Giustizia digitale: tappe e intoppi

Re: Giustizia digitale: tappe e intoppi

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 13/06/2020, 23:46

Parer, 28/05/2020

Processo amministrativo telematico: via libera del Garante Privacy

Il Garante Privacy esprime parere favorevole sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio di Stato che fissa le regole tecniche per l’attuazione del processo amministrativo telematico come modalità alternativa a quella scritta durante l'emergenza sanitaria per il periodo fal 30/05 al 31/07.

Il Garante Privacy pubblica sul suo sito un parere favorevole sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio di Stato che fissa le regole tecniche per l’attuazione del processo amministrativo telematico, come modalità di trattazione della causa, alternativa a quella unicamente scritta, durante l’emergenza Covid-19, nel periodo che va dal 30 maggio al 31 luglio 2020.
Il Garante sottolinea però anche la necessità che, cessata l’emergenza, Consiglio di Stato e Tar si dotino di una piattaforma gestita direttamente o comunque sotto il loro controllo.
Lo schema di decreto, mancando allo stato una disciplina tecnica specifica, stabilisce le modalità di collegamento, quelle di partecipazione dei difensori e dei magistrati, i tempi di discussione, le garanzie di sicurezza del sistema informativo, nonché lo svolgimento da remoto delle camere di consiglio dei magistrati. La celebrazione del processo in videoconferenza, prevista da un recente decreto legge in alternativa al contraddittorio cartolare, può essere chiesta dalle parti o disposta d’ufficio in qualsiasi udienza pubblica o camerale.
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Re: Giustizia digitale: tappe e intoppi

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 21/04/2020, 13:09

AgendaDigitale, 16/04/2020, Giovanni Rocchi, membro GdL FIIF - Fondazione Italiana per l’innovazione Forense e Giuseppe Vitrani, membro GdL FIIF - Fondazione Italiana per l’innovazione Forense

Processo Civile Telematico: stato attuale e prospettive di riforma

Il punto sullo sviluppo digitale del Progetto Civile Telematico: al momento emergono problematiche relative a scelte in materia di gestione documentale, come il deposito degli atti in PDF o il deposito via PEC che potrebbero essere sostituite da soluzioni differenti. Vediamo quali sono tali obiettivi

o stato attuale del processo civile telematico si caratterizza per alcune scelte a livello di gestione documentale che, ad avviso di chi scrive, non aiutano lo sviluppo in senso prettamente digitale del processo.

Di seguito un’analisi su quali sono tali “criticità” e quali le possibili soluzioni per evolvere, a cominciare dalle opzioni per ovviare ai problemi legati alla scelta del formato PDF per il deposito degli atti.

Indice degli argomenti

Processo civile telematico e PDF
La difficoltà di produzione delle prove informatiche
Primo obiettivo: l’abbandono dei formati proprietari
Secondo obiettivo: superare il deposito a mezzo PEC
La ricerca di linguaggi diversi
L’XML e le sue varie applicazioni virtuose
Processo civile telematico ed emergenza coronavirus

Processo civile telematico e PDF
Infatti in primo luogo è bene ricordare che il formato prescelto per il deposito degli atti è proprio il PDF, nato inizialmente come formato proprietario e divenuto standard ISO nel 2008 (per la precisione ISO 32000-1:2008), e non il PDF/A, standard ISO dal 2005 e nato come standard aperto e non proprietario. La differenza non è di poco conto, ragionando in una prospettiva a lungo termine. Il formato PDF non è in realtà adatto, nella sua forma standard, alla conservazione dei documenti digitali poiché non è in grado di garantire la riproducibilità a lungo termine e neanche la conservazione dell’aspetto visivo in quanto il formato è connotato da una variabilità forse troppo ampia nella struttura interna.
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Re: Giustizia digitale: tappe e intoppi

