Dal sito di ACTA.
L’incredibile crescita delle aliquote della gestione separata INPS13 ottobre 2014
Una delle nostre richieste al Ministro del Consiglio e al Governo è il blocco dell’aumento dei contributi previdenziali INPS per i professionisti iscritti alla gestione separata, che senza nessun intervento, cresceranno dal 27,72% attuali al 29,72% nel 2015, al 33,72% nel 2019.
Il grafico riporta l’evoluzione dei contributi a partire dall’istituzione della Gestione Separata, mentre la tabella ricorda i principali passaggi che hanno determinato i diversi aumenti.
Dapprima c’era la scusa di equiparare ad altre gestioni, poi non più, gli aumenti sono stati decisi per reperire una copertura finanziaria a provvedimenti che non avevano nulla a che fare con gli iscritti alla Gestione Separata.
1996 diventa operativa la Gestione Separata
1998, 2000, 2002 aumenti biennali e graduali della contribuzione
2004 accelerazione per equiparare l’aliquota della GS alla aliquota dei commercianti
2004 introduzione della contribuzione (0,5%) per assistenza (malattia ospedaliera e gravidanza)
2005, 2006 incrementi 0,2% annui per raggiungere il 19% dell’aliquota dei commercianti
2007 nuova accelerazione, che darà origine ad un “tesoretto”
2008, 2009, 2010 accordo welfare: +3% in 3 anni per finanziare la riduzione dello ”scalone” (permettere a lavoratori di andare in pensione a 58-59 anni, agevolazione non prevista per iscritti GS)
2008 aumento 0,22 assistenza per pagare malattia domiciliare e congedi parentali (ma solo per collaboratori, non riconosciuti ai professionisti sino al 2013)
2012 aumento 1% per pagare sgravi sull’apprendistato
2015-2019 se non si inteverrà, scatteranno aumenti 2% 2015, 1% anni successivi (decisi per finanziare l’ASPI, il nuovo sussidio di disoccupazione da cui i freelance sono esclusi)