Conservazione digitale: parliamone e informiamoci

Re: Conservazione digitale: parliamone e informiamoci

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 09/07/2021, 9:20

Filodiritto, Sara Cadelano, 17/06/2021

Linee Guida AgID: processo di conservazione dei documenti informatici

La diffusione del Coronavirus ha reso ancora più attuali le esigenze di modernizzazione della Pubblica Amministrazione, richiedendo un uso sempre più diffuso ed accorto degli strumenti offerti dalle nuove tecnologie.

In particolare, le Linee Guida AgID 2020,[1] relative alla formazione, gestione e conservazione dei documenti informatici, rappresentano un fulgido esempio della ricerca di un equilibrio tra necessità di utilizzo delle I.C.T. nell’attività quotidiana della Pubblica Amministrazione, a fini di semplificazione e di riduzione dei tempi di conclusione del procedimento, e necessità di garantire la sicurezza dei documenti amministrativi informatici.

Tali Linee Guida permetteranno a tutte le Pubbliche Amministrazioni di avere a propria disposizione un corpus unico di regole[2], coerente, uniforme e condiviso.[3]

L’argomento si rivela particolarmente attuale, in quanto, nel 2021, con determinazione n. 371 del 17/05/2021[4], l’AgID ha provveduto all’aggiornamento di alcuni allegati (in particolare, l’allegato n. 5, relativo ai Metadati, ed il n. 6, concernente la Comunicazione tra Aree Organizzative Omogenee di documenti amministrativi protocollati) ed alla correzione di alcuni refusi nel testo delle Linee Guida.
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Indice:
1. Premessa: Linee Guida AgID sulla formazione, gestione e conservazione dei documenti informatici
2. Il processo di conservazione nelle Linee Guida AgID e differenze rispetto al D.P.C.M. del 03/12/2013
3. Conclusioni
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Re: Conservazione digitale: parliamone e informiamoci

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 07/07/2021, 8:09

AgendaDigitale, Luigi Foglia, avvocato - Consulente Studio Legale Lisi e Segretario Generale di ANORC e Andrea Lisi, Coordinatore Studio Legale Lisi e Presidente ANORC Professioni, 05/07/2021

Conservazione, perché il regolamento Agid distrugge il mercato

l Regolamento appena pubblicato dall’Agenzia italia digitale presenta diversi punti controversi e rischia di minare alle radici un mercato, quello della conservazione in favore di soggetti pubblici
n Determinazione n. 455/2021 è stato adottato il Regolamento che definisce i nuovi criteri per la fornitura del servizio di conservazione dei documenti informatici, fissando in un apposito allegato i requisiti generali nonché i requisiti di qualità, di sicurezza e organizzazione necessari per la fornitura del servizio. Il Regolamento presenta diversi punti controversi e rischia di minare alle radici un mercato, quello della conservazione in favore di soggetti pubblici, già da tempo oggetto di scelte strategiche non sempre comprensibili e spesso ondivaghe.

L’emanazione del Regolamento da parte di AgID è stata comunque prevista dall’articolo 34, comma 1-bis del Decreto legislativo n. 82/2005, come integrato e modificato dal Decreto Semplificazione (D.L. 76/2020), convertito con Legge n. 120/2020 ed entrerà in vigore il 1° gennaio 2022, data a partire dalla quale sarà abrogata la Circolare AgID n. 65/2014.
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Indice degli argomenti
La fine dell’accreditamento dei conservatori
Il Regolamento per la fornitura dei servizi di conservazione
Requisiti generali
Requisiti di qualità, sicurezza, organizzativi
Il marketplace dei servizi di conservazione
I problemi del regolamento Agid su conservazione documenti informatici
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Re: Conservazione digitale: parliamone e informiamoci

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 02/07/2021, 8:47

AgID pubblica il documento di indirizzo dei Poli di Conservazione

Sul sito di AgID è stato pubblicato il documento di indirizzo il cui obiettivo è la definizione di un modello di riferimento per i Poli di Conservazione e la relativa rete nazionale.
L’AgID ha reso disponibile online il documento di indirizzo che vuole definire il un modello di riferimento per i Poli di Conservazione e la rete nazionale.

"L’Agenzia per l’Italia Digitale - si legge nell'articolo - ha lavorato ad un tavolo di lavoro istituzionale basato su un accordo di collaborazione sottoscritto nel corso del 2018 con l’Archivio centrale dello Stato, il Consiglio nazionale del Notariato e l’Agenzia industrie difesa soggetti che ad oggi risultano essere in possesso di una significativa esperienza nel campo della conservazione digitale a medio e a lungo termine.
Successivamente al tavolo si sono aggiunti: Ministero dell'Economia e delle Finanze, Ministero della Giustizia, Direzione generale Archivi, Polo archivistico dell’Emilia-Romagna, Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, Regione Marche, Regione Veneto, SOGEI - Società Generale d'Informatica S.p.A., Associazione nazionale archivistica italiana.
L’obiettivo è stato promuovere e definire una rete di poli di conservazione garantendo l’interoperabilità tra gli stessi, nel rispetto del quadro normativo nazionale, delle politiche di transizione al digitale, dei criteri archivistici e degli standard di settore."


