrenza straniera.

Altra questione è quella relativa all’utilizzo della CEC-PAC. Secondo quanto riportato dal Bando di Gara il (nuovo?) strumento di comunicazione è destinato “esclusivamente alle comunicazioni tra PA e cittadino, e viceversa.” ; non potrà essere usato per tutti gli scopi e per tutti gli utenti PEC, ma solo per comunicazioni da e per la Pubblica Amministrazione. Il cittadino dovrebbe quindi richiedere la propria CEC-PAC solo al fine di facilitare la comunicazione con la PA, comunicazione che solitamente si compone di multe e sanzioni… prevediamo lunghe file agli sportelli!

Restano comunque aperti ulteriori interrogativi legati ad aspetti tecnici che ci riserviamo di approfondire in un secondo momento. Ad esempio, ci chiediamo cos’è e cosa conterrà il fascicolo elettronico legato ad ogni CEC-PAC? Come sarà tutelata la privacy dei cittadini relativamente al suo contenuto?

Non ci dilunghiamo oltre sulle tante questioni irrisolte in merito alla PEC o alla Simil-PEC CEC-PAC. Quanto già riferito sulla PEC vale anche e a maggior ragione in merito a questo “nuovo” sistema di comunicazione elettronica. Una cosa è certa, è imbarazzante verificare ogni volta come le buone intenzioni (speriamo che ci siano almeno quelle da parte di chi ci governa!) possano portare a simili catastrofi normative, nel momento in cui si procede in fretta, sull’onda di qualche consiglio affrettato e favorendo solo e soltanto alcuni attori del mercato!
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Questione PEC posta elettronica certificata - archivio mail

Messaggioda ANAI Lombardia » 13/09/2009, 17:12

La questione sollevata dalla collega del comune di Pojana Maggiore in Archivi23 è interessante.
Ma quello che lei richiede avrebbe dovuto essere definito nel manuale e soprattuto nel contratto con la società
che gestiva la PEC.
Ma se il manuale nonè stato adottato, oppure non prevede nulla in merito e se nel contratto ciò non è stato
contemplato....

Date: Fri, 21 Aug 2009 10:17:36 +0200
Gent. Colleghi,
La Provincia di Vicenza in attuazione del progetto IPNET VENETO e grazie ad una convenzione stipulata con INFOCAMERE/INFOCERT ha fornito gratuitamente delle caselle PEC, gestite dal Gestore Legalmail, ai vari comuni del vicentino. Ad aprile però il Comune di Pojana Maggiore ha dato disdetta alla Provincia di Vicenza per questo servizio.
Vorrei gentilmente ora sapere che fine fanno le email arrivate e spedite da quella pec (pojanamaggiore.vi@cert.ip-veneto.net) fino ad allora. Esiste l'obbligo per il gestore di conservare l'archivio storico delle email del cliente che ha disdetto per i successivi 30 mesi? Può il cliente chiederne una copia su supporto informatico da poter conservare agli atti?
Vi ringrazio anticipatamente per tutte le delucidazione che potrete dare in merito a questo argomento per me ancora nebuloso.
Ufficio Protocollo
La Protocollista Sandra Casarin
comune@pojanamaggiore.it
tel. 0444/898033
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