MIBAC: carenza del personale negli istituti

Re: MIBAC: carenza del personale negli istituti

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 18/07/2021, 18:11

Il Fatto Quotidiano, 05/07/2021
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Re: MIBAC: carenza del personale negli istituti

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 11/07/2021, 23:45

la Repubblica

Venezia, la ricerca dei dottorandi si infrange contro l'Archivio di Stato off limits

E' uno dei maggiori al mondo. Ma gli ingressi sono contingentati. Per colpa del Covid e della mancanza di personale, sostiene il dirtettore. Ma gli studenti si ribellano: "Così il nostro lavoro non va avanti". E i prof gli danno manforte. Tra proteste e proposte

Il sogno di intraprendere una carriera accademica potrebbe infrangersi per colpa di rigide norme burocratiche. Non manca tanto alla fine del progetto sulla Venezia e il Rinascimento di un giovane ricercatore, ma anni e anni di fatica, passati a scovare documenti tra gli scaffali di biblioteche e archivi, negli ultimi mesi sono stati messi a dura prova. Marco, nome di fantasia dello studioso di Venezia, non vuole rendere nota la sua identità per paura di ritorsioni che potrebbero rallentare ancora di più e ancora una volta il suo lavoro di ricerca. A breve dovrà consegnare il suo studio, ma le regole super restrittive, per molti ricercatori imposte per scelta dal direttore Gianni Penzo Doria, hanno l’effetto di rendere le analisi dei documenti un calvario. E non solo per lui. In uno dei luoghi più importanti al mondo per la ricerca, l’Archivio di Stato di Venezia, vigono ancora le norme anti Covid-19, nonostante due recenti circolari della Direzione generali archivi (Dga) invitino le strutture ad allentare le restrizioni, come fatto in molte altre sedi.
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"RISPOSTA DAI TONI OFFENSIVI"
Per l’autrice e ricercatrice Francesca Medioli più volte gli studiosi hanno cercato di dialogare con il direttore, invano. “Il direttore sfrutta un’endemica carenza di personale per non riaprire a tutti gli effetti l’Archivio”, spiega la studiosa allieva di Carlo Ginzburg. “Io stessa lo scorso maggio ho scritto un civile reclamo circa i pezzi in quarantena e non in deposito come avrebbero dovuto essere come da circolare ministeriale dell’agosto 2020, ma mi è stato risposto che la richiesta era irricevibile e dai toni estremamente offensivi”.
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MANCANZA DI PERSONALE, UNA PIAGA PER MOLTI ARCHIVI
Il problema del personale è una nota dolente che sta seriamente mettendo in difficoltà sempre di più gli Archivi italiani, scrigni di documenti inestimabili, fonti di scoperte e luoghi sacri per la memoria. L’Archivio di Stato di Venezia è a rischio di collasso e questo è l’unico punto su cui studiosi e direttore sono d’accordo, ma non è il solo in Italia. La situazione è grave per tutto il centinaio di Archivi di Stato che nel 2022 si stima che avranno 279 archivisti operativi contro i 600 che servirebbero. All'Archivio di Stato di Camerino, per evitare la chiusura, sono stati chiamati a supporto i destinatari del reddito di cittadinanza. Futuro incerto anche per Genova e Foggia. Il problema è anche che manca il turnover, come dimostra ancora una volta tristemente l’Archivio di Stato veneziano che è orfano anche di un fotografo, l’ultimo andato in pensione da poco. Il dramma non è sfuggito al Senato che un mese fa ha chiesto di approfondire la situazione in tutto lo Stivale. Da Nord a Sud l’onda di crisi sta via via crescendo e peggiorando, trasformandosi in un vero è proprio tsunami che rischia di rendere inaccessibili i templi della conoscenza.
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Re: MIBAC: carenza del personale negli istituti

Messaggioda Rossella Manzo » 01/07/2021, 0:23

"Gonzaga digitali, il convegno si apre con l’appello per gli archivi" articolo da La Voce di Mantova - 26 giugno 2021

Proprio dalle risorse e dalle professionalità necessarie per rendere digitali e fruibili i documenti è partito l’istanza comune circa la situazione degli archivi in Italia e a Mantova: le strutture hanno scarsi fondi e insufficiente personale. La sede cittadina ha al momento un organico di 8 dipendenti sui 20 di cui abbisognerebbe

Un ulteriore articolo sul problema della situazione in cui versa il "mondo culturale".

