Re: Venezia: progetto Venice Time Machine
Inviato: 29/02/2020, 23:15
Wired, 29/02/2020, Dario d'Elia, Contributor
Cos'è Time machine, l'enorme motore di ricerca europeo su arte e storia
Il progetto coinvolge decine di musei, archivi e università per creare "macchine del tempo" e mettere a disposizione opere d'arte e documenti in 3D
*
Il progetto Time Machine, finanziato dalla Commissione europea, è uno dei più ambiziosi e affascinanti del mondo per “trasformare il patrimonio storico e culturale in una risorsa vivente”. Al momento bisogna fare uno sforzo di immaginazione e accontentarsi dei rendering realizzati dai vari team accademici e di ricerca, ma l’obiettivo è chiaro. Nei prossimi tre anni – quindi entro il 2023 – verrà realizzato un motore di ricerca capace di “accedere alle informazioni su persone e luoghi del passato”. In pratica decine di archivi di musei e biblioteche storiche metteranno a disposizione documenti e libri digitalizzati che tramite l’intelligenza artificiale e l’estrazione dei big data consentiranno “interpretazioni più ricche del nostro passato”
...
La rete europea del progetto
La genesi del progetto Time Machine risale al 2016, quando l’Unione europea ha avviato una consultazione pubblica per raccogliere idee. Nel tempo sono state coinvolte le principali organizzazioni accademiche e di ricerca europee, le istituzioni per i beni culturali e le imprese private. Oggi si contano 33 istituzioni centrali che saranno finanziate singolarmente dalla Commissione europea con 1 milione di euro, e oltre 200 organizzazioni di 33 paesi, tra cui 7 biblioteche nazionali (Austria, Belgio, Francia, Israele, Paesi Bassi, Spagna, Svizzera) e 19 archivi di stato (Belgio, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Ungheria, Lituania, Malta, Norvegia, Polonia, Romania, Slovenia, Spagna, Slovacchia, Svezia).
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Il progetto prevede anche la creazione di punti di connessione per la digitalizzazione “al fine di accelerare la trasformazione di beni e archivi pubblici e privati in risorse digitali accessibili”. Senza contare lo spiegamento di strumenti per accelerare i tentativi di digitalizzazione.
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Cos'è Time machine, l'enorme motore di ricerca europeo su arte e storia
Il progetto coinvolge decine di musei, archivi e università per creare "macchine del tempo" e mettere a disposizione opere d'arte e documenti in 3D
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Il progetto Time Machine, finanziato dalla Commissione europea, è uno dei più ambiziosi e affascinanti del mondo per “trasformare il patrimonio storico e culturale in una risorsa vivente”. Al momento bisogna fare uno sforzo di immaginazione e accontentarsi dei rendering realizzati dai vari team accademici e di ricerca, ma l’obiettivo è chiaro. Nei prossimi tre anni – quindi entro il 2023 – verrà realizzato un motore di ricerca capace di “accedere alle informazioni su persone e luoghi del passato”. In pratica decine di archivi di musei e biblioteche storiche metteranno a disposizione documenti e libri digitalizzati che tramite l’intelligenza artificiale e l’estrazione dei big data consentiranno “interpretazioni più ricche del nostro passato”
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La rete europea del progetto
La genesi del progetto Time Machine risale al 2016, quando l’Unione europea ha avviato una consultazione pubblica per raccogliere idee. Nel tempo sono state coinvolte le principali organizzazioni accademiche e di ricerca europee, le istituzioni per i beni culturali e le imprese private. Oggi si contano 33 istituzioni centrali che saranno finanziate singolarmente dalla Commissione europea con 1 milione di euro, e oltre 200 organizzazioni di 33 paesi, tra cui 7 biblioteche nazionali (Austria, Belgio, Francia, Israele, Paesi Bassi, Spagna, Svizzera) e 19 archivi di stato (Belgio, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Ungheria, Lituania, Malta, Norvegia, Polonia, Romania, Slovenia, Spagna, Slovacchia, Svezia).
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Il progetto prevede anche la creazione di punti di connessione per la digitalizzazione “al fine di accelerare la trasformazione di beni e archivi pubblici e privati in risorse digitali accessibili”. Senza contare lo spiegamento di strumenti per accelerare i tentativi di digitalizzazione.
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