Lettera aperta al Ministro Franceschini per migliorare la qualità dell’intervento sul patrimonio dei beni culturali e del paesaggio
Signor Ministro,
in allegato troverà una "lettera aperta", elaborata da un gruppo di addetti ai lavori che hanno basato le loro riflessioni su due punti essenziali di partenza, la conoscenza dei problemi (l'uomo tanto può quanto sa diceva Sir Francis Bacon nel XVI secolo, inventore del metodo induttivo fondato sull'esperienza) e last but not least, la piena consapevolezza che la riorganizzazione del dicastero affidato alla Sua responsabilità nasce dalla (spending review) revisione della spesa. Ciò posto, avendo avuto modo di ascoltare alcuni Suoi interventi in sede televisiva e in sede di sindacato ispettivo parlamentare ̶ question time ̶ leggere alcuni Suoi pensieri, riflessioni ed atti, abbiamo ritenuto di dovere approfondire, esaminare e valutare limiti e portata dell'attuale azione ministeriale, che tocca inevitabilmente un tessuto delicato che è quello, in particolare, del patrimonio culturale (beni culturali e paesaggio come ci ricorda il codice) oltreché affrontare delicate questioni che vanno dalle performance art, al cinema (potestà concorrente con le Regioni) e al turismo, (potestà esclusiva regionale).
Lo scopo che ci prefiggiamo è solo quello di sensibilizzare Lei, Signor Ministro e quanti hanno collaborato alla elaborazione del DPCM di riorganizzazione del ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, nel presuposto che gravi e spesso irreparabili errori sono stati già posti in essere con ben cinque "riorganizzazioni" in pochi lustri. Molti hanno valutato i vari temi e le criticità, con articoli, documenti e volumi (cum facile riferimento, il libro edito da Passigli, per la Fondazione ASTRID, "I beni culturali tra tutela, mercato e territorio"), con la lettera aperta si vuole solo sottoporLe alcune riflessioni che, ne siamo certi, troveranno attenta analisi e valutazione.