Riforma del MIBACT: stato dell'arte

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Riforma del MIBACT: stato dell'arte

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 29/11/2014, 23:22

Da Patrimonio SOS, 18/11/2014

Lettera aperta al Ministro Franceschini per migliorare la qualità dell’intervento sul patrimonio dei beni culturali e del paesaggio

Signor Ministro,
in allegato troverà una "lettera aperta", elaborata da un gruppo di addetti ai lavori che hanno basato le loro riflessioni su due punti essenziali di partenza, la conoscenza dei problemi (l'uomo tanto può quanto sa diceva Sir Francis Bacon nel XVI secolo, inventore del metodo induttivo fondato sull'esperienza) e last but not least, la piena consapevolezza che la riorganizzazione del dicastero affidato alla Sua responsabilità nasce dalla (spending review) revisione della spesa. Ciò posto, avendo avuto modo di ascoltare alcuni Suoi interventi in sede televisiva e in sede di sindacato ispettivo parlamentare ̶ question time ̶ leggere alcuni Suoi pensieri, riflessioni ed atti, abbiamo ritenuto di dovere approfondire, esaminare e valutare limiti e portata dell'attuale azione ministeriale, che tocca inevitabilmente un tessuto delicato che è quello, in particolare, del patrimonio culturale (beni culturali e paesaggio come ci ricorda il codice) oltreché affrontare delicate questioni che vanno dalle performance art, al cinema (potestà concorrente con le Regioni) e al turismo, (potestà esclusiva regionale).

Lo scopo che ci prefiggiamo è solo quello di sensibilizzare Lei, Signor Ministro e quanti hanno collaborato alla elaborazione del DPCM di riorganizzazione del ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, nel presuposto che gravi e spesso irreparabili errori sono stati già posti in essere con ben cinque "riorganizzazioni" in pochi lustri. Molti hanno valutato i vari temi e le criticità, con articoli, documenti e volumi (cum facile riferimento, il libro edito da Passigli, per la Fondazione ASTRID, "I beni culturali tra tutela, mercato e territorio"), con la lettera aperta si vuole solo sottoporLe alcune riflessioni che, ne siamo certi, troveranno attenta analisi e valutazione.
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Riforma del MIBACT: stato dell'arte

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 28/11/2014, 21:25

Sull'argomento interviene Mauro Maggiorani * con un articolo

Gli archivi sono ancora un “bene culturale”?

su Mentepolitica del 27/11/2014.

Non a caso un recente comunicato dell’Anai (24 novembre 2014) critica il decreto proprio per la “drastica ulteriore riduzione di risorse dopo anni di disinvestimento, in un settore dove bisognerebbe investire massicciamente per salvare e valorizzare un patrimonio unico al mondo”. In conclusione: se la riforma non cambia, archivi e biblioteche subiranno un taglio superiore al 40% nel caso dei primi e addirittura del 50% per le seconde. Prenderanno inoltre forma soluzioni confuse, con unificazioni di sedi, e fusione di compiti prima divisi tra Archivi di stato e Soprintendenze. Tra i casi eclatanti vi sono le situazioni di Bologna o di Torino (prima capitale dell’Italia unificata, con 13 secoli di accumulo documentario): qui, per esempio, si prefigura la creazione di una sorta di “super-dirigente” chiamato a dirigere un Archivio organizzato su due sedi e con una documentazione che copre 80 chilometri di scaffali e una Soprintendenza che tutela 1200 archivi comunali oltre a una fitta rete di altri archivi pubblici e privati. Poco comprensibile anche l’aggregazione di alcune Soprintendenze archivistiche che, in alcuni casi giungono a operare su più regioni (anche tre, come del caso del Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia); le conseguenze sull'efficacia della tutela sugli archivi non statali in queste situazioni è facile da immaginare. Nel contempo, mentre si taglia in periferia, il centro e soprattutto le direzioni amministrative vengono rafforzate, inclusi gli uffici di diretta collaborazione del Ministro. ...

** Professore a contratto dell'Università di Bologna e funzionario della Soprintendenza archivistica per l'Emilia-Romagna
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Riforma del MIBACT: stato dell'arte

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 28/11/2014, 14:59

Dal sito del'Associazione Bianchi Bandinelli, 24/11/2014:

Il destino di archivi e biblioteche con la riforma del MiBACT

L’Associazione Bianchi Bandinelli torna a riflettere sugli effetti negativi della riforma del MiBACT attualmente in corso,
denunciando la grave situazione che si va delineando per alcuni settori del Ministero, che rischia di portare ad un significativo
ridimensionamento dell’intero sistema degli istituti archivistici e ad un sostanziale smantellamento delle biblioteche pubbliche
statali, mettendo a rischio la stessa sopravvivenza di istituti che rappresentano l’identità e la memoria della nostra storia
e della nostra comunità civile.