Parer, 02/07/2021
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Re: Conservazione digitale: parliamone e informiamoci

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 26/06/2021, 16:59

AgiD 25/06/2021

Conservazione dei documenti informatici:
pubblicato il Regolamento sui criteri per la fornitura di servizi di conservazione


E’ disponibile il Regolamento sui criteri per la fornitura dei servizi di conservazione dei documenti informatici emanato da AgID
Con Determinazione n. 455/2021 è stato adottato il Regolamento che definisce i nuovi criteri per la fornitura del servizio di conservazione dei documenti informatici, fissando in un apposito allegato i requisiti generali nonché i requisiti di qualità, di sicurezza e organizzazione necessari per la fornitura del servizio.

Il Regolamento integra quanto già definito nell’ambito delle Linee guida sulla formazione, gestione e conservazione del documento informatico, emanate a settembre 2020.

Composto di due allegati tecnici, il Regolamento è emanato secondo quanto previsto dall’articolo 34, comma 1-bis del decreto legislativo n. 82/2005, come integrato e modificato dal Decreto Semplificazione (D.L. 76/2020), convertito con Legge n. 120/2020 ed entrerà in vigore il 1° gennaio 2022, data a partire dalla quale è abrogata la circolare n. 65/2014.
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Re: Conservazione digitale: parliamone e informiamoci

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 17/06/2021, 8:46

Regolamento AgID in materia di conservazione: le osservazioni di ANAI

Una lettera pubblicata sul sito di ANAI mette a conoscenza le proprie osservazioni sulla bozza di regolamento in materia di criteri per la fornitura dei servizi di conservazione dei documenti informatici, di AgID.

Roma, 18 maggio 2021
Prot. n. 09/2021. Class. 05.03
Questo documento fa seguito alla vostra del 3 maggio u.s., ed esprime le considerazioni sul documento AgID
- Regolamento sui criteri per la fornitura dei servizi di conservazione dei documenti informatici, e suoi allegati, a cura della
nostra Associazione. Il documento che segue è frutto di un piccolo gruppo di lavoro di soci esperti collegato
al Direttivo nazionale ANAI e sul quale è stato sentito il parere della Presidente del Comitato Tecnico
Scientifico della Associazione (prof.ssa Maria Guercio).

Innanzitutto ci sembra utile rilevare, alcune osservazioni di principio e di carattere generale.
Il Regolamento non fa alcun riferimento esplicito al tipo di conservazione di cui tratta mentre è necessario che
sia precisato che tale normativa non si riferisce alla conservazione permanente per la quale si ritiene
necessario che si esplicitino i riferimenti alla normativa specifica stabilita nel Codice dei beni culturali.
Risulta indispensabile che sia quanto meno sottolineato che il Regolamento e i suoi Allegati si riferiscono a
servizi di fornitura di conservazione di documenti e archivi informatici finalizzata ai soli processi conservativi
indicati dall’articolo 44 del Codice dell’amministrazione digitale, non riferibili quindi alla conservazione di
documenti, aggregazioni e archivi destinati alla conservazione a fini storici e di ricerca.
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Re: Conservazione digitale: parliamone e informiamoci

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 08/11/2020, 18:14

5 novembre 2020

World Digital Preservation Day

Digits: For Good
About World Digital Preservation Day
World Digital Preservation Day (WDPD) is held on the first Thursday of every November. This year we celebrate all things digital preservation on 5th November 2020!

With the theme 'Digits: for Good,' World Digital Preservation Day 2020 is an opportunity to connect the digital preservation community and celebrate the positive impact digital preservation has, for good – or at least for as long as required.

This year especially 'Digits: for Good' refers to the hard work, resilience, and responsiveness of our colleagues which will enable research and development data used in finding a vaccine for COVID-19 to be preserved, shared and studied; it represents the fact that decision making in the management of the pandemic will be captured for future generations; and it describes the support which will be available to organisations around the world as they work to sustain themselves through this unprecedented time. It also goes beyond the pandemic, to all of the exciting and essential digital preservation work taking place right now!

