Riforma del MIBACT: stato dell'arte

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Re: Riforma del MIBACT: stato dell'arte

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 19/07/2018, 23:09

huffingtonpost.it, 18/07/2017, Giuliano Volpe Archeologo, presidente emerito del Consiglio superiore Beni culturali e paesaggistici del MiBAC

Qualcuno vuole abbassare l'asticella della qualità scientifica al Mibac

All'ultimo concorso per funzionario tecnico al Mibact, il Ministero dei beni e delle attività culturali (allora con la T di Turismo), per 500 posti, poi diventati 1000, si sono presentati circa 20.000 candidati. Per accedervi era necessario un titolo di terzo livello universitario (secondo quanto previsto da accordi risalenti al 2010): il dottorato di ricerca, la scuola di specializzazione o almeno un master biennale di secondo livello. Già in quella occasione – qualcuno lo ricorderà – si tentò un colpo di mano, con un emendamento che proponeva di consentire l'accesso ai laureati triennalisti. Per fortuna il tentativo maldestro fu sventato – ci fu anche un duro pronunciamento del Consiglio superiore beni culturali e paesaggistici presieduto da chi scrive – e si tenne alta l'asticella: e, infatti, i vincitori, molti dei quali sia con dottorato sia con specializzazione, di quella difficile prova, ora entrati nei ranghi del Mibac, stanno portando una ventata di qualità scientifica e professionale assolutamente necessaria in un ministero che dovrebbe caratterizzarsi per un alto profilo tecnico-scientifico.

Ora si riprova ad abbassare quell'asticella. In una trattativa in corso con i sindacati, nelle bozze in circolazione, compare una "strana" concessione: "Per i soli profili di funzionario amministrativo e funzionario per la promozione e la comunicazione sarà considerato titolo di accesso la laurea triennale. Per i titoli post lauream, lì dove previsti dall'Accordo sui profili professionali 2010, sarà considerata equipollente un'anzianità di servizio pari a 6 anni, svolti in mansioni attinenti al profilo per cui si concorre, o un'anzianità di servizio pari a 10 anni nel Mibact".
...
La cosa ha anche un risvolto schizofrenico. Questo sarebbe lo stesso Ministero che istituisce una Scuola nazionale del patrimonio, che sta completando la selezione di una élite di 18 super-formati, con titoli di terzo livello universitario, per svolgere un'ulteriore formazione superiore biennale di quarto livello?

Mi auguro che questa operazione venga rapidamente bloccata dal ministro Alberto Bonisoli, che non credo voglia avviare la sua attività, dopo aver annunciato una mega operazione di 6mila assunzioni, abbassando l'asticella della qualità culturale, scientifica e professionale del proprio personale.
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Re: Riforma del MIBACT: stato dell'arte

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 19/07/2018, 23:06

ANAI, Roma, 16 luglio 2018

Lettera aperta di ANAI, Assotecnici e AIB al Ministro per i beni e le attività culturali sul tema dei passaggi di area

Le nostre associazioni confermano la necessità che il Mibac mantenga alta la qualità dei profili di funzionario destinati a svolgere delicate attività specialistiche di tutela e valorizzazione e, pur rispettando le giuste aspirazioni di carriera del personale interno al Ministero, ribadiscono che l’accesso a tali funzioni sia presidiato con rigore, sulla base di principi coerenti con la normativa nazionale e con la verifica di livelli di competenza corrispondenti ai profili in corso di approvazione, scongiurando la tentazione di ripercorrere scorciatoie troppe volte in passato percorse con esiti tutt’altro che confortanti.
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Re: Riforma del MIBACT: stato dell'arte

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 13/07/2018, 23:50

Food&Tec, 03/07/2018

La competenza sul turismo passa al Ministero delle
politiche agricole alimentari e forestali


La delega al Turismo passa dal Ministero per i Beni alle attività Culturali al ministero dell’Agricoltura, guidato da Gian Marco Centinaio. Lo ha stabilito il Consiglio dei Ministri. Centinaio ha esperienza professionale nella vendita di servizi turistici.

“Ci siamo! Si inizia a concretizzare quanto promesso nei giorni scorsi - scrive Centinaio su Facebook - . Lavoro Lavoro Lavoro: agricoltura e turismo: le eccellenze del nostro Paese.”.

