segreteria ANAI ha scritto:Sul sito dell'Anai è pubblicata la lettera inviata al Ministro in merito al limite dei 40 anni per gli organici Mibact.
L'Anai accoglie con favore l'integrazione del titolo delle scuole d'archivio come requisito d'accesso alla "procedura di selezione a contratto determinato di 60 esperti per il patrimonio culturale" ma invita a riflettere su alcune criticità legate all'Art Bonus.
http://www.anai.org/anai-cms/cms.view?m ... numDoc=901Cecilia Pirola
Segreteria ANAI
Associazione Nazionale Archivistica Italiana
Via Giunio Bazzoni, 15
00195 Roma
Tel/fax 06.37517714
segreteria@anai.orghttp://www.anai.org
Buonasera a tutti,
questo è il mio primo post in questo forum che vedo ricchissimo di argomenti
e di spunti di riflessione.
Mi presente brevemente: mi chiamo Veronica e sono un'archivista più che trentenne, con un percorso "classico" di formazione
(laurea in Storia medievale conseguita a Pisa con il massimo dei voti, con esami
di latino, paleografia, archivistica, diplomatica, storia e storia politico-istituzionale e Diploma APD conseguito a Firenze),
e collaboro autonomamente con l'archivio storico diocesano e quello provinciale della mia città.
Il recente bando del Mibact per l'assunzione a tempo determinato di 60 unità,
tra cui 15 archivisti da assegnare ad archivi di Stato ha attirato la mia attenzione
come quella di altri archivisti precari o disoccupati.
In primo luogo per l'assenza di ogni riferimento al Diploma APD, poi per la vaghezza
degli altri titoli di accesso (quali lauree?) e da, ultimo, ma non certo per importanza,
per il limite anagrafico discriminatorio.
Condivido dunque il pensiero della Prof.ssa Guercio espresso nella lettera.
Vorrei però far notare che, contrariamente a quanto sostenuto in essa,
il diploma APD non è stato affatto inserito fra i requisiti d'accesso ma solo
fra i titoli valutabili e questo nonostante si tratti di un requisito previsto
dalla normativa e dagli accordi vigenti (il famoso dpr del '63 e l'accordo,
citato fra l'altro nel preambolo dell'avviso di selezione, del 2010/2011).
Ne consegue che chi non è provvisto, oltreché della laurea, anche di una specializzazione
di tipo universitario, resta escluso da questa selezione.
Mi sembra che questo fatto rappresenti una violazione del diritto di chi si è formato
e continua a formarsi attraverso le scuole annesse agli Archivi di Stato, il cui diploma
continua per altro ad essere previsto, data la suddetta normativa vigente, per il profilo
di archivista di Stato.
Lo Stato disconosce i titoli che esso stesso rilascia attraverso le sue scuole.
Spero che il destino professionale (e umano anche) delle persone che non hanno
più il tempo né le risorse economiche per conseguire ulteriori titoli universitari,
non venga dimenticato.
Faccio notare un'altra cosa che mi pare molto grave: sui siti di tutte le scuole
annesse agli Archivi di Stato si afferma il valore del diploma APD come requisito d'accesso
(non mero titolo valutabile!) "obbligatorio per il personale direttivo dell'amministrazione archivistica dello Stato,
tale Diploma costituisce titolo richiesto, ai sensi del citato D.P.R., per assumere la direzione delle Sezioni separate d'archivio (archivi storici) delle regioni, delle province, dei comuni capoluogo di provincia, dei consorzi di comuni, nonché degli archivi di altri enti dei quali sia stata riconosciuta l'importanza e il particolare interesse storico" (sito dell'Archivio di Stato di Firenze).
Sul sito della Scuola speciale in Beni Archivistici e Librari dell'Università La Sapienza di Roma si afferma, viceversa, che è il titolo rilasciato da suddetta scuola ad essere requisito necessario
per partecipare ai concorsi per archivista di Stato.
Mi sembra che ci sia un conflitto evidente tra le affermazioni dei due diversi istituti (scuola statale e scuola universitaria), affermazioni che però, è bene ricordare, contribuiscono
ad orientare i percorsi formativi delle persone. La responsabilità è grande.
Grazie per l'attenzione.
Veronica Bagnai Losacco