ACTA, 08/11/2016
DECRETO FISCALE: NO ALLA
PROLIFERAZIONE DEGLI ADEMPIMENTI
COMUNICATO CONGIUNTO – ACTA, ALTA PARTECIPAZIONE, CONFASSOCIAZIONI,
CONFPROFESSIONI
Nuove comunicazioni per imprese, professionisti e contribuenti, e un meccanismo
sanzionatorio che punisce l’errore formale e salva i grandi evasori. La denuncia di
Acta, Alta Partecipazione, Confassociazioni e Confprofessioni
Il decreto fiscale varato dal MEF aggiunge ben 8 nuove comunicazioni fiscali ai già numerosi
adempimenti che gravano su imprese, professionisti e contribuenti. E come se non bastasse viene introdotto
un sistema sanzionatorio completamente sproporzionato».
Lo denunciano in un nota congiunta Acta, Alta Partecipazione, Confassociazioni e Confprofessioni,
ricordando che «mentre il rapporto sulla competitività 2017 stilato dalla Banca Mondiale colloca l’Italia al
126esimo posto nel mondo per complessità del sistema fiscale, si aggiungono ulteriori adempimenti e si
disegna un meccanismo sanzionatorio che punisce l’errore formale e salva i grandi evasori».
«Siamo da sempre impegnati nella proposizione di strumenti che possano effettivamente contrastare
l’evasione fiscale – continuano le Associazioni – ma i dati dimostrano che la proliferazione degli adempimenti
aumenta la complessità del sistema, mentre non ha effetto sul recupero dell’evasione».
«Ricordiamo che in Italia le imprese impiegano mediamente 240 ore l’anno per far fronte ai propri
adempimenti fiscali, mentre in paesi con tassi di evasione nettamente inferiori lo stesso data si attesta su
valori considerevolmente più contenuti (in Gran Bretagna 110 ore/anno, in Francia 139 ore/anno).
L’equazione più adempimenti meno evasione viene quindi ampiamente smentita dai fatti. Non è chiaro, tra
l’altro, come gli adempimenti trimestrali possano velocizzare controlli che a oggi sono fermi sul 2014 con dati
annuali 2015 già disponibili da almeno 7 mesi».
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