Parer, 31/08/2017
Diritto all’oblio: il tempo non basta
Il Garante privacy: per l’accoglimento delle richieste di cancellazione di informazioni relative a eventi del passato occorre considerare anche elementi come il ruolo pubblico delle persone interessate e il grado di attualità delle notizie oggetto d’esame
Il trascorrere del tempo è e resta il primo e fondamentale fattore da tenere in considerazione quando si valutano richieste di cancellazione di notizie relative ad eventi passati in nome del diritto all’oblio. Ciononostante, anche altri elementi, tra cui ad esempio il ruolo pubblico delle persone interessate e il grado di attualità delle notizie, hanno un loro peso a riguardo. Questi principi sono stati precisati dalla giurisprudenza comunitaria e dal lavoro condotto dal Gruppo dei Garanti europei e ribaditi di recente da un provvedimento del Garante per la protezione dei dati personali.
Lo spunto è stata la valutazione di un ricorso di un alto funzionario pubblico che chiedeva la rimozione dei link ad alcune pagine, ottenuti digitando il proprio nome nei motori di ricerca. In una nota del Garante si apprende che i link rinviavano ad articoli nei quali erano riportate notizie relative ad una condanna della persona in questione nell’ambito di una vicenda giudiziaria del passato. “Si trattava di una vicenda molto risalente nel tempo (circa 16 anni fa) – specifica il testo – e l'interessato era stato nel frattempo integralmente riabilitato".