Primaonline, Ntalia Lombardo, 08/02/2018
Critica totale da sovrintendenti ed esperti alla riforma dei Beni Culturali del ministro Franceschini
Archeologi, storici dell’arte, sovrintendenti, architetti, in cento esperti lanciano un allarme per l’Emergenza cultura, con un programma di cose urgenti da fare come promemoria per il nuovo governo. Il punto di partenza è la critica totale alla riforma del sistema Beni Culturali attuata dal ministro Dario Franceschini, e la contestazione dei dati che lui stesso presenta sull’aumento di fruizione dei musei italiani. Prima richiesta, quindi, “ridare la gestione dei musei alle sovrintendenze con una loro autonomia, per garantire la tutela e la sicurezza”.
Nomi non da poco: Vittorio Emiliani, Adriano La Regina, ex sovrintendente archeologico di Roma, Paolo Berdini, ex assessore all’urbanistica del Comune di Roma, Tomaso Montanari e l’archeologo Paolo Liverani. E i sovrintendenti che si dicono “imbavagliati” dalle regole del Mibac per cui non possono fare dichiarazioni, come per la Rai.
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Sotto accusa quelle che Vittorio Emiliani chiama “veline” del ministero sui “dati strabilianti” sui visitatori museali, considerati “gonfiati”. Uno per tutti quelli del Pantheon che sarebbero cresciuti del 71% dal 2010 al 2017 che “sarebbero circa 22mila visitatori al giorno calcolati senza distinguere tra fedeli, abitanti e turisti”, dice Emiliani. Fari accesi invece sui siti che restano senza tutela, anche quelli colpiti dal terremoto in Umbria e nelle Marche, o gli archivi e le biblioteche abbandonati per mancanza di personale.