Dal nuovo assetto dovrebbe discendere la creazione di un dipartimento all’interno del Ministero delle Politiche Agricole con due direzioni (affari generali e promozione del turismo). Sarà comunque un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri entro 60 giorni a disciplinare questa riorganizzazione che prevede la possibilità per i dipendenti dell’attuale MiBACT di decidere se restare ai Beni culturali o spostarsi al nuovo ministero.

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Ai sensi del decreto-legge 12 luglio 2018, n. 86, pubblicato nella G.U. n.
160 del 12 luglio, la competenza sul turismo passa al Ministero delle
politiche agricole alimentari e forestali. Ai sensi del comma 5 dell'art.
1, la denominazione: «Ministero per i beni e le attività culturali»
sostituisce, ad ogni effetto e ovunque presente, la denominazione:
«Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo».
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Re: Riforma del MIBACT: stato dell'arte

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 09/03/2018, 0:29

È pubblicato nella G.U. di ieri, n. 55, il DPCM 1° dicembre 2017, n. 238,
«Regolamento recante modifiche al decreto del Presidente del Consiglio dei
ministri 29 agosto 2014, n. 171, concernente il regolamento di
organizzazione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del
turismo, degli uffici della diretta collaborazione del Ministro e
dell’Organismo indipendente di valutazione della performance».

In particolare, il DPCM istituisce l’Unità per la sicurezza del patrimonio
culturale (ufficio dirigenziale di livello generale).
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Re: Riforma del MIBACT: stato dell'arte

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 18/02/2018, 14:53

Finestrasull'arte, Federico Giannini, 16/02/2018

10 priorità per il prossimo ministro dei beni culturali

Si sta per concludere il mandato di Dario Franceschini: ecco dieci priorità per il prossimo ministro dei beni culturali.

Negli ultimi quattro anni, da quando Dario Franceschini ricopre il ruolo di ministro dei beni culturali, il settore ha conosciuto dei cambiamenti epocali. Ci sono state la riforma delle soprintendenze, quella dei musei, quella dell’esportazione dei beni culturali, e ancora le leggi che hanno liberalizzato le foto nei musei, nelle biblioteche e negli archivi, c’è stato il concorso per l’assunzione di cinquecento nuovi funzionarî, è cresciuto il peso del bilancio ministeriale in rapporto a quello complessivo dello stato (siamo passati da una spesa corrispondente allo 0,19% allo 0,29%, ma siamo ancora lontani dallo 0,39% del 2000), abbiamo assistito all’introduzione dell’Art Bonus e della 18app (il bonus di 500 euro per i diciottenni), nonché a un incremento delle attività del ministero e dei musei statali sul web e sui social, alla nascita delle domeniche gratuite nei musei, all’istituzione dei caschi blu per la cultura, nati da un’idea dell’attuale ministro. Quello di Franceschini è stato un ministero caratterizzato da luci ma anche da molte ombre: poco è stato fatto, per esempio, in materia di precariato, di ricerca, di tutela per i centri minori, e le riforme delle soprintendenze e dei musei contengono molti lati oscuri di cui s’è a lungo discusso su queste pagine.

Il lavoro da fare, pertanto, è ancora molto. Esistono numerosi problemi strutturali che occorre risolvere (e al più presto) per garantire ulteriore rilancio al settore. S’è dunque pensato di stilare una lista delle dieci priorità di cui, a nostro avviso, il prossimo ministro dei beni culturali, nominato col governo che si formerà a seguito delle elezioni del 4 marzo, dovrà necessariamente occuparsi.

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1. Il lavoro nei beni culturali
2. Una vera rivoluzione sulle tariffe d’accesso ai musei
3. Cultura digitale
4. Dare nuovo slancio alla tutela e rinsaldare i legami tra musei e territorio
5. Occuparsi dei piccoli musei, che registrano cali di visitatori
6. La ricerca deve tornare argomento d’attualità
7. Occuparsi di arte contemporanea
8. Attenzione alle periferie e all’inclusione sociale
9. Musei che facciano i musei
10. Piani paesaggistici e accorpamento del Ministero dei Beni Culturali col Ministero dell’Ambiente
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Re: Riforma del MIBACT: stato dell'arte

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 04/01/2018, 8:09

LEFT, 03/01/2018

«Imbavagliati soprintendenti e direttori, denunciamo noi il caos nei Beni culturali»