Il portale del progetto presentato è raggiungibile alla seguente pagina
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Re: MIBAC: carenza del personale negli istituti

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 30/03/2021, 0:39

Business Insider Italia, 29/03/2021

Palazzi abbandonati e mancanza cronica di personale, ogni anno per gli Archivi di Stato si buttano 20 milioni di euro

Nel nostro Paese gli archivi di Stato costano quasi venti milioni di euro all’anno in affitti. La maggior parte delle loro sedi è infatti inadeguata e perenne in ristrutturazione. E così giorno dopo giorno si consuma un enorme spreco di denaro pubblico. E’ il caso, per esempio, di Genova. La sede storica del suo archivio è chiusa da quasi 17 anni, con i lavori di rifacimento bloccati dal 2004. Il risultato è che migliaia di documenti antichi sono ospitati in un edificio anonimo nella Valpolcevera. Il costo complessivo è di circa 113mila euro l’anno pagati a privati.
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I numeri parlano chiaro: l’organico di diritto, per tutto il Mibac, è fissato in 19.052 unità, quello di fatto è invece di sole 15mila persone. Per far funzionare bene questa macchina complessa ne servirebbero però almeno 25mila. Se si guarda ai soli addetti agli archivi si scopre che a pesare è anche la media di età: la forza lavoro è composta da 24 dirigenti e 615 funzionari, di questi il 66,3 per cento ha più di sessant’anni e il 28,3 per cento più di cinquanta. Entro pochi anni molti di loro saranno in pensione. Nel frattempo la digitalizzazione prosegue, lentamente. Promettendo di colmare, almeno in parte, tutte queste lacune.
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Re: MIBAC: carenza del personale negli istituti

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 15/08/2020, 15:51

Finestra sull'Arte, 13/08/2020

Deputati Pd: “la carenza di organico negli archivi è un problema improcrastinabile”

Cinque deputati del Pd denunciano con un’interrogazione parlamentare la grave carenza di personale negli archivi statali: un problema improcrastinabile.

Una grave situazione di carenza di personale negli archivi statali. È quanto fotografano, in un’interrogazione parlamentare depositata lo scorso 7 agosto, da cinque deputati del Pd: Flavia Piccoli Nardelli (presidente della commissione cultura alla Camera nella passata legislatura), Patrizia Prestipino, Lucia Ciampi, Rosa Maria Giorgi e Andrea Rossi. “La carenza di personale nell’amministrazione archivistica impiegata nella direzione generale archivi, nell’istituto centrale per gli archivi, negli archivi di Stato, nell’Archivio centrale dello Stato, nelle soprintendenze archivistiche e bibliografiche e in altre amministrazioni statali”, fanno sapere i cinque parlamentari, “rappresenta un problema ormai improcrastinabile, al punto da mettere a repentaglio l’erogazione di un servizio pubblico riconosciuto come ‘essenziale’ nell’assicurare la tutela, la fruizione e la valorizzazione del patrimonio archivistico nazionale;
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Secondo Piccoli Nardelli e colleghi, i problemi derivano anche da congedi e pensionamenti anticipati per “quota 100”: “ l’assunzione di 190 funzionari archivisti di Stato, tra il febbraio e il settembre del 2018, nell’ambito dell’ultimo concorso ministeriale”, fanno sapere, “è stata preceduta e accompagnata dal congedo di numerosi funzionari appartenenti entrati in servizio fra il 1979 e il 1984; il pensionamento anticipato è stato da ultimo parzialmente accelerato da quota 100 che, nel solo 2019, ha già provocato l’uscita anticipata dalla pubblica amministrazione di circa 90 mila dipendenti”. Ci sono dunque difficoltà anche nel quotidiano per gli archivi di Stato: “l’espletamento dell’attività ordinaria nell’amministrazione archivistica è resa ancora più difficoltosa dalla grave insufficienza di personale di area II a supporto dell’attività quotidiana dei funzionari archivisti i quali, già ridotti di numero, si trovano, oltre peraltro a sostenere una mole di lavoro via via crescente, a dover far fronte ad attività di competenza di altre professionalità”.