The aim of World Digital Preservation Day is to create greater awareness of digital preservation that will translate into a wider understanding which permeates all aspects of society – business, policy making, personal good practice.
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In Italia mi risulta che solo Parer abbia aderito
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Re: Conservazione digitale: parliamone e informiamoci

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 14/09/2020, 8:43

ANORC invia un appello congiunto al Premier Conte per la tutela del patrimonio informativo pubblico

Appello congiunto inviato da ANORC al Premier Conte per
richiamare l'attenzione su alcune questioni che interessano la tutela
del patrimonio informativo pubblico, in previsione della
prossima conversione in Legge del DL 76/2020.
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L'Appello è stato condiviso da: Anai, AssoConservatori, AssoSoftware,
iBimi, Procedamus, Pro4Ict, Sit (Società Italiana di
Telemedicina), Stati Generali dell’Innovazione e il Prof. Donato A.
Limone, docente di informatica giuridica e direttore della Scuola
Nazionale di Amministrazione Digitale (SNAD).

Mantenere rigidi ed elevati i requisiti organizzativi, di qualità e sicurezza per
l’erogazione dei servizi di conservazione dei dati, delle informazioni e dei documenti
digitali alle Pa italiane, garantendo un controllo preventivo dei soggetti che erogano
tali servizi.
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Re: Conservazione digitale: parliamone e informiamoci

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 23/05/2020, 23:03

Askanews, 21/05/2020

Conservazione documenti digitali: Garante Privacy chiede più tutele

Il parere dell'Autorità sulle linee guida AgID

L’AgID dovrà stabilire regole più precise per fare in modo che i soggetti che si occupano di conservazione dei documenti informatici rispettino a pieno la normativa sulla protezione dei dati personali, nel caso in cui la fornitura del servizio offerto a PA e a privati venga a cessare. Questa la richiesta del Garante della privacy in relazione alla bozza di “Linee guida per la stesura del piano di cessazione del servizio di conservazione”, predisposte dall’Agenzia per l’Italia digitale nell’ambito dell’attuazione del Codice per l’Amministrazione Digitale (Cad). Lo schema sottoposto a parere individua regole tecniche e di indirizzo che aiutano il “conservatore” di documenti informatici (come quelli contabili e le dichiarazioni fiscali) a predisporre un piano per la corretta migrazione dei dati che eviti perdite di informazioni, sia in caso di cessazione del servizio che di ritiro dell’accreditamento da parte dell’AgID all’operatore che lo fornisce. Nel predisporre tale piano, il conservatore deve tenere conto di molteplici variabili e fattori di rischio, tra cui il grado di interoperabilità nei processi di migrazione, l’affidabilità dell’impianto tecnologico, i livelli di aggiornamento e di sicurezza fisica e logica. Nel parere finale, il Garante privacy ha chiesto all’AgID, di integrare lo schema in modo da assicurare specifiche tutele per i dati personali trattati in linea con il Regolamento europeo in materia, il cosiddetto GDPR.

La Repubblica.it, 21/05/2020
"Le Linee guida - spiega la newsletter del Garante - dovranno, in particolare, ricordare che la normativa impone al conservatore (che in questo caso riveste il ruolo di responsabile del trattamento) precisi obblighi in materia di restituzione dei dati al produttore (titolare del trattamento). A tale proposito, è importante che nel processo di cessazione venga coinvolto anche il responsabile per la protezione dei dati (cosiddetto Rpd/Dpo)".
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Re: Conservazione digitale: parliamone e informiamoci

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 11/02/2020, 14:11

AgendaDigitale, Mariella Guercio, Università Sapienza di Roma, Anai, 10/11/2020

Conservazione documentale, verso le nuove linee guida: ecco le priorità

L'iter per l’approvazione delle regole tecniche sulla gestione documentale e sulla conservazione digitale è in via di conclusione. Questione di un paio di mesi e il principale documento di riferimento tecnico del settore sarà approvato e operativo. La bozza di cui disponiamo, in attesa della versione finale frutto della sintesi che Agid farà delle numerose osservazioni ricevute, presenta molti e rilevanti elementi di miglioramento rispetto all’insieme precedente di regole tecniche solo parzialmente armonizzate e riconducibili al biennio 2013-2014. Il documento è spunto per riflettere sulle iniziative prioritarie da intraprendere per supportare la digitalizzazione italiana.