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 09/04/2020, 0:41

Corte dei Conti, 04/04/2020

GIUSTIZIA CONTABILE: REGOLE TECNICHE PER UDIENZE IN VIDEOCONFERENZA
E FIRMA DIGITALE SENTENZE


Il Presidente della Corte dei conti, con proprio decreto n. 138/2020 pubblicato nella Gazzetta ufficiale Serie generale n. 89 del 3 aprile 2020, ha adottato le “Regole tecniche ed operative in materia di svolgimento delle udienze in videoconferenza e firma digitale dei provvedimenti del giudice nei giudizi dinanzi alla Corte dei conti”.
Il provvedimento fissa le modalità tecniche necessarie per lo svolgimento delle udienze, delle adunanze e delle camere di consiglio da remoto e in “aule virtuali”, assicurando a ciascun partecipante - magistrati, segretari, avvocati, amministrazioni, parti - la possibilità di collegarsi direttamente dalla propria postazione di lavoro, anche in mobilità, con l’utilizzo di strumenti multimediali audio e video, quali smartphone, tablet o computer dotati di videocamera, microfono e altoparlanti.

Il ruolo d’udienza potrà essere esposto, il giorno precedente l’udienza stessa, sul sito www.corteconti.it (nell’area di pertinenza di ciascuna Sezione) oppure, qualora ciò non sia possibile, portato a conoscenza dei partecipanti all’udienza mediante posta elettronica.
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Re: Giustizia digitale: tappe e intoppi

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 20/07/2018, 12:35

AteneoWeb, 19/07/2019, Studio Custodi Lodi

Metodo alternativo per consultare in forma anonima i registri di cancelleria

A partire da aprile 2014 il Ministero della Giustizia, tramite il portale PST, ha reso disponibile un utile servizio di consultazione anonima dei registri di cancelleria.

Nell'ambito del processo civile telematico (PCT), tale servizio consente l'accesso autonomo e gratuito online, a chiunque (non solo i legali, ma i privati cittadini, gli enti, le aziende), ai fascicoli dei procedimenti.

Attraverso il Portale dei Servizi telematici è possibile consultare, in forma anonima, l'archivio dei fascicoli presenti nei registri di cancelleria delle varie autorità: Tribunali Ordinari, Corti d'Appello, Giudice di pace, Corte di Cassazione e prendere conoscenza dello stato del contenzioso.

L'accesso al servizio è in forma anonima e pertanto non serve alcuna autenticazione.
Purtroppo, ormai da 5 mesi la consultazione anonima degli archivi, attraverso il sito pst.giustizia.it non è disponibile

La consultazione anonima dei registri di cancelleria è momentaneamente sospesa per programmate attività di manutenzione.
Si riserva di comunicare il riavvio.
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Consigliamo agli utenti interessati un accesso alternativo, tramite l'app mobile Giustizia Civile.
Per utilizzare il servizio, sempre in forma anonima, occorre
scaricare sul proprio dispositivo mobile (smartphone o tablet) l'app mobile Giustizia Civile
installare l'applicazione ed iniziare a navigare
il tutto in modo analogo a quanto avveniva con il sito internet.
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Re: Giustizia digitale: tappe e intoppi

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 12/01/2018, 0:39

Parer, 08/01/2018

Giustizia digitale, a che punto siamo: i 5 processi telematici al confronto

Agenda Digitale dedica un dossier ai processi di riforma delle diverse tipologie di processi. L’esistenza di regole specifiche per ogni singolo ambito non funziona, scrive Valentina Carollo, invocando una inversione di rotta all’insegna di una maggiore interoperabilità

Amministrativo, Civile, Contabile, Penale e Tributario: per ognuna di queste tipologie di processo in Italia esistono specifiche regole di digitalizzazione e, secondo gli esponenti del Centro Studi Processo Telematico, è proprio questa la causa principale che ancora oggi frena le politiche di riforma nel settore.