La situazione di caos e di paralisi creata dalla “riforma” Franceschini separando la valorizzazione (nel senso di monetizzazione) dalla tutela e privilegiando la prima a discapito della seconda passa praticamente sotto silenzio – con pochissime lodevoli eccezioni – nella stampa e nella televisione nazionale. Ciò è grave in sé. Ma è anche dovuto al fatto che i soprintendenti e gli altri tecnici della tutela non possono assolutamente fare dichiarazioni, denunciare lo stato di confusione fra soprintendenze, poli museali e fondazioni di diritto privato, di depotenziamento strutturale, di esasperata burocratizzazione in cui versano gli organismi e gli uffici che per oltre un secolo hanno operato per difendere dalle aggressioni speculative, dall’abbandono, dall’incuria il patrimonio storico-artistico-paesaggistico.

Tocca quindi a noi – in luogo dei tecnici imbavagliati e minacciati di sanzioni – denunciare pubblicamente la gravità di una situazione in cui ministro e Ministero continuano a magnificare conquiste straordinarie, mentre la spesa statale per la cultura rimane una delle più basse d’Europa, un terzo di quella francese, metà di quella spagnola, e i suoi recenti relativi incrementi, beninteso rispetto al minimo dello 0,19% del bilancio statale toccato nel 2011 (governo Berlusconi IV) rispetto allo 0,39 % del 2000 (governo Amato II), vengono indirizzati su obiettivi futili o sbagliati.
...
A colpire è la strategia di fondo del Mibact: da una parte si trasferisce dagli stessi poli museali a fondazioni di diritto privato la valorizzazione sempre più commerciale del patrimonio e dall’altra si prospetta con la legge Madia la sottomissione delle soprintendenze, decisamente indebolite, ad un organo di governo locale come la Prefettura. Una offensiva, antistorica scemenza.
...
A questo punto la rete dissestata della tutela va letteralmente ricostruita. con la scelta strategica di far di nuovo prevalere l’interesse pubblico sugli appetiti privati, premiando i capaci e meritevoli, riempiendo i vuoti negli organici dei beni culturali, evitando la chiusura per “vecchiezza” di archivi e biblioteche dove l’età media del personale supera i 60-65 anni e i trentenni rappresentano lo 0,6-1,6 % degli addetti.
...
Il ministero per i Beni culturali non può, non deve diventare il ministero del Turismo (attività chiaramente indotta dal patrimonio culturale e paesaggistico), né si possono sottomettere ai Prefetti le Soprintendenze. Un autentico oltraggio alla tradizione ammirevole dei nostri studi e degli interventi di restauro e di recupero sul territorio e un continuo danno inferto agli stessi interessi del Paese. Per il quale la cultura e la ricerca, in sé e per sé, cioè senza finalità economiche immediate, scolpite nell’articolo 9 della Costituzione, rappresentano il motore fondamentale.


