Codici medievali fonti di DNA animali e vegetali

Codici medievali fonti di DNA animali e vegetali

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 02/02/2020, 1:01

Repubblica.it, Paolo Pontoniere, 28/01/2020

Quel che ci racconta il Dna trovato nei libri medievali

Dall'idea di uno scienziato emerge un affresco bio-artistico-letterario in cui si intrecciano i Dna di tutte le specie e i virus di cui soffrivano, le tecniche amanuensi e le migrazioni delle mandrie e degli esseri umani, le tragedie, le carestie e le pestilenze con le tecniche librarie e queste con la letteratura. Tutte da studiare

A guardarli non lo si direbbe ma i libri medioevali celano tutti un segreto, una seconda storia nascosta dietro quella scritta dagli amanuensi. E' una storia assai singolare: fatta di pelli, di Dna umano e animale, di virus, migrazioni e fenomeni climatici. La scoperta appartiene a Matthew Collins, un archeologo biomolecolare dell'università di York autore con un gruppo di ricercatori francesi, irlandesi e statunitensi di The York Gospels: a one thousand year biological palimpsest, (I Vangeli di York; un palinsesto biologico di mille anni) un articolo appena pubblicato dal giornale scientifico Royal Society. "Quei documenti sono una sorgente inimmaginabile di informazioni biologiche", ha affermato entusiasta Collins, che ha passato gli ultimi 5 anni studiando anche una edizione medioevale del Vangelo Secondo Luca, "sono un cassa piena di dati molecolari. Un tesoro". L'idea di fare l'analisi del Dna ai libri medieovali può sembrare balzana, ma nei fatti - dal momento che sono stampati per la gran parte su pelle animale e sono stati smaneggiati, abbracciati, baciati da migliaia di persone nei mille a passa anni dalla loro creazione - la pensata è tutt'altro che bizzarra.
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E' una scoperta che spalanca le porte di quel mondo fatto di monaci, cavalieri, scrivani, poeti, damigelle e mercanti che popolavano l'Europa durante il Medio Evo e che hanno toccato i documenti", ha affermato Timothy Stinson, studioso di poesia medioevale all'Università della Carolina del Nord. Una delle scoperte correlate ai Vangeli di York è quella di una potenziale moria dei cervi che deve aver afflitto la Gran Bretagna intorno all'anno milledue, e che fu risolta solo con l'importazione di un'altra specie di cervi dal continente Europeo da parte degli invasori normanni.
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Ma sebbene sia stato il primo a condurre questo tipo di analisi su larga scala, Collins non è il primo ricercatore a ricavare Dna dalle pergamene. A precederlo era stato proprio Stintson, allora professore di inglese alla North Carolina State University. Nel 2009 aveva pubblicato un articolo sull'argomento. E sebbene fosse riuscito a dimostrare con l'aiuto del fratello biologo che la cosa era fattibile, Stinson non era riuscito ad ottenere finanziamenti per passare dalla teoria alla pratica. Purtroppo il carattere interdisciplinare della sua ricerca è stato un freno. Stintson ha dovuto attendere che Collins ricevesse un sostanzioso finanziamento dall'Unione Europea per rientrare in gara con il suo gruppo e su obbiettivi ben più ambiziosi, come per esempio raccogliere il Dna di scienziati come Isaac Newton, che durante la sua vita aveva prodotto una sostanziosa collezione di quaderni d'appunti. Tutti da studiare
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