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È questo il succo di un dossier sullo stato dell’arte della giustizia digitale in Italia, pubblicato a fine anno su Agenda Digitale, e consistente in cinque affondi sui singoli processi ai quali fa da cappello e introduzione una riflessione preliminare a firma di Valentina Carollo, Presidente del Centro Studi. “L’analisi di questi cinque processi telematici – si legge in questo primo articolo – conduce ad una ineluttabile conseguenza: dal punto di vista della normativa tecnica ogni processo telematico è costruito con le proprie peculiari regole e le proprie specialità e dipende da Autorità differenti che difficilmente riescono a uniformarsi. Siamo sicuri che questa sia la strada corretta da seguire? La risposta a questo interrogativo non può che essere negativa”.

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In un mondo in continua evoluzione – prosegue la Carollo – dove la regola posta alla base dell’innovazione è la semplificazione dei processi, caratterizzata dall’unità delle procedure, nel processo telematico si sta andando nella direzione totalmente sbagliata. Questa disamina, basata su un lavoro del Centro Studi Processo Telematico – la prima ed unica nel suo genere – vuole porre l’attenzione su questo caotico e, spesso, incomprensibile quadro normativo e regolamentare relativo al processo telematico, con l’auspicio che, finalmente, vi sia un’inversione di rotta.

I cinque processi telematici a confronto
Il Processo Civile Telematico
Il Processo Amministrativo Telematico
Il processo Tributario Telematico
Il Processo Contabile Telematico
Il Processo Penale Telematico
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Re: Giustizia digitale: tappe e intoppi

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 10/10/2017, 23:44

Agenda digitale, 10/10/2017, Valentina Carollo, Presidente Centro Studi Processo Telematico

Processo civile e penale telematico, tutte le novità

Il processo telematico sta evolvendo velocemente. Ora l’apparato normativo-burocratico del nostro Paese dovrà adeguarsi con una semplificazione netta dei processi che segua l’evoluzione digitale.La riforma del codice di procedura civile, in esame al Senato, sarà il primo passo in questa direzione

La Commissione parlamentare di inchiesta sul livello di digitalizzazione e innovazione delle pubbliche amministrazioni ha svolto l’audizione del Direttore generale dei sistemi informativi automatizzati del Ministero della Giustizia, Pasquale Liccardo, il 14 e 21 settembre.

L’audizione, disponibile in video sul sito webtv della Camera, è un’ottima occasione per fare il punto sul Processo Civile e Penale Telematico e trattare alcune importanti anticipazioni.
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Per quanto riguarda il sistema delle notifiche a mezzo PEC, il problema che rimane irrisolto è quello relativo alle notifiche verso le Pubbliche Amministrazioni. Dagli ultimi dati disponibili sono solo il 63% delle Pubbliche Amministrazioni che hanno comunicato il proprio indirizzo di posta elettronica certificata ai fini della notifica degli atti giudiziari. La comunicazione di questo indirizzo PEC non incide in realtà sulle comunicazioni di cancelleria nei confronti della PA in quanto l’art. 16 del D.L. 179 del 18 ottobre 2012, conv. con modificazioni, dalla L. n. 221 del 17 dicembre 2012 prevede che, se questo indirizzo non è stato comunicato, la notificazione o comunicazione è eseguita esclusivamente mediante deposito in cancelleria. La mancanza di questo indirizzo PEC nel Registro PPAA incide invece sulle notifiche a mezzo PEC degli avvocati. Se manca l’indirizzo PEC in questo registro, l’avvocato non può, infatti, notificare a mezzo PEC e deve procedere con le ordinarie modalità cartacee. Si sta pensando di risolvere questa problematica tramite una modifica normativa che vada incontro alle PA molto strutturate. Vedremo gli sviluppi nelle prossime novità normative quindi.

L’audizione è stata un’occasione, tra le altre cose, per fare il punto sul Processo Civile e Penale telematico, nonché sullo stato di attuazione del CAD anche al settore della Giustizia.