Indice degli argomenti
Conservazione documentale, differenze tra vecchie e nuove regole
L’obiettivo delle nuove Linee guida
Le tre priorità per spingere la digitalizzazione
Conclusione
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L’obiettivo delle nuove Linee guida
Il nuovo set di disposizioni è comunque destinato a chiudere il cerchio di un sistema normativo iniziato ormai trent’anni fa con l’approvazione della legge 241/1990 e proseguito nei successivi decenni con una serie ininterrotta di interventi normativi non sistematici, spesso contradditori e frammentari, raramente improntati a una strategia chiara, pur finalizzati a tradurre i principi generali del 1990 in un modello amministrativo aperto all’innovazione. Non è stato facile per le istituzioni incaricate realizzare negli anni, senza tradirli, gli obiettivi ambiziosi delle origini, ben descritti già nel Rapporto Giannini degli anni Ottanta (“porre fine alle imperscrutabilità, alle immotivate lentezze, ai superati autoritarismi dei comportamenti amministrativi”). La scelta di concentrare gli sforzi sulla semplificazione del sistema amministrativo nazionale (ben lungi dall’essere raggiunta, tanto da spingere l’attuale ministro per la funzione pubblica a riaprire un canale di dialogo con i cittadini per ottenere suggerimenti operativi) attraverso la “totale decertificazione e la radicale digitalizzazione e reingegnerizzazione delle amministrazioni” avviate con le leggi Bassanini ha impegnato, senza apparenti soluzioni di continuità, tutti i governi e tutti i ministri per la funzione pubblica e/o per l’innovazione che abbiamo avuto in questi 25 anni.
...
Conclusione
Sono riflessioni, proposte e idee di cui si è scritto più volte. La creazione del Dipartimento per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione ha obiettivi ambiziosi e dispone, almeno sulla carta, di poteri ampi e concreti dopo la fase, assai confusa e scarsamente produttiva dei commissari straordinari. Per sostenere un’azione politica efficace che finalmente consenta ai cittadini, alle amministrazioni e alle imprese di utilizzare pienamente, senza remore, senza resistenze e con profitto e soddisfazione il canale digitale nei reciproci rapporti, servono, oltre ai servizi infrastrutturali per l’identità digitale, per i pagamenti e per le comunicazioni, anche attività di back office per una solida gestione e conservazione dei documenti e delle informazioni pubbliche.

Ma, come gli esperti ricordano spesso (anche se inascoltati), il miglioramento dei meccanismi interni non illumina chi lo promuove e lo difende. Eppure è la frontiera di cui i cittadini, i dipendenti, le imprese dovrebbero pretendere il presidio da parte chi li governa, misurandone con determinazione la qualità e l’efficacia e chiedendo conto della mancanza di risultati
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Re: Conservazione digitale: parliamone e informiamoci

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 08/10/2019, 23:47

Agenda Digitale, 08/10/2019, Andrea Lisi, Coordinatore Studio Legale Lisi e Presidente ANORC Professioni

Firma digitale, marca temporale e conservazione: i dubbi da chiarire

Un documento con firma digitale e marca temporale garantisce piena prova per il Codice dell’amministrazione digitale, ma la stessa normativa prevede anche che la conservazione sia obbligatoria. Facciamo chiarezza sul tema

E' acceso il dibattito sulla conservazione dei documenti digitali. Ci si chiede se un documento informatico con firma digitale e marca temporale vada conservato “a norma” altrimenti non è garantito il suo “valore legale”. Proviamo allora a rispondere a questo quesito, cercando anche di fare ordine sul valore dei documenti informatici, sull’utilità della conservazione “a norma” e sulla sua obbligatorietà.

Indice degli argomenti
L’antefatto
Conservare documenti con firma digitale e marca temporale: sì o no?
Come comportarsi con la conservazione
La sicurezza dei sistemi di conservazione
Conclusioni
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Tutto è stato determinato da un articolo pubblicato su AgendaDigitale.eu nel quale l’autore, Nicola Savino, specificava che “un documento informatico è un qualunque dato digitale. Questo significa che se si utilizza un software o processo aziendale che gestisce dati o documenti digitali che hanno valore legale, il valore della forma scritta o che semplicemente possono essere oggetto di un contenzioso o di un controllo di enti/funzionari, devono essere conservati. Diversamente, si stanno gestendo dati che non valgono nulla.
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Conservare documenti con firma digitale e marca temporale: sì o no?
Una domanda così netta non può che avere una risposta altrettanto secca in punto di diritto e la risposta è e rimane no. Un documento con firma digitale e marca temporale (se il certificato ante apposizione della marca è valido) garantisce piena prova secondo gli articoli 20 e 21 del Codice dell’amministrazione digitale (CAD). Ciò non toglie che, sempre secondo il CAD, quel documento vada obbligatoriamente conservato secondo l’art. 43, che nel suo terzo comma espressamente recita: “I documenti informatici, di cui è prescritta la conservazione per legge o regolamento, possono essere archiviati per le esigenze correnti anche con modalità cartacee e sono conservati in modo permanente con modalità digitali, nel rispetto delle Linee guida”. Questo vale sia per il settore privato sia per quello pubblico. Per una PA, inoltre, quel documento va anche gestito correttamente e obbligatoriamente in un sistema di gestione documentale, come previsto dalle relative regole tecniche attualmente in vigore.
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