Archivi di stato: un patrimonio in pericolo

Re: Archivi di stato: un patrimonio in pericolo

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 14/05/2022, 16:09

MIC, Roma, 14/05/2022

Archivi: Franceschini, 100 mln euro per acquisizione 21 sedi, verifiche antisismiche e adeguamenti antincendio

Firmato decreto attuativo di concerto con il MEF della norma prevista in Legge di Bilancio
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“100 milioni di euro in quattro anni per l’acquisto di 12 nuovi immobili da destinare a poli archivistici regionali e di 9 sedi attualmente in locazione per razionalizzare le spese, interventi di verifica antisismica e di adeguamento antincendio. Con la riapertura al pubblico degli Archivi di Stato dopo le limitazioni dovute alla pandemia, questi scrigni della memoria collettiva, la cui attività non si è mai fermata nemmeno nei momenti del confinamento più duro, vengono dotati di nuove risorse per garantire la tutela dei documenti conservati e assicurare la massima sicurezza per studenti, studiosi e ricercatori che ogni giorno li consultano per ricostruire la nostra storia”.

Così il Ministro della Cultura, Dario Franceschini, commenta la firma, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, del decreto attuativo della norma prevista all’articolo 1, commi 364 e 365 della Legge di Bilancio 2022, che, al fine di assicurare la conservazione e la fruizione del patrimonio archivistico, destina 100 milioni di euro tra il 2022 e il 2025 per la realizzazione di interventi di adeguamento antincendio e antisismico degli istituti archivistici nonché per l’acquisto di immobili destinati agli Archivi di Stato.
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Re: Archivi di stato: un patrimonio in pericolo

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 13/07/2021, 0:18

Roma, 07/07/2021

Proposta Archim inviata alla VII Commissione permanente del Senato della Repubblica

La scrivente Associazione è, nel panorama nazionale, una delle realtà rappresentative delle diverse declinazioni dell’attività professionale degli Archivisti. Dibattendo del rilancio degli Archivi italiani ora che la loro condizione è giunta al punto di collasso, anche non riepilogando i motivi, certamente noti, che hanno condotto all’attuale situazione, l’associazione Archim – Archivisti in Movimento sottolinea che il rilancio del comparto può effettuarsi ed essere efficace solo se incardinato in un effettivo cambio di passo, situandosi su un binomio concettuale inscindibile: visione e gestione.

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La prima azione da compiere dunque è quella di impostare un forte dialogo interistituzionale tra AGID e Direzione Generale per gli Archivi
La seconda azione: assicurare personale archivistico alle attività di digitalizzazione fin dalla fase di progettazione delle infrastrutture hardware e software
La terza azione: la concessione di autonomia gestionale, finanziaria e contabile per gli istituti archivistici
La quarta azione: stabilizzazione nel ruolo direttivo di tutti i funzionari archivisti già in organico che abbiano svolto incarico direttivo effettivo negli ultimi tre anni
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Re: Archivi di stato: un patrimonio in pericolo

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 13/07/2021, 0:02

Roma, 02/07/2021

ANAI-AIDUSA - Comunicato congiunto alla VII Commissione permanente del Senato sulla situazione degli Istituti archivistici italiani

In vista dell'avvio di una indagine conoscitiva sulla situazione degli istituti archivistici italiani, le due associazioni, invitate dalla Commissione, hanno trasmesso le loro osservazioni e proposte in attesa di essere audite.

Per un rilancio del comparto archivistico

Indice
1. Premessa
2. Gli Archivi di Stato e le Soprintendenze Archivistiche
3. Il personale
4. Le infrastrutture archivistiche
5. Gli strumenti normativi
6. Conclusioni
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Indagine sugli archivi alla Commissione cultura

Messaggioda Stefania Di Primio » 14/06/2021, 10:54

La Commissione cultura del Senato chiederà un'indagine sullo stato del settore degli archivi e del personale archivistico. L'iniziativa è promossa da Gianni Marilotti (Pd), presidente della Commissione per la Biblioteca e l'Archivio Storico di Palazzo Madama. Maggior informazioni all'indirizzo: https://agcult.it/a/39597/2021-06-10/ar ... _campaign=
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Re: Archivi di stato: un patrimonio in pericolo

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 21/03/2021, 0:45

Roma, 22/01/2021

ANAI e AIDUSA - "Per un rilancio del comparto archivistico. Oltre la pandemia"

