Re: Commento al codice dei beni culturali e del paesaggio
Inviato: 06/01/2020, 0:08
MIRiconosci? 05/01/2020
Ma perché abbiamo scritto una proposta di riforma del Codice dei Beni Culturali?
Lo avevamo accennato, lo avevamo preannunciato: il nostro collettivo avrebbe elaborato una proposta di riforma del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. Avevamo spiegato anche il perchè, ma in questi giorni in cui abbiamo annunciato la pubblicazione e le primissime anticipazioni, ci sembra di aver percepito un po’ di confusione e spaesamento tra voi che ci seguite. Possiamo ben capirlo, una proposta del genere non è qualcosa che si vede tutti i giorni, è molto diverso e molto più ambizioso rispetto alle battaglie di denuncia e controinformazione su cui più spesso ci concentriamo.
E all’interno del nostro stesso gruppo decidere di intraprendere un percorso simile non è stato affatto semplice: perché conoscevamo i rischi, perché conoscevamo le difficoltà connesse, e perché sapevamo quanto sarebbe stato difficile spiegare un atto simile. Lo abbiamo fatto “solo” perché lo abbiamo percepito come un atto necessario, e per tutti coloro che in questi giorni si chiedono il perché, eccoci a riassumerlo brevemente.
...
Abbiamo sogni, sì, abbiamo voglia di discutere tutto, ma abbiamo anche obiettivi concreti e precisi. Le due cose non si escludono affatto. Nell’immediato, l’obiettivo è chiaro e limpido: vogliamo aprire una discussione a tutti i livelli, fino ai piani più alti del Ministero, per impedire che una pessima riforma del Codice passi senza alcun dibattito. Per impedire che la situazione del Patrimonio culturale e di chi ci lavora peggiori ulteriormente, sì, ma allo stesso tempo ponendo le basi per un miglioramento. Ecco perché abbiamo scritto e a breve pubblicheremo una proposta di riforma del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. E non vediamo l’ora di discuterne con voi.
*
Ma perché abbiamo scritto una proposta di riforma del Codice dei Beni Culturali?
Lo avevamo accennato, lo avevamo preannunciato: il nostro collettivo avrebbe elaborato una proposta di riforma del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. Avevamo spiegato anche il perchè, ma in questi giorni in cui abbiamo annunciato la pubblicazione e le primissime anticipazioni, ci sembra di aver percepito un po’ di confusione e spaesamento tra voi che ci seguite. Possiamo ben capirlo, una proposta del genere non è qualcosa che si vede tutti i giorni, è molto diverso e molto più ambizioso rispetto alle battaglie di denuncia e controinformazione su cui più spesso ci concentriamo.
E all’interno del nostro stesso gruppo decidere di intraprendere un percorso simile non è stato affatto semplice: perché conoscevamo i rischi, perché conoscevamo le difficoltà connesse, e perché sapevamo quanto sarebbe stato difficile spiegare un atto simile. Lo abbiamo fatto “solo” perché lo abbiamo percepito come un atto necessario, e per tutti coloro che in questi giorni si chiedono il perché, eccoci a riassumerlo brevemente.
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Abbiamo sogni, sì, abbiamo voglia di discutere tutto, ma abbiamo anche obiettivi concreti e precisi. Le due cose non si escludono affatto. Nell’immediato, l’obiettivo è chiaro e limpido: vogliamo aprire una discussione a tutti i livelli, fino ai piani più alti del Ministero, per impedire che una pessima riforma del Codice passi senza alcun dibattito. Per impedire che la situazione del Patrimonio culturale e di chi ci lavora peggiori ulteriormente, sì, ma allo stesso tempo ponendo le basi per un miglioramento. Ecco perché abbiamo scritto e a breve pubblicheremo una proposta di riforma del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. E non vediamo l’ora di discuterne con voi.
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