Da Giannella Channel, 23/10/2013
IL BUON PAESE
Beni culturali e paesaggistici:
un Ministero da ricostruire
riducendo tempi e costi,
penalizzando i furbi e favorendo
privati e imprese serie
di Vittorio Emiliani.
Prosegue e si conclude la pubblicazione dell’inchiesta di Vittorio Emiliani, giornalista e scrittore, sul Ministero dei beni culturali e paesaggistici da ricostruire. Nelle puntate precedenti (link) questi sono stati i titoli dei capitoli: L’irrisolto rapporto con le Regioni; Il pasticcio del Titolo V della Costituzione; Da Urbani in qua sterilizzato il Consiglio Nazionale; Ricostituire una catena di comando. Il peso delle Direzione regionali… e dei Poli museali col “Mostrificio”; Soldi solo per le mostre. I Musei? Sbarrati; Meno risorse, meno tutele anche nelle urgenze.
In questa terza puntata l’obiettivo è puntato sull’impoverimento dei quadri tecnici; Le forze in campo del Ministero; Giostra di capolavori in giro per il mondo; Il lungo sonno dei Piani paesaggistici; Un accoppiamento poco giudizioso; E ora c’è il turismo… (s.g.)
...
Il MiBAC attualmente può contare su:
...
676 archivisti e 978 bibliotecari per un patrimonio immenso. Abbiamo infatti 100 archivi di Stato, un Archivio centrale dello Stato con 34 sezioni, 8.250 archivi di enti pubblici e territoriali (la gran parte comunali), 50.000 archivi di Università, Camere di Commercio, istituzioni culturali, ecc., 4.261 archivi privati “vigilati” (famiglie patrizie, imprese, partiti, ecc.). Più la marea di archivi parrocchiali, vescovili, diocesani, ecc. I soli Archivi dello Stato allineano 1.604 chilometri di scaffalature, con 1 milione di pezzi consultati all’anno da parte di 291.245 utenti dei quali 11.200 stranieri. Potrebbero essere ovviamente molti di più se questa branca dei Beni culturali (inquadrata nel Ministero dell’Interno fino al 1975, quando fu creato da Giovanni Spadolini il Ministero per i beni culturali e ambientali) non versasse in una situazione di indigenza desolante.
Alla fine del 2012 l’Amministrazione degli archivi poteva contare, in tutto, su 2.761 addetti di cui 365 archivisti di Stato-direttori coordinatori. Il solo Royal National Archive di Londra vanta 530 unità di personale di cui 90 archivisti. Fra l’altro, l’80 per cento del nostro personale archivistico è ormai prossimo alla pensione. Senza concorsi, nei preziosi archivi italiani si farà presto il deserto: già oggi – denunciano i suoi dirigenti – vi sono 13 Archivi di Stato (fra i quali Belluno, Brescia, Forlì, Treviso, Caltanissetta) che “non hanno neppure un Archivista di Stato in servizio”. Clamoroso. Non basta: l’Archivio di Stato di Bologna, sede del più antico Ateneo d’Europa, entro tre anni perderà 5 dei suoi 10 preziosi archivisti.
continua http://giannellachannel.info/2013/10/23 ... miliani-3/