ANAI e AIDUSA - "Per un rilancio del comparto archivistico. Oltre la pandemia"
Il documento che si presenta riprende, aggiornandole alla luce della pandemia tuttora in corso, una serie di considerazioni da lungo tempo espresse dalla comunità degli archivisti nel suo complesso, dagli storici, da altre tipologie di utenti degli archivi (in particolare figure professionali come, ma non esclusivamente, architetti, ingegneri, notai, magistrati) e, più in generale, dai cittadini a proposito della situazione di crisi in cui versano gli archivi italiani da ben prima della situazione attuale che ha aggravato problemi ben noti. Le grida di allarme lanciate in passato non hanno finora condotto a risultati concreti e le criticità segnalate sono ormai arrivate a un punto che sarà di non ritorno se non si prenderanno immediate iniziative.

Il documento era stato pensato in vista della convocazione di un tavolo di discussione sugli archivi, autorevolmente proposto dal MiBACT in occasione di due diverse discussioni pubbliche sul tema: una promossa dall'Associazione Nazionale Archivistica Italiana (ANAI) e dalla Società Italiana per la Storia dell'Età Moderna (SISEM) nello scorso mese di luglio e una promossa dalle Associazioni che presiediamo, nello scorso mese di ottobre. Con il D.M. 20 gennaio 2021 n. 51 è stato ora istituito un tavolo permanente per i lavoratori negli istituti e nei luoghi della cultura a seguito dell'emergenza COVID-19.
Al tavolo è previsto che partecipino rappresentanti delle associazioni di settore. Poiché l'ANAI e AIDUSA da tempo riflettono, anche insieme ad altre associazioni come le società storiche sui gravissimi problemi che il personale degli Istituti archivistici è costretto quotidianamente ad affrontare, pesantemente aggravati dall'emergenza sanitaria ma da tempo manifestatisi, riteniamo utile trasmettere il documento elaborato.
Ci riserviamo di consegnare al tavolo anche dettagliate e concrete proposte operative, alcune delle quali elaborate e presentate in coordinamento con altre associazioni.

Micaela Procaccia, Presidente Associazione Nazionale Archivistica Italiana
Andrea Giorgi, Presidente Associazione Italiana Docenti Scienze Archivistiche
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Re: Archivi di stato: un patrimonio in pericolo

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 27/01/2020, 2:21

Lettere43, 26/01/2020, Stefano Iannaccone

Archivio centrale dello Stato: un’urgenza dimenticata

Lo spazio a disposizione è finito. I nuovi documenti sono dirottati in un deposito temporaneo a Pomezia. Ma così il lavoro dei ricercatori si complica senza contare la difficoltà di riaccorpare in futuro le fonti. Nonostante le promesse di Franceschini, una soluzione ancora non arriva. Il punto.
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Un archivio saturo e una memoria fragile. Sembra un ossimoro, invece è una perfetta fotografia dell’Italia di oggi.

Già, perché l’archivio centrale dello Stato, con sede a Roma nel piazzale degli Archivi all’Eur, nel quale è conservata una documentazione dalla consistenza di circa 160 km lineari, ha esaurito gli spazi a disposizione.

I nuovi “versamenti” non trovano altro posto nell’edificio, di proprietà dell’Inail, e sono dirottati in un deposito temporaneo, individuato a Pomezia. Il materiale è quindi salvo. Ma c’è un ulteriore problema: è complicato fare ricerche sparse in giro per il Lazio. Basti pensare ai ricercatori che hanno necessità di incrociare le fonti nel corso degli studi che spesso sono portati avanti con precisi obiettivi culturali.

LA PROMESSA DI FRANCESCHINI E L’INTERROGAZIONE PARLAMENTARE
L’archivio stracolmo è arrivato sul tavolo del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini che aveva fornito ampie rassicurazioni su questo fronte: «Vanno sostenute tutte quelle parti del ministero di importanza straordinaria ma che sono sempre state considerate una sorta di figli di un dio minore. Un patrimonio enorme che ha un valore non solo storico ma anche commerciale. Un patrimonio che non è paragonabile al mondo, che va difeso e messo in Rete», aveva dichiarato a inizio ottobre nel corso di un’audizione alla Camera. Un impegno che però si scontra con l’emergenza da risolvere in tempi stretti.
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Re: Archivi di stato: un patrimonio in pericolo