In allegato il cmunicato dell'Associazione sul destino di archivi e biblioteche con la riforma del MiBACT
Allegati
ABB_ArchiviBiblioteche_riforma-MiBACT-24nov2014.doc
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Messaggioda Sergio P. Del Bello » 26/11/2014, 1:07

E' stato pubblicata sulla GU il

DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 29 agosto 2014, n. 171

Regolamento di organizzazione del Ministero dei beni e delle attivita' culturali e del turismo, degli uffici della diretta collaborazione del Ministro e dell'Organismo indipendente di valutazione della performance, a norma dell'articolo 16, comma 4, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89. (14G00183) (GU Serie Generale n.274 del 25-11-2014)

Entrata in vigore del provvedimento: 10/12/2014
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COMUNICATO ANAI SU BOZZA DM

Messaggioda segreteria ANAI » 25/11/2014, 10:14

Sul sito dell'ANAI è pubblicato un comunicato del Direttivo approvato a maggioranza sulla bozza di DM in tema di organizzazione delle sedi del MIBACT

http://www.anai.org/anai-cms/cms.view?m ... numDoc=613


Cecilia Pirola

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Re: Riforma del MIBACT: stato dell'arte

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 21/11/2014, 13:23

TRIVENETO: PRODANI – RIZZETTO (M5S), FUSIONE SOPRINTENDENZE DA EVITARE,
BISOGNA TUTELARE SPECIFICITÀ CULTURALE DI QUESTI ARCHIVI


(AGENPARL) – Trieste, 20 novembre – «Va evitato assolutamente l’accorpamento della Soprintendenza Archivistica per il Friuli Venezia Giulia con quella del Veneto e del al Trentino Alto Adige, in favore di un unico Istituto con sede a Venezia. Il governo Renzi deve tutelare la specificità di questi archivi, evitando una grave restrizione dell’autonomia delle regioni interessate, autonomia culturale prima che statutaria». La presa di posizione è dei deputati del MoVimento 5 Stelle Aris Prodani e Walter Rizzetto che oggi, su questo argomento, hanno depositato una interrogazione alla Camera.

«Le tre Soprintendenze operano in ambiti territoriali molto complessi, ricchi di documenti e tradizioni di rilievo. In particolare la Soprintendenza del Friuli Venezia Giulia, oltre a svolgere le funzioni summenzionate, collabora anche con le istituzioni ecclesiastiche per la tutela e la salvaguardia dei loro archivi – ricorda il segretario della Commissione Attività produttive della Camera -. L’accorpamento prospettato dal governo finirebbe, infatti, per minare la reale efficacia delle Soprintendenze coinvolte che garantiscono la consultazione di numerosi documenti di rilevante interesse, la vigilanza e il supporto tecnico alla reale salvaguardia del patrimonio culturale nazionale e regionale».

«Questa fusione comporterebbe, inoltre, criticità non solo per la consultazione degli atti ma anche su qualsiasi autorizzazione o decisione relativa agli archivi coinvolti, visto che il nuovo istituto che avrebbe sede a Venezia – conclude Prodani – dovrebbe gestire un ambito territoriale enorme (Veneto, Trentino e Friuli Venezia Giulia) minando qualsiasi autonomia delle scelte locali che, fondandosi sulla puntuale conoscenza delle esigenze esistenti, sono sicuramente cruciali per lo svolgimento delle loro fondamentali funzioni».
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Riforma del MIBACT: stato dell'arte

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 18/11/2014, 0:01

Dalle pagine FB del Coordinamento nazionale per gli archivi e per le biblioteche:

Claudio Meloni, 17/1172014

Oggi abbiamo avuto lo schema di Decreto Ministeriale che definisce i nuovi uffici dirigenziali del Mibact. Come era facilmente prevedibile il settore degli archivi e delle biblioteche ne esce annichilito. L'unica nota positiva è che le Biblioteche riacquistano l'autonomia tecnico-scientifica, per il resto abbiamo Soprintendenze archivistiche interregionali, accorpate con gli Archivi di Stato capoluogo e regionali. Al settore rimangono, oltre all'ICAR e all'ACS 18 dirigenze, 4 per i soli Archivi (Roma , Milano, Napoli e Firenze) e 14 alle Soprintendenze miste e interregionali. Le Biblioteche, oltre alle due centrali e agli Istituti centrali, che mantengono la dirigenza sono 4 , Nazionale di Napoli, Marciana, e le due universitarie di Genova e Torino. Viene prevista la possibilità di coordinamento amministrativo sulle Biblioteche prive di dirigente.
Mi pare un drastico ridimensionamento, un taglio nel taglio. Domani vediamo il ministro che ci illustrerà la riforma e avremo modo di esternare le fortissime preoccupazioni che in queste ore provengono da questi settori. Avrei altro da aggiungere sull'insieme del ridisegno dell'apparato, vi farò avere le nostre valutazioni dopo l'incontro con il ministro
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Riforma del MIBACT: stato dell'arte

Messaggioda segreteria ANAI » 06/11/2012, 10:06

Sul sito dell'Associazione è pubblicato il contenuto della lettera che il Consiglio Direttivo dell'ANAI ha deciso di scrivere al Ministro in data 31 ottobre, dopo aver preso in considerazione varie opinioni e proposte sulla riorganizzazione del Ministero:
http://media.regesta.com/dm_0/ANAI/anai ... 4.0001.pdf

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