La Nuova di Venezia e Mestre, 06/08/2021, Vera Mantengoli
Soprintendenza archivi senza personale né sedi «Patrimonio da tutelare»
La Sovrintendenza archivistica del Veneto è a rischio collasso. La situazione drammatica generale sullo stato di archivi e biblioteche mette sempre più a rischio la tutela del patrimonio storico di tantissime realtà che fanno capo alla sede regionale di Venezia. Ieri la dirigente veneta Eurosia Zuccolo Fanelli, rappresentante nazionale della Confederazione italiana dirigenti alte professionalità, ha esposto lo stato del settore spiegando i grovigli burocratici e l’assenza di una strategia per il rilancio del settore. Attualmente nella sede regionale di Venezia ci sono solo sei persone, sulle 21 previste da un piano organico mai rivisto dal 2008: due sono custodi che non servono, mentre manca un funzionario contabile che invece sarebbe necessario.
Nelle altre sedi provinciali venete manca il 70% del personale, sempre facendo riferimento al piano di tredici anni fa che è già di per sé vecchio e inadeguato. A peggiorare la situazione ci sono almeno altri due problemi: il primo è che, per motivi burocratici, lo Stato non può accogliere tirocinanti extracurricolari perché non risultano come dipendenti della pubblica amministrazione e non possono quindi essere rimborsati di 400 euro al mese.
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La Sovrintendenza veneta è a capo di centinaia di archivi, ma ha solo due archiviste e non vengono assunti bibliotecari, né restauratori né informatici. «L’ex ministro Bonisoli aveva iniziato a creare strutture regionali affinché potessero essere più indipendenti, ma poi non è più stato fatto nulla», spiega Zuccolo Fanelli «Siamo pochi e abbiamo paura del futuro di tutti gli archivi, preziosa memoria da tutelare».