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 10/01/2020, 0:00

AgCult, 08/01/2020

Mibact, Piccoli Nardelli (Pd): individuare spazi adeguati per Archivio centrale dello Stato

Il ministero dei Beni culturali assuma iniziative per trovare una soluzione utile “ad individuare spazi adeguati per l'Archivio centrale dello Stato, al fine di garantire la praticabilità di nuovi versamenti e, possibilmente, di riaccorpare negli immobili prossimi alla sede dell'Eur la documentazione oggi depositata altrove, garantendone in questo modo le migliori condizioni per la conservazione ...
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Re: Archivi di stato: un patrimonio in pericolo

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 17/12/2019, 0:57

Giornale.it, 16/12/2019, Daniela Uva

Archivi di Stato verso il collasso Così l'Italia perde la memoria

Martedì mattina, sede dell'archivio di Stato di Firenze. Entrare e consultare uno dei preziosissimi documenti custoditi è impossibile: dallo scorso 10 giugno la struttura è chiusa al pubblico due giorni alla settimana. Il motivo? Manca il personale e quindi l'orario dev'essere necessariamente ridotto. A Caserta, se possibile, le cose vanno peggio perché l'archivio è inaccessibile da due anni e così i ricercatori possono solo presentare una domanda per consultare il materiale in formato pdf.

La situazione è di emergenza in tutto il Paese fra aperture a singhiozzo, libri disseminati fra diverse sedi e una forza lavoro in continua contrazione. Come se non bastasse molti archivi sono in affitto da privati, perché i palazzi pubblici che dovrebbero ospitarli sono inadeguati o in costante ristrutturazione. E così va in fumo una marea di denaro dei contribuenti.
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MALE COMUNE
Succede, per esempio, a Genova dove l'archivio storico è ormai chiuso da 15 anni mentre i lavori per rimetterlo a nuovo sono fermi dal 2004. Il risultato è che migliaia di documenti di inestimabile valore sono chiusi in un capannone industriale che alle casse statali finora è costato 113 milioni di euro. Eclatante è anche il caso del polo archivistico di Morimondo, non lontano da Milano. Si trova in affitto dal 2011 in un edificio di proprietà di una finanziaria. Perfino la direzione centrale di Roma deve pagare un canone di locazione: 500mila euro l'anno. Sono 149 le sedi nazionali degli archivi di Stato, di queste 91 sono in affitto per una cifra che ogni anno si aggira su quindici milioni di euro. «La situazione certamente più difficile riguarda l'archivio centrale della Capitale - conferma Federico Trastulli, coordinatore nazionale Uilpa Mibac -. L'immobile è una sede storica monumentale di grande pregio e la mole di documenti da conservare è davvero enorme. Quindi il canone pagato è altissimo».
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I RISCHI
Nel frattempo di questo caos c'è anche chi cerca di approfittare. È successo a Como dove, fra il 1983 e il Duemila, 592 documenti storici e trenta manifesti pubblici sono stati trafugati e poi venduti su internet. Il valore commerciale è di oltre 60mila euro, quello storico è invece inestimabile. Per fortuna il tesoro è stato ritrovato e recuperato dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Torino. Restano però forti preoccupazioni sul futuro di questi luoghi della memoria. Come dimostra anche il caso di Milano dove, qualche anno fa, i dirigenti hanno fatto fatica anche a pagare le bollette. «Queste situazioni estreme dipendono dagli stanziamenti per la gestione ordinaria, così come dai tempi di accredito dei fondi da parte del Mef - dice ancora Trastulli -. Naturalmente la colpa è anche della capacità di spesa non sempre eccellente e dei debiti accumulati nel tempo e mai smaltiti per problemi di carattere gestionale». Nel frattempo gli addetti ancora in servizio si sforzano di mantenere aperte le sedi, anche a costo di sacrifici personali.

«Un tempo questi luoghi erano aperti dalle 8 del mattino alle 18 - ricorda Cremonini -, oggi lavorano necessariamente a singhiozzo perché non ci sono alternative. I problemi sono generalizzati, ma più sentiti in provincia dove alcune sedi rischiano di scomparire insieme con la storia di quei territori». Un rischio da evitare a ogni costo. «Se chiudessero gli archivi di Stato si limiterebbero per sempre la ricerca e l'approfondimento - avverte la docente -. La storia ha sempre bisogno di essere studiata e ripensata, soprattutto alla luce dei cambiamenti propri del mondo contemporaneo».