I cinque deputati si rivolgono dunque al ministro dei beni culturali, Dario Franceschini, per chiedere se il MiBACT intende “intraprendere iniziative per ricorrere alla condivisione delle graduatorie degli enti locali e di altre amministrazioni pubbliche, entro la scadenza delle stesse prevista per il 30 settembre, al fine di procedere in tempi rapidi all’assunzione di personale di area II (con particolare riferimento alle figure professionali di operatore tecnico; assistente tecnico; assistente informatico) nei ranghi dell’amministrazione archivistica statale, anche a seguito di una ricognizione sul territorio nazionale delle graduatorie, da svolgersi di concerto con il dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri”.
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Re: MIBAC: carenza del personale negli istituti

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 23/06/2020, 0:07

Emerfgemza Culura da Il Fattro Quodiano, Tommaso Montanari

Salvate gli archivi pubblici, o l’Italia rischia l’Alzheimer

Inaugurando gli Stati Generali al Casino del Bel Respiro ( uno dei capolavori dell’architettura barocca), Giuseppe Conte ha detto di aver scelto quel luogo in “omaggio alla bellezza italiana”, affermando quindi che “nell’ambito di questo progetto rientra anche l’investimento nella ‘bellezza’ del nostro Paese”. Proviamo a credere che non sia solo la solita, insopportabile retorica da grandi occasioni. Proviamo a credere che quell’investimento ci sarà.

Ebbene, se davvero il presidente del Consiglio è pronto a indirizzare verso “il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione” (art. 9 Costituzione) una parte dei capitali che lo Stato riversa e riverserà sul Paese, ha di fronte a sé una via maestra: lanciare la più grande campagna di assunzioni per la cultura della nostra storia, rimettendo in piedi il ministero per i Beni Culturali e Ambientali e il Turismo.

Cominciando dalla più trascurata delle emergenze: la bellezza del nostro Paese sta perdendo la memoria. Perché i suoi archivi, il luogo dove per secoli si è stratificata la nostra identità collettiva e la correlata capacità di organizzare il futuro, stanno morendo. Come ha scritto la storica Maria Pia Donato (in L’archivio del mondo. Quando Napoleone confiscò la storia, Laterza 2019): “La verità è che gli archivi appaiono oggi l’anello debole della tutela del patrimonio. In Italia, in particolare il sistema bibliotecario e archivistico ha subito continui tagli di risorse, con una cronica condizione di sotto-organico e riduzione di orari e servizi. Le varie riforme dei beni culturali e l’entrata in forza dei privati nella loro gestione stendono un’ombra su istituti che, come le biblioteche e gli archivi, non offrono ritorni economici.


Nel 2022 i funzionari archivisti di Stato (essenziali per aprire le sale di studio) in servizio saranno 279 sui 600 necessari. Già ora, l’età media elevatissima dei custodi impedisce di riaprire cruciali Archivi di Stato: perché la percentuale di quelli che vengono dichiarati “lavoratori fragili” e dunque doverosamente assegnati al lavoro a distanza è in certi casi vicina all’80% del personale disponibile.
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Re: MIBAC: carenza del personale negli istituti

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 09/06/2019, 17:15

AgCult, 08/06/2019

Beni culturali, le richieste dei sindacati: rinnovo dei contratti e piano straordinario di assunzioni

In piazza l’8 giugno anche i sindacati dei lavoratori dei beni culturali per chiedere un piano assunzionale massiccio e più risorse per il personale del ministero

“Senza pubblico non c’è equità, senza lavoro non c’è futuro: #futuroèpubblico”. E’ questo lo slogan della manifestazione nazionale organizzata l’8 giugno da Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uilpa, per chiedere il rinnovo dei contratti, un piano straordinario di assunzioni nelle pubbliche amministrazioni e, in generale, maggiori risorse per i servizi pubblici. In piazza anche i sindacati dei lavoratori dei beni culturali: diverse le richieste delle sigle di categoria. A partire da un piano di occupazione straordinario negli organici del ministero per i Beni culturali fino ad arrivare al rinnovo dei contratti e a più risorse per il personale.

