AgendaDigitale, Luca Tosoni, avvocato e ricercatore presso l’Università di Oslo, 11/07/2018
Archivio di dati personali, cos’è dopo la sentenza della Corte di Giustizia europea
E' uscita ieri una sentenza importante della Corte di Giustizia europea sulla “Tutela delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali”.
Un punto fondamentale, che credo possa passare inosservato, è che questa sentenza è la prima (della Corte di Giustizia) a chiarire cosa si debba intendere per ‘archivio’ di dati personali.
Si legge: “Archivio di dati personali” (“archivio”): qualsiasi insieme strutturato di dati personali accessibili, secondo criteri determinati, indipendentemente dal fatto che tale insieme sia centralizzato, decentralizzato o ripartito in modo funzionale o geografico”.
“L’articolo 2, lettera c), della direttiva 95/46 deve essere interpretato nel senso che la nozione di «archivio», di cui a tale disposizione, include l’insieme di dati personali raccolti nell’ambito di un’attività di predicazione porta a porta, contenente nomi, indirizzi e altre informazioni riguardanti le persone contattate porta a porta, allorché tali dati sono strutturati secondo criteri specifici che consentono, in pratica, di recuperarli facilmente per un successivo impiego. Affinché il suddetto insieme rientri in tale nozione, non è necessario che esso comprenda schedari, elenchi specifici o altri sistemi di ricerca”.
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