LE PROMESSE
A questo punto c'è da sperare che il ministro della Cultura Dario Franceschini, che da tempo ha promesso più ossigeno per questi enti, mantenga la parola. «Il ministro ha ribadito di voler rivitalizzare tutti i settori mediante assunzioni, cosa che apprezziamo ma che giudicheremo all'esito dei concorsi - conclude Trastulli -. Dobbiamo assumere, puntare sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e digitalizzare. Serve un piano, un'idea complessiva e stanziamenti importanti».
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Re: Archivi di stato: un patrimonio in pericolo

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 16/08/2019, 8:53

ConsulPress, 14/08/2019, Franco D'Emilio

Salviamo gli Archivi di Stato,
“nostra memoria e storia nazionale”


IL PATRIMONIO STORICO – CULTURALE
DELLA NOSTRA MEMORIA

Puntualmente, eccoci ancora a scrivere della grave crisi organizzativa e gestionale nella quale versano gli Archivi di Stato, uffici dell’amministrazione centrale e periferica del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, preposti alla conservazione e valorizzazione del patrimonio archivistico nazionale. Ormai, non è più nemmeno una crisi ricorrente, ma uno stato permanente di difficoltà, disagio che rischia di compromettere inesorabilmente la tutela della nostra memoria pubblica, quindi della nostra storia nazionale.
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Nonostante l’avvicendarsi di governi e ministri dei beni culturali di diversa coalizione o schieramento, che dir si voglia, e nonostante ripetute, ma infruttuose, perché vane, riforme del Ministero in questione, gli Archivi di Stato restano la cenerentola dell’amministrazione pubblica della cultura, assieme alle biblioteche fortemente penalizzati dalla mancanza che i loro utenti garantiscano un ritorno economico a favore dello Stato, come accade , invece, per i musei, i complessi monumentali e gli scavi archeologici. Per legge l’accesso e la consultazione degli archivi, delle biblioteche sono gratuiti proprio per scelta istituzionale dello Stato, consapevole quanto sia di grande ricaduta sociale l’attività di questi istituti culturali ai fini dell’istruzione, della formazione, dell’educazione permanente dei cittadini: ciò parimenti a quanto avviene in tutti i paesi civili, attenti al valore dei beni archivistici e librari.
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Adesso, il consistente numero dei recenti pensionamenti e l’accresciuto, disordinato carico di lavoro dei dipendenti attualmente in servizio, unitamente al rischio di una riduzione degli orari di apertura al pubblico, sono tra i problemi più gravi di questi uffici dello Stato dove si conserva quella memoria pubblica, destinata a divenire fondamento dell’ulteriore percorso della storia nazionale. 1.500 Km. lineari di documenti custoditi costituiscono l’attuale patrimonio archivistico nazionale, al quale, però, ogni anno ne vanno aggiunti altri 25 circa, non sempre, però, accoglibili, data la ristrettezza delle sedi.

La conoscenza della storia è necessaria per evitarne gli errori, per questo se vogliamo comprendere il presente e disegnare il futuro dobbiamo inevitabilmente assicurare lo studio attento del passato raccontato dalle carte in deposito agli Archivi di Stato: qualunque governo cominci a dare un segno di nuovo, diverso impegno. E’ in gioco la nostra identità nazionale!
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Archivi di stato: un patrimonio in pericolo

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 02/11/2012, 1:07

Segnalo che nell'ultima puntata di Atlantide, la rubrica televisiva di Umberto Tozzi su La7, mercoledì 31 ottobre 2012 è stato trasmesso un bel servizio, intitolato:

Archivi di stato: un patrimonio in pericolo

sulla grave situazione in cui si trovano l'ACS e gli archivi di stato italiani.
Oltre a mostrare il valore e l'importanza delle fonti conservate è stato messo in evidenza il problema della carenza del personale e della mancanza di fondi.
Un servizi molto semplice e chiaro che ha messo in evidenza un problema che affligge il nostro patrimonio culturale. Alla fine, Greta Mauro, la conduttrice, ha addirittura lanciato un appello affinché ai nostri archivi si data più attenzione e vengano date le risorse necessarie per garantirne la continuità operativa.

La puntata è visibile sul sito web de La7:
http://www.la7.tv/richplayer/?assetid=50288213
e lo si vede dopo circa 1h 40m dall'inizio della puntata.
Allegati
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