Adriano La Regina, già soprintendente Archeologia Roma, Accademico dei Lincei
Francesco D’Andria, professore emerito di Archeologia greca e romana, Università del Salento
Andrea Emiliani, già Soprintendente ai Beni storici e artistici Bologna, Ferrara e Romagna, Accademico dei Lincei
Mario Torelli, già docente a Perugia di Archeologia, Accademico dei Lincei
Desideria Pasolini dall’Onda, fondatrice di Italia Nostra nazionale
Licia Vlad Borrelli, archeologo, già Istituto Centrale del Restauro
Giorgio Nebbia, ambientalista, professore emerito Università di Bari
Fausto Zevi, già Soprintendente archeologico Napoli e Caserta e docente alla Sapienza, Accademico dei Lincei
Pietro Giovanni Guzzo, archeologo, già Soprintendente in Puglia e a Pompei, Accademico dei Lincei
Maria Luisa Polichetti, già direttrice del Catalogo centrale e Soprintendente ai Beni architettonici delle Marche
Jadranka Bentini, già Soprintendente ai Beni storici e artistici di Bologna, Ferrara e Romagna, presidente di Italia Nostra a Bologna
Germana Aprato, già Soprintendente ai Beni Architettonici dell’Umbria
Lucia Fornari Schianchi, già Soprintendente ai Beni Storici e Artistici di Parma e Piacenza
Antonio De Siena, già Soprintendente archeologico della Basilicata
Anna Gallina Zevi, già Soprintendente archeologico ad Ostia Antica
Elio Garzillo, già Soprintendente ai Beni architettonici di Bologna e regione
Gianfranco Amendola, ex magistrato, docente di Diritto Ambientale
Carlo Alberto Graziani, già presidente del Parco Nazionale dei Sibillini e ordinario di Diritto Civile a Siena e Camerino
Valerio Magrelli, poeta, ordinario di Letteratura francese all’Università di Cassino
Bruno Toscano, professore emerito di Storia dell’arte Roma Tre
Ebe Giacometti, presidente Italia Nostra Lazio, delegata ai Parchi
Ferdinando Zucconi Galli Fonseca, presidente emerito Corte di Cassazione
Claudio Meloni, coordinatore nazionale della FpCgil del MiBACT
Andrea Camilli, responsabile Assotecnici del MiBACT
Maria Teresa Filieri, già direttore dei Musei Nazionali di Lucca
Gianni Venturi, già ordinario di Letteratura italiana all’Università di Firenze
Paolo Liverani, archeologo, ordinario all’Università di Firenze
Sandro Lovari, professore emerito di Ecologia, Università di Siena
Carlo Alberto Pinelli, professore al Suor Orsola Benincasa di Napoli, presidente di Mountains Wilderness
Lucia Lepore, archeologa della Magna Grecia, già docente a Firenze
Carlo Pavolini, archeologo, già docente Università della Tuscia
Giovanni Losavio, magistrato, già presidente nazionale di Italia Nostra, ora della sezione di Modena
Vezio De Lucia, urbanista
Pier Luigi Cervellati, architetto e urbanista
Bernardino Osio, ambasciatore
Orio Ciferri, genetista, fondatore del primo corso interdipartimentale sui beni culturali a Pavia
Giorgio Boscagli, Gruppo dei 30 per i Parchi, già direttore Parco Nazionale Foreste Casentinesi
Katia Mannino, associato di archeologia classica, Università del Salento
Francesco Pardi, studioso del paesaggio, “Liberacittadinanza”
Luciana Prati, già direttrice Musei Civici e Biblioteca comunale Forlì
Francesca Valli, storica dell’arte, già coordinatrice delle raccolte storiche Accademia di Brera
Lucinia Speciale, storica dell’arte, Università del Salento
Francesco Mezzatesta, fondatore della LIPU, naturalista, coordinatore Gruppo dei 30 per i Parchi
Corrado Stajano, giornalista scrittore
Paolo Maddalena, giurista, già giudice della Corte Costituzionale
Benedetta Origo, presidente Comitato per la Val d’Orcia
Stefano Deliperi, presidente Gruppo di intervento giuridico Onlus, Cagliari
Maurizio Chierici, giornalista scrittore
Salvatore Bragantini, economista, editorialista
Gianandrea Piccioli, consulente editoriale
Fernando Ferrigno, giornalista tv e scrittore di Beni culturali
Ugo Mattei, professore di Diritto civile e dell’Ambiente, Università di Torino
Alberto Abrami, già ordinario di Diritto Forestale e Ambientale, Università di Firenze
Simona Agostini, ricercatrice Urbanistica, Università di Bologna
Andrea Buzzoni, già dirigente Ferrara Arte e delle Attività culturali del Comune, Ferrara
Luisa Bonesio, già associato di Estetica Università di Pavia, direttore dei Musei dei Sanatori di Sondalo (Sondrio)
Alessandro Gogna, alpinista, storico dell’alpinismo
Simona Rinaldi, Università della Tuscia
Pino Coscetta, giornalista scrittore
Luisella Battaglia, Istituto italiano di Bioetica
Matteo Righetto, scrittore, comitato scientifico Mountains Wilderness
Italo Sciuto, professore di Filosofia Morale, Università di Verona
Stefano Sylos Labini, ricercatore scientifico ed economista
Tomaso Montanari, ordinario di storia dell’arte moderna, Università Federico II Napoli e presidente di Libertà e Giustizia
Maria Pia Guermandi, archeologa, responsabile progetti europei sul patrimonio culturale
Natalia Piombino, docente Syracuse University Florence
Gaia Pallottino, coordinatrice Comitato residente città storica, Roma
Vittorio Emiliani, giornalista e scrittore Beni culturali
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Re: Riforma del MIBACT: stato dell'arte

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 23/12/2017, 23:09

AgCult, 18/12/2017

I COMITATI: ORGANI CONSULTIVI CENTRALI DEL MINISTERO

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Il Comitato tecnico-scientifico per le belle arti fa parte dei sette comitati tecnico-scientifici istituiti nel 2014 quali organi consultivi centrali del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. In base al decreto 171/2014, gli altri comitati sono il comitato tecnico-scientifico per l’archeologia, il comitato tecnico-scientifico per il paesaggio, il comitato tecnico-scientifico per l’arte e l’architettura contemporanee, il comitato tecnico-scientifico per i musei e l’economia della cultura, il comitato tecnico-scientifico per gli archivi e il comitato tecnico-scientifico per le biblioteche e gli istituti culturali.