Sono emersi spunti decisamente interessanti che evidenziano come il processo telematico non si stia arrestando, ma come, anzi, si stia evolvendo in una chiara direzione: superare gli schemi passati e l’indeterminatezza futura con progetti pensati e costruiti sapientemente, nonché adeguatamente finanziati, orientati ad un futuro di giustizia efficace ed efficiente da tutti auspicato. Ora l’apparato normativo-burocratico del nostro Paese dovrà adeguarsi mediante una semplificazione netta dei processi che segua, coerentemente, l’evoluzione telematica; la riforma del codice di procedura civile, in corso di esame al Senato, non potrà essere che il primo passo in tal senso.
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Re: Giustizia digitale: tappe e intoppi

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 15/07/2017, 22:36

Agenda Digitale, 11/07/2017, Paola Conio, Senior Partner Studio Legale Leone

Processo telematico soffocato dal doppio binario carta-digitale

Ogni cambiamento implica inevitabili difficoltà, ma fare scudo alle novità non fa che frenare le innovazioni. E’ questo il caso della copia di cortesia nell’ambito del processo civile

Un processo, di qualsiasi tipo e natura sia, è una sequenza di eventi tra loro interconnessi e diretti verso un obiettivo finale. Meno lunghe, costose e complesse sono le fasi di attraversamento che conducono da un evento rilevante a quello successivo, più un processo è efficiente.

Per questa ragione l’idea del processo civile o amministrativo telematico è, sulla carta, assolutamente vincente e potenzialmente in grado di efficientare in modo estremamente significativo il sistema della giustizia, proprio attraverso la semplificazione e la conseguente compressione – in termini di tempi, costi ed effort – degli adempimenti da svolgere per poter avanzare speditamente verso l’obiettivo finale della definizione del giudizio.
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Innanzitutto va osservato, in termini generali, che i sistemi informatici della giustizia amministrativa (PAT basato sul SIGA) e di quella civile (PCT) sono indipendenti, non hanno le stesse regole, non utilizzano i medesimi protocolli, non prevedono gli stessi adempimenti. Il che significa che un avvocato che si occupi sia di diritto amministrativo che di diritto civile deve dotarsi di interfacce diverse per i due processi, duplicare la formazione per la gestione delle stesse, seguire logiche differenti e svolgere adempimenti diversi, con conseguente moltiplicazione dei tempi, costi e degli sforzi necessari e con aumento esponenziale dei rischi di errore che, in questi ambiti, possono essere fatali.
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Oggi la copia di cortesia nell’ambito del processo civile resiste comunque, non tanto perché se ne sostenga l’obbligatorietà (purtroppo espressamente prevista per il processo amministrativo) ma, come sopra accennato, perché se non la si deposita si ha un’ottima probabilità che i documenti solo in formato digitale non vengano letti dai giudici.

Ogni cambiamento porta con sé delle inevitabili difficoltà. Occorre studiare nuovi approcci, abituarsi a nuove modalità di svolgimento di attività ormai consolidate e la resistenza al cambiamento è uno dei freni principali al diffondersi delle innovazioni. Una riforma ha veramente successo soltanto nel caso in cui i soggetti che devono affrontare il cambiamento siano motivati a superare le iniziali, inevitabili difficoltà, animati dal convincimento che, nel medio lungo periodo, i benefici che saranno prodotti dal cambiamento surclasseranno di gran lunga gli sforzi profusi.

Se non verrà radicalmente mutato l’approccio degli operatori al tema della riforma nessuna norma sul processo telematico, per quanto perfetta, potrà mai incidere efficacemente sul sistema.
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Re: Giustizia digitale: tappe e intoppi

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 20/04/2017, 11:39

Parer, 19/04/2017

Processo amministrativo telematico e copie cartacee d’obbligo e di cortesia:
i contenuti di alcuni recenti pronunciamenti


A inizio marzo, con due ordinanze, il Consiglio di Stato si è espresso in materia. Su LeggiOggi.it Elio Guarnaccia ha illustrato i loro contenuti e quelli di altre formulazioni a riguardo, oggetto di recente pubblicazione

