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Re: Commento al codice dei beni culturali e del paesaggio

MessaggioInviato: 06/01/2020, 0:08
da Sergio P. Del Bello
MIRiconosci? 05/01/2020

Ma perché abbiamo scritto una proposta di riforma del Codice dei Beni Culturali?

Lo avevamo accennato, lo avevamo preannunciato: il nostro collettivo avrebbe elaborato una proposta di riforma del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. Avevamo spiegato anche il perchè, ma in questi giorni in cui abbiamo annunciato la pubblicazione e le primissime anticipazioni, ci sembra di aver percepito un po’ di confusione e spaesamento tra voi che ci seguite. Possiamo ben capirlo, una proposta del genere non è qualcosa che si vede tutti i giorni, è molto diverso e molto più ambizioso rispetto alle battaglie di denuncia e controinformazione su cui più spesso ci concentriamo.
E all’interno del nostro stesso gruppo decidere di intraprendere un percorso simile non è stato affatto semplice: perché conoscevamo i rischi, perché conoscevamo le difficoltà connesse, e perché sapevamo quanto sarebbe stato difficile spiegare un atto simile. Lo abbiamo fatto “solo” perché lo abbiamo percepito come un atto necessario, e per tutti coloro che in questi giorni si chiedono il perché, eccoci a riassumerlo brevemente.
...

Abbiamo sogni, sì, abbiamo voglia di discutere tutto, ma abbiamo anche obiettivi concreti e precisi. Le due cose non si escludono affatto. Nell’immediato, l’obiettivo è chiaro e limpido: vogliamo aprire una discussione a tutti i livelli, fino ai piani più alti del Ministero, per impedire che una pessima riforma del Codice passi senza alcun dibattito. Per impedire che la situazione del Patrimonio culturale e di chi ci lavora peggiori ulteriormente, sì, ma allo stesso tempo ponendo le basi per un miglioramento. Ecco perché abbiamo scritto e a breve pubblicheremo una proposta di riforma del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. E non vediamo l’ora di discuterne con voi.
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Re: Commento al codice dei beni culturali e del paesaggio

MessaggioInviato: 03/03/2019, 1:01
da Sergio P. Del Bello
Ddl Deleghe, ecco il testo di riforma del Codice dei beni culturali e paesaggio

Il provvedimento contiene una delega di due anni per la riscrittura del Codice

Il Governo ha approvato in Consiglio dei ministri un nuovo disegno di legge delega che contiene la riforma del codice dei Beni culturali e quella del codice dello Spettacolo. Una delega di due anni entro cui l’esecutivo potrà adottare uno o più decreti legislativi da sottoporre al parere del Parlamento. Si tratta di un testo nuovo rispetto a quello approvato il 12 dicembre scorso che prevedeva un pacchetto unico contenente deleghe su molti settori. Secondo il ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli, il nuovo testo più snello potrà ora procedere più spedito.
Per quanto riguarda il Codice dei Beni culturali, nell’adottare i decreti legislativi il governo dovrà attenersi a questi principi e criteri direttivi generali:
a) coordinare sotto il profilo formale e sostanziale il testo delle disposizioni legislative vigenti anche di recepimento e attuazione della normativa europea, anche apportando le opportune modifiche volte a garantire o migliorare la coerenza giuridica, logica e sistematica della normativa, intervenendo mediante novellazione e aggiornamento dei codici di settore;
b) adeguare, aggiornare e semplificare il linguaggio normativo;
c) indicare esplicitamente le norme da abrogare, fatta salva comunque l’applicazione dell’articolo 15 delle disposizioni sulla legge in generale premesse al codice civile;
d) assicurare l’unicità, la contestualità, la completezza, la chiarezza e la semplicità della disciplina relativa a ogni attività o gruppi di attività.
...
p) prevedere l’obbligo di procedere al monitoraggio e al controllo telematico a consuntivo del rispetto dei tempi di conclusione dei procedimenti, anche al fine di permettere:
1) l’immediata verifica dell’efficacia, anche in termini di risultati ottenuti, delle soluzioni organizzative adottate e la rilevazione di eventuali anomalie;
2) la confrontabilità dei risultati organizzativi da parte delle diverse amministrazioni operanti sul territorio con le stesse competenze, attraverso la pubblicazione sui siti istituzionali di ciascuna amministrazione delle informazioni relative ai tempi di conclusione dei procedimenti;
3) l’adozione di misure di intervento, anche di tipo reputazionale, risarcitorio e, se del caso, disciplinare, in relazione al numero di procedimenti conclusi e al rispetto dei tempi previsti;
q) prevedere che, per gli atti normativi di iniziativa governativa, il costo derivante dall’introduzione di oneri regolatori, inclusi quelli informativi e amministrativi ed esclusi quelli che costituiscono livelli minimi per l’attuazione della regolazione europea, qualora non compensato con una riduzione stimata di oneri di pari valore, sia qualificato di regola come onere fiscalmente detraibile.

Re: Commento al codice dei beni culturali e del paesaggio

MessaggioInviato: 27/06/2014, 1:52
da Sergio P. Del Bello
Codice della PA DIGITALE

Commento al D.Lgs. 82/2005 dopo le modifiche apportate.
Realizzato dal Digital&Law Department Studio Legale Lisi col patrocinio di ANORC e FORUM PA.
Scaricabile gratuitamente per un'agile consultazione e comprensione delle norme contenute nel CAD.

Ridurre la digitalizzazione della pa ad una questione giuridica è un pericolo concreto dal quale occorre guardarsi, ma è altrettanto vero che sperare che il sogno di una PA senza carta si possa attuare senza la certezza del diritto è quanto minimo ingenuo.

Realizzato dal ...

Commento al codice dei beni culturali e del paesaggio

MessaggioInviato: 13/07/2009, 13:53
da Bernardino
Vi segnalo il seguente libro:
Aa.Vv. "Codice commentato dei beni culturali e del paesaggio"
Sistemi Editoriali, pp. 944 con cd-rom, euro 65
Testo spiegato e commentato articolo per articolo del Codice dei Beni Culturali e del paesaggio (D. Lgs. 22-01-2004 n. 42), con modifiche e decreti legislativi sui beni culturali (156/2006 e 62/2008) e sui beni paesaggistici (157/2006 e 63/2008).
Nel cd-rom, oltre ai testi delle leggi, vi è un elenco dei principali musei nazionali ed esteri.