E fuori dalla Cattolica non si potrà consultare?
Come mai?
Cattolicanews, 01/02/2020, Beatrice Broglio e Emiliano Dal Toso
La Rai apre i suoi archivi alla Cattolica
Un giacimento culturale infinito che ora è a disposizione di studenti e ricercatori dell'Università. Siglato l’accordo tra l’Ateneo e Teche Rai
Preservare, fruire, valorizzare. Lo straordinario archivio audiovisivo Rai custodito dalle Teche sarà a disposizione dell’Università Cattolica, diventando così una fonte primaria di conoscenza della storia del nostro Paese. L’accordo tra l’ateneo e Rai Teche è stato siglato questa mattina, in occasione della presentazione della convenzione. Oltre 70 milioni di documenti indicizzati, da programmi televisivi a fotografie e sceneggiature, potranno essere consultati da docenti e studenti dell'Università Cattolica.
Un momento di innovazione necessario per restituire all’Italia quello che le Teche hanno documentato in quasi cent’anni. Più di 2milioni di ore radio e tv, 40mila foto 10mila spot e migliaia di manifesti pubblicitari. Senza contare tutta la documentazione aziendale e riviste storiche come L’Approdo e RadiocorriereTv.
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Le Teche, consultabili presso apposite postazioni nella biblioteca d’ateneo, saranno strumento utile per valorizzare i rami della ricerca e della formazione. «L’obiettivo è dare vita a un sistema basato su fonti diversificate. Ogni professore avrà a disposizione un vasto campionario di documenti, che diverranno oggetto di studio diretto da parte degli studenti», afferma Mario Gatti, direttore della sede di Milano dell’Università Cattolica.
«Un archivio è come un grande cervello: raccoglie i ricordi. La diversità è tuttavia evidente. Se il cervello rielabora costantemente informazioni e memorie, un archivio non mantenuto in vita rischia l’obsolescenza», conclude Massimo Scaglioni, docente di Storia ed economia dei media all’Università Cattolica, citando il pensiero di Jérome Bourdon, storico e sociologo dei media francesi.
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