da Salvatore Alongi » 13/02/2011, 13:07
Gentilissimi colleghi,
il problema, pur configurandosi grave da un punto di vista legale, mi pare abbia una ben più grande rilevanza morale. Sebbene sussista l'assoluta discrezionalità dell'Amministrazione nello scegliere i suoi collaboratori tra una lista di esperti esterni, tuttavia la scelta deve pur avvenire secondo criteri prestabiliti ed i nomi dei componenti della commissione giudicatrice, i verbali delle riunioni e gli esiti delle selezione dovrebbero essere resi pubblici e dunque accessibili a tutti attraverso il portale dell'ente. Questo è l'ABC della legislazione sul diritto di accesso alla documentazione della pubblica amministrazione. O viviamo in un regime di arbitrio assoluto?
L'aspetto morale del problema è per me di gran lunga più grave, poichè è evidente che la lista è stata soltanto un espediente per adempiere la lettera della legge con la finalità prestabilità di eluderne lo spirito. Se l'affidamento di incarichi con una remunerazione superiore ad una certa soglia richiede alle amministrazioni la costituzione di una lista pubblica (obbligo che è stato adempiuto), la chiamata è avvenuta senza tener conto della lista (data l'assenza di qualsiasi traccia di valutazione comparativa): la lista si è prestata dunque ad essere paravento di precedenti decisioni.
Nessuno mette in dubbio la capacità dei collaboratori scelti: si critica il metodo, che è frutto di malcostume e disaffezione ai principi di trasparenza, e la prassi diffusa di privilegiare i "soliti noti".
Riguardo al rivelare i nomi, sono gli interessati a doversi fare avanti, in primis la DGA e dopo i selezionati, perchè, per quel che mi riguarda, la fonte da cui io sono venuto a conoscenza dei nominativi e del fatto che siano stati effettivamente chiamati, è sicura e degna di fede, per tanto aspetto che la discussione sollevata su questo forum e su Archivi23 induca qualcuno ad uscire allo scoperto.
Smettiamola di nasconderci dietro ad un dito.
Salvatore Alongi