Veneto: nasce il portale “Cultura Veneto”

Veneto: nasce il portale “Cultura Veneto”

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 26/01/2020, 0:55

AgCult,

PRESENTATO A MESTRE IL PORTALE “CULTURA VENETO”. ZAIA,
“TUTTO IL NOSTRO PATRIMONIO CULTURALE IN RETE CON 1.800.000 CONTENUTI INDICIZZATI E CONSULTABILI”


“Offrire tutta la proposta culturale del Veneto in un portale significa dare un servizio di alto livello ma è anche una grande sfida. Mettiamo in fila 1 milione 800.000 contenuti, consultabili e indicizzati. Valorizzare e promuovere le nostre bellezze venete è un impegno in cui crediamo molto”.

Così il presidente della Regione, Luca Zaia, ha sottolineato, oggi a Mestre, il lancio del nuovo portale “Cultura Veneto” (culturaveneto.it). Uno strumento telematico innovativo che mette in rete e promuove tutte le risorse, i dati e i servizi disponibili in ambito culturale, riguardanti tutto il territorio regionale. Si basa su tecnologie multicanale, consentendo la fruizione da desktop e da mobile in modalità responsive. Inoltre è prevista l’APP, già in avanzata fase prototipale, con la medesima filosofia d’integrazione delle risorse e dei servizi. I dati sono stati georeferenziati nel territorio, favorendo così una maggiore fruizione da parte degli utenti.

“Da noi c’è sempre la tendenza ad essere malati di esterofilia – prosegue Zaia – ancora una volta ripeto che bisogna evitare di piangersi addosso. Soltanto scorrendo gli input dal nuovo portale, troviamo in rete un patrimonio di 3.970 ville venete, 1.236 archivi, 461 spazi teatrali, 270 musei, 976 biblioteche, 12.000 eventi artistici annui, 51.258 manoscritti e 72.531 manoscritti musicali. Fuori di qui lo sanno sicuramente, se in un anno il Veneto conta 70 milioni di presenze turistiche”.

“Vale la pena, piuttosto, di riflettere sul come e sul perché è stato possibile mettere insieme un simile capitale - conclude il Governatore -. Per secoli gli artisti hanno contato su una schiera di committenti, appassionati di cultura o anche solo in cerca di immortalità. Oggi quel substrato non c’è più e lo stesso Palladio, forse, sarebbe spinto a rinunciare a costruire le ville in un dedalo di prassi burocratiche, leggi contrastanti e difficoltà di ogni genere. Questo merita una riflessione perché è necessario ritrovare quel substrato, affinché sia da pungolo a nuovi orizzonti culturali”.
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