Essi avanzano proposte per la definizione dei programmi nazionali per i beni culturali e paesaggistici nelle materie di propria competenza, esprimono pareri e avanzano proposte in ordine a metodologie e criteri di intervento in materia di conservazione di beni culturali e paesaggistici su richiesta del Segretario generale, dei direttori generali centrali o dei segretari regionali. Su richiesta del Segretario generale o dei direttori generali competenti, i comitati possono essere chiamati ad esprimere inoltre pareri in merito all’adozione di provvedimenti di particolare rilievo, quali le acquisizioni o gli atti ablatori.

I comitati sono composti da quattro membri tra cui due esperti di chiara fama e da un professore universitario di ruolo in materie attinenti alla competenze specifiche richieste in ciascun Comitato e da un rappresentante eletto dal personale tecnico-scientifico del Ministero tra le professionalità attinenti la sfera di competenza dei singoli Comitati.
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Re: Riforma del MIBACT: stato dell'arte

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 08/05/2016, 17:43

Aerticolo21, 07/05/2016

Tanta gente in piazza, tanti giovani assieme ai pionieri della tutela per attuare l’art. 9 della Costituzione contro le ruspe di Renzi-Franceschini

di Vittorio Emiliani

Piazza Barberini era stracolma stamane verso l’una quando il grande corteo del “popolo dell’articolo 9” della Costituzione è confluito dall’alto di Largo di Santa Susanna sino alla Fontana del Tritone. Dalla tribuna ha parlato la giovanissima Martina Carpani aspirante operatrice culturale e la sempre battagliera Desideria Pasolini dall’Onda che nel lontano 1955 fondò Italia Nostra con Umberto Zanotti Bianco, Giorgio Bassani e pochi altri La manifestazione riuniva archeologi, storici dell’arte, architetti, bibliotecari, archivisti, personale di custodia e di sorveglianza, Cgil, Cisl e Uil, quasi cento associazioni, insomma quanti tengono in piedi l’edificio trascurato e lesionato dei beni culturali con stipendi che vanno dai mille ai milleseicento euro, compresa la responsabilità di musei o di aree archeologiche. Con quale scopo? Denunciare che, se i governi Berlusconi hanno tagliato in modo radicale i viveri ai Beni culturali (crollati dallo 0,39 allo 0,19 % del bilancio statale), il governo Renzi sta scassando definitivamente la macchina, arrugginita ma fondamentale, della tutela dopo aver estratto da essa la valorizzazione. Vengono così staccati Musei e Poli museali dalla Soprintendenze e dal territorio dal quale sono nati.
...

Intanto il decreto Sblocca-Italia conferma il micidiale silenzio/assenso dopo 90 giorni se le Soprintendenze, sommerse di pratiche edilizie e urbanistiche, non danno un loro parere. La legge Madia lo ribadisce e addirittura sottomette le Soprintendenze – nel frattempo accorpate in un solo indistinto organismo e quindi devitalizzate – ai Prefetti, cioè al Ministero dell’Interno. Da non credere ai propri occhi. Nel frattempo i Piani paesaggistici previsti dal Codice dei Beni culturali latitano: Regioni e MiBACT ne hanno approvati 2, in Toscana (dopo roventi polemiche sulle Apuane oggi presenti in forze, con cartelli e striscioni) e in Puglia, più il piano per le coste sarde. E non costano nulla. Una barbarie autentica che sconcia il Belpaese.
...
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Re: Riforma del MIBACT: stato dell'arte

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 07/05/2016, 13:29

Info sulla manifestazione 7 maggio Roma #EmergenzaCultura:

Sitoweb ufficiale
Pagina Facebook

Videoregistrazione diretta streaming degli interventi sul palco

@roma7maggio
#7maggio
#articolo9
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