Nuovo Presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali

Dimissioni dal Consiglio superiore dei beni culturali

Messaggioda roberto grassi » 04/03/2009, 13:55

"Archivagando" replica un intervento di Mariella Guercio su l'Unità in cui l'illustre collega argomenta le ragioni che la hanno spinta a rassegnare le dimissioni dal Consiglio superiore dei beni culturali.
Qui: http://deffeblog.wordpress.com/2009/03/ ... -dallalto/
Tra le altre cose, riemerge il tema della Direzione generale per la valorizzazione che, più di un mese fa, già aveva suscitato commenti di varia natura. E ritorna con forza la denuncia della falcidia a cui vengono sottoposti i finanziamenti per i beni culturali. Archivi in primis.
Non commento. Almeno per ora.
erregì
roberto grassi
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Re: Nuovo Presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali

Messaggioda ANAI Lombardia » 04/03/2009, 9:33

Messaggio da Archivi23 dell'02/03/2009

Date: Mon, 02 Mar 2009 08:03:41 +0100

Segnalo una pagina de L'Unità sulle dimissioni in seno
al Consiglio superiore dei beni culturali;
http://www.unita.it/news/82234/dopo_set ... _delusione
tra gli interventi ne trovate uno anche di Mariella Guercio
che vale la pena di leggere
http://www.unita.it/news/82231/perch_dimettersi

Alla prossima
Gianni Penzo Doria
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Nuovo Presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 26/02/2009, 0:10

È Andrea Carandini il nuovo Presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali. Inizia a crollare il muro dei talebani della tutela?

Qualche voce già circolava, ora giunge la conferma ufficiale: è il professor Andrea Carandini, il nemico giurato dei “talebani della tutela”, come da sua ormai celebre definizione, il nuovo Presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali. A nominarlo il Ministro per i Beni culturali, Sandro Bondi, a seguito delle burrascose dimissioni del professor Salvatore Settis. Andrea Carandini, il più illustre e autorevole archeologo italiano (e uno dei top al mondo), è professore ordinario dal 1980 e dal 1992 insegna Archeologia presso l'Università di Roma La Sapienza. Le dimissioni di Settis giungono dopo un periodo stasi nei rapporti con il ministero, che non erano iniziati nel migliore dei modi, con le polemiche col sottosegretario Giro e una prima minaccia di dimissioni. All'origine della nuova e definitiva rottura alcuni fatti nuovi, ritenuti da Settis non condivisibili, dalla nomina di Mario Resca al vertice di una nuova direzione generale del ministero dedicata alla valorizzazione dei beni culturali, a quella di Guido Bertolaso a commissario dell'area archeologica romana, oltre alle mai sopite polemiche sui tagli di bilancio per la cultura. A quelle dell'ex presidente potrebbero seguire altre dimissioni già annunciate, come quelle di Andrea Emiliani, Marisa Dalai Emiliani, Cesare De Seta, Andreina Ricci, Mariella Guercio, Tullio Gregory, Gianfranco Cerasoli. Serafico Bondi, che al Corriere della sera dichiara fra l'altro: “Amo il ministero e la cultura italiana tanto e forse più del professor Salvatore Settis. [...] Amo le questioni concrete, come impongono i tempi, non le battaglie ideologiche”.
L'attivismo del ministro Bondi in questa delicatissima fase delinea, forse per la prima volta, una svolta culturale negli intendimenti del Ministero della Cultura. Le istanze di chi concepisce i beni culturali solo come qualcosa da tutelare (magari neppure essendo in grado di farlo) vengono, in maniera inedita, sorpassate da chi è convinto che con la cultura e con il giacimento di bellezze di cui è straordinariamente ricco il Paese si possa fare sviluppo, si possa generare ricchezza, benessere, si possa incrementare il turismo culturale e si possa interrompere l'emorragia di visitatori che da molti anni interessa l'Italia. Le nuove nomine decise dal ministro (personaggi di altissimo profilo come Mario Resca e Guido Bertolaso) sono state accolte in maniera rozza e volgare dai papaveri appassiti delle soprintendenze. Resca è stato scimmiottato per aver avuto, tra i suoi molto incarichi, un ruolo importante nella multinazionale McDonald's, Bertolaso è stato definito “uomo già troppo impegnato” per potersi occupare anche dell'area archeologica romana. Entrambi hanno la colpa di non essere archeologi, di non proporsi come ‘talebani della tutela' e di non essere raccomandati ma di arrivare solo sulla scorta dei risultati già ottenuti altrove. Le soprintendenze vedono esaurirsi - e di questo occorre dare atto alla determinazione di Sandro Bondi - il lungo periodo in cui hanno contribuito massicciamente alla stasi infrastrutturale, culturale, sociale, architettonica e di sviluppo del paese. Le soprintendenze vedono assottigliarsi sempre più la possibilità di dire no a tutti, di bloccare tutto, di arrestare qualsiasi processo di modernizzazione, di considerare scandaloso e aberrante ciò che è normale in qualsiasi altro luogo al mondo. La mission del Ministero dei Beni Culturali, con le nomine che abbiamo detto e soprattutto con l'arrivo di Andrea Carandini, archeologo che ripudia un'archeologia nemica della vita contemporanea, si avvia a sostituire la tutela dei beni culturali fine a se stessa con lo sviluppo e la valorizzazione degli stessi. Perché dove c'è sviluppo e valorizzazione c'è, in via del tutto automatica, anche la tutela. Filippo Tommaso Marinetti, cent'anni fa precisi, parlava della necessità assoluta per l'Italia di liberarsi da una “fetida cancrena di archeologi”. Non facciamo passare un altro secolo.
Exibart.com
http://www.exibart.com/notizia.asp?IDNo ... egoria=204
Sergio P. Del Bello
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