FP CGIL: RIFORMA DEL MIBAC RIPORTI AL CENTRO LA TUTELA
Al ministro per i Beni culturali, Alberto Bonisoli “chiediamo un piano di occupazione straordinario che miri a coprire tutto il fabbisogno dell’organico. Chiediamo poi una riforma organizzativa che parta dal funzionamento dei servizi e che riporti al centro il sistema di tutela investendo su biblioteche, archivi e soprintendenze, rafforzandole”. Così ad AgCult Claudio Meloni, coordinatore della Fp Cgil per il ministero per i Beni culturali. Meloni sottolinea “la carenza di organico” al Collegio Romano: la situazione “rischia di diventare drammatica dal punto di vista della gestione concreta dei servizi”. “Situazione grave” anche per quanto riguarda “la tenuta dei servizi” e dal punto di vista “dell’organizzazione del lavoro”. Il sindacato chiede infine “un piano di revisione dei fabbisogni professionali perché attualmente l’organico è molto appiattito. Il fabbisogno è sottodimensionato, andrebbe rivisto”. ...
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Re: MIBAC: carenza del personale negli istituti

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 19/09/2018, 22:58

MIBAC

IL MINISTRO BONISOLI OGGI AL QUESTION TIME AL SENATO

Il Ministro per i beni e le attività culturali, Alberto Bonisoli, è intervenuto oggi alle 15:00 al question time in aula al Senato trasmesso in diretta televisiva dalla Rai per rispondere a un’interrogazione riguardo le azioni da adottare per risolvere il problema della carenza di organico del MiBAC e dei suoi organi periferici.

Roma, 13 settembre 2018
Ufficio Stampa MiBAC
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MIBAC: carenza del personale negli istituti

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 11/08/2018, 13:28

IlFattoQuotidiano, 10/08/2018, Marco Ferri

Biblioteca nazionale Firenze: 9 milioni di testi, zero archivisti. L’istituto trascurato dalla politica (e dove a volte pure piove)

La struttura, tra le più importanti d'Europa, conta circa 150 dipendenti, tra cui solo 42 bibliotecari. E nel 2019 potrebbero essere dimezzati, col rischio di una sospensione delle attività. L'ex direttrice: "Mandavo una richiesta ogni due mesi, non ricevevo risposta. Il primo problema? La catalogazione: così la biblioteca perde la funzione di custode della memoria". Bonisoli e il direttore d'accordo per attivare contratti con cooperative
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Lo stato di emergenza in cui versa la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze per carenza di personale e penuria di risorse adeguate alla sua funzione rischia di diventare una condizione di consuetudine. Si acuisce in certi momenti, tra cui l’insediamento di un nuovo governo e quindi di un ministro della Cultura. Gran parte dei più recenti problemi dell’istituto – che dall’ottobre 2008 è dotato di autonomia – deriva dal blocco di concorsi e assunzioni. La Biblioteca nazionale di Firenze è una delle più importanti d’Italia e d’Europa: possiede quasi 9 milioni tra volumi e opuscoli e le scaffalature coprono 137 chilometri in linea. Per tutto questo materiale il personale è formato da 400 dipendenti presunti che in 35 anni si sono ridotti a circa 150 e, in particolare, ai 42 bibliotecari previsti in pianta organica, a causa dei pensionamenti già in atto o entro l’anno. Senza interventi decisi all’inizio del 2019 questi si saranno ridotti del 50 per cento, con la possibilità alcune attività della Nazionale siano sospese.
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Come dire che negli ultimi 10 anni – quelli dell’autonomia della Biblioteca – il grande assente è risultato proprio il ministero, incapace di venire incontro alle esigenze di uno dei suoi istituti di fondamentale importanza. Già nell’autunno del 2015 i dipendenti erano ridotti a 170 unità (oggi sono 20 di meno), con 38 bibliotecari, 42 addetti alla vigilanza, ma nessun archivista.
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