Su LeggiOggi.it, Elio Guarnaccia ha illustrato i contenuti di due ordinanze in materia di deposito della copia cartacea d’obbligo e di quelle cartecee di cortesia nell’ambito del processo amministrativo telematico, emanate a inizio marzo dal Consiglio di Stato. Nello stesso articolo l’esperto ha citato anche altri recenti pronunciamenti in materia a opera dei Tar del Lazio e di Catania e dell’Unione Nazionale degli Avvocati Amministrativisti.
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Re: Giustizia digitale: tappe e intoppi

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 02/02/2017, 12:13

E' in libreria il libro

Carmelo Giurdanella - Elio Guarnaccia
Il processo amministrativo telematico (PAT)

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Il 1° gennaio 2017 è entrato in vigore il processo amministrativo telematico, le cui regole tecnico-operative sono dettate dal D.P.C.M. 16 febbraio 2016, n. 40. La presente opera, con formulario e schede pratiche, è un supporto concreto all’attività di operatori, avvocati e pubbliche amministrazioni, una guida operativa per tutte le fasi telematiche del processo amministrativo, con particolare attenzione alle notifiche e ai depositi.

Il testo è aggiornato alle recenti novelle:
- i nuovi moduli di deposito ad uso degli avvocati, rilasciati il 29 dicembre 2016;
- la L. 25 ottobre 2016, n. 197, di conversione del D.L. 31 agosto 2016, n. 168, di riforma del processo amministrativo telematico;
- il D.Lgs. 26 agosto 2016, n. 179, c.d. nuovo codice dell’amministrazione digitale (CAD).

Il testo, dopo una descrizione dell’evoluzione normativa del PAT, affronta i seguenti argomenti:
- principi e strumenti della digitalizzazione del processo amministrativo;
- il c.d. back office del processo amministrativo telematico, ovvero la piattaforma del Sistema Informatico della Giustizia Amministrativa (SIGA);
- il fascicolo telematico (i contenuti, l’accesso e la trasmissione del fascicolo, i registri informatici);
- la redazione informatica degli atti processuali e la procura alle liti;
- le notificazioni e le comunicazioni telematiche;
- i depositi telematici, con le modalità di compilazione e invio dei moduli digitali;
- i nuovi adempimenti richiesti a organi giudiziari, cancellerie, giudici e loro ausiliari;
- le funzioni istituzionali degli organi della Giustizia Amministrativa.

La seconda parte dell’opera contiene schede con le soluzioni ai principali problemi tecnici (ad es., come installare il certificato di firma nel software di gestione dei moduli di deposito), un utile formulario, presente anche in formato editabile e stampabile sul Cd-Rom allegato, e una ragionata appendice normativa con le disposizioni di riferimento.


Online € 20,40
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Re: Giustizia digitale: tappe e intoppi

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 26/01/2017, 1:25

Processo Amministrativo Telematico, un vademecum per i Colleghi Avvocati

Quadro normativo, termini, specifiche tecniche, procura alle liti

Così come stabilito da decreto legge n. 117 del 30 giugno 2016, dal primo gennaio 2017 è entrata definitivamente a regime la riforma del processo amministrativo telematico. Su Altalex, Maurizio Reale ha pubblicato un vademecum, pensato in particolar modo per gli avvocati, al fine di riassumere e illustrare i principali contenuti della riforma.

Nell’approfondimento Reale risponde alle seguenti domande:

Per quali atti e protagonisti del processo è previsto il deposito telematico?
Per i processi pendenti al 1 gennaio 2017, si applica il telematico?
Quale formato deve avere l’atto redatto dal difensore o dal magistrato?
Come firmeremo i nostri atti?
Come depositeremo telematicamente gli atti e i documenti?
Può il difensore estrarre atti e provvedimenti dal fascicolo informatico e attestarne la conformità?
Come si deposita nel PAT la procura alle liti?
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