Agenda Digitale: aggiornamenti e commenti

Re: Agenda Digitale: aggiornamenti e commenti

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 24/07/2018, 1:17

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Re: Agenda Digitale: aggiornamenti e commenti

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 14/07/2018, 13:49

Un intero capitolo dedicato alla PA digitale nel

"Rapporto sulle Pubbliche Amministrazioni in Italia

che l'Associazione "Amici di Marco Biagi", in collaborazione con FPA, ha elaborato, in occasione
di un nuovo Governo e una nuova Legislatura, un "Rapporto sulle Pubbliche Amministrazioni in Italia"
che inviamo alla community di FPA.
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Questo Rapporto, che è editato da FPA e che costituisce in molti punti anche un concreto contributo al lavoro che FPA sta svolgendo con il "Libro Bianco" attualmente in consultazione, offre ai decisori istituzionali le analisi, gli approfondimenti, le proposte di un gruppo di lavoro di inguaribili ottimisti circa la possibilità di un vero cambiamento.
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Re: Agenda Digitale: aggiornamenti e commenti

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 23/06/2018, 8:11

AGENZIA PER L’ITALIA DIGITALE

Regolamento recante le modalità per la vigilanza e per
l’esercizio del potere sanzionatorio, ai sensi dell’art. 32 -
bis del Codice dell’amministrazione digitale
(decreto legislativo
7 marzo 2005, n. 82 e successive modificazioni).

Sul sito dell’Agenzia per l’Italia digitale è stato
pubblicato il «Regolamento recante le modalità per la vigilanza e per
l’esercizio del potere sanzionatorio ai sensi dell’art. 32 -bis del codice
dell’amministrazione digitale». Il regolamento definisce le modalità per
l’espletamento delle funzioni di vigilanza ai sensi dell’art. 14 -bis , comma
2, lettera i) del codice dell’amministrazione digitale e per l’adozione
degli eventuali provvedimenti sanzionatori.

Regolamento per l’adozione di linee guida per l’attuazione
del Codice dell’amministrazione digitale


Sul sito dell’Agenzia per l’Italia digitale, alla pagina: è stato pubblicato
il regolamento per l’adozione di linee guida per l’attuazione del
Codice dell’amministrazione digitale. Tale regolamento definisce il procedimento
di emanazione delle linee guida per l’attuazione del Codice
dell’amministrazione digitale ai sensi dell’art. 71 dello stesso Codice,
nonché delle linee guida emanate dall’Agenzia per l’Italia digitale nello
svolgimento delle sue funzioni istituzionali anche su espressa richiesta
da parte di pubbliche amministrazioni interessate.
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Re: Agenda Digitale: aggiornamenti e commenti

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 16/05/2018, 0:45

ForumPA 2018

PEC e domicilio digitale [ co.44 ]
Un nuovo strumento per un rapporto più semplice tra PA e cittadino


TRASFORMAZIONE DIGITALE DELLA PA
L’elezione di un domicilio digitale per ogni impresa, professionista o cittadino è considerato un presupposto irrinunciabile per la trasformazione digitale del Paese. Proprio per questo, il domicilio digitale è stato uno dei principali protagonisti del recente intervento di aggiornamento del CAD. Il Decreto correttivo di gennaio 2018 ha infatti stabilito, tra le altre cose, il venir meno del collegamento tra domicilio e ANPR, da più parti considerato come il principale ostacolo all’avvio di questo importante strumento.

Senza attendere il completamento dell’ANPR, le nuove regole del CAD prevedono che ogni cittadino avrà il diritto di eleggere, a partire dalla primavera 2018, un domicilio digitale presso un qualsiasi indirizzo di posta elettronica certificata o servizio elettronico di recapito certificato, garantendosi così anche il diritto di ricevere - solo presso tale indirizzo - ogni notifica o comunicazione avente valore legale dalla Pubblica Amministrazione.

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Sono sicuramente molte le cose ancora da fare, dalla costituzione del registro dei domicili digitali dei cittadini alla previsione delle modalità alternative per coloro che non sono in grado di accedere direttamente a un domicilio. Nel frattempo, è fondamentale che le amministrazioni comprendano appieno la portata di questo cambiamento che, oltre a favorire l’abbattimento dei costi delle comunicazioni verso gli utenti, con risparmi di milioni di euro l’anno, contribuirà notevolmente a semplificare l’interlocuzione tra PA e cittadini, che potranno ricevere le comunicazioni che lo riguardano sui propri PC, smartphone e tablet, con effetti positivi anche in termini di effettivo utilizzo dei servizi online della PA.
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Re: Agenda Digitale: aggiornamenti e commenti

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 10/04/2018, 14:55

La PA Digitale, podcast, 21 giorni fa

Le pubbliche amministrazioni sono obbligate a rendere i propri servizi online accessibili con SPID?

Sono più di due milioni gli utenti di SPID, il sistema pubblico di identità digitale.
A partire dal primo gennaio 2018 hanno il diritto di accedere a tutti i servizi pubblici attraverso le credenziali rilasciate da uno degli identity provider accreditati dall'Agenzia per l'Italia Digitale.
Questo significa che le amministrazioni - come previsto dal Piano triennale per l'informatica - sono tenute ad organizzarsi per garantire l'effettività del nuovo diritto.
Nel corso di questo episodio del podcast, Ernesto Belisario approfondisce gli adempimenti per gli uffici pubblici e le conseguenze per il mancato adeguamento.
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Re: Agenda Digitale: aggiornamenti e commenti

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 04/03/2018, 16:17

AgendaDigitale, 29/02/2018, Maria Guercio, Università Sapienza di Roma, Anai

Ritengo l'intervento e i suggerimenti dati azzeccati.
Ci vorrebbe proprio un riepilogo generale e un tavolo permanente di lavoto.
Segnalo soltanto che, come socio ANAI, apprendo da un organo informativo e non direttamente dalla presidente, della presa di posione dell'ANAI sulla questione.
Insomma non è proprio corretto.

Archivio documenti PA, tre misure digitali contro il caos

Interventi di riforma continui e disorganici hanno prodotto un elevato grado di frammentazione dei contenuti e dei sistemi informativi delle PA, indebolito e impoverito la qualità stessa dei dati e dei documenti prodotti. Ecco come garantire qualità e sostenibilità dei patrimoni documentari digitali

La proposta che qui si presenta è il frutto di un primo (e non esaustivo) confronto tra gli archivisti che guidano l’Associazione archivistica italiana – ANAI (in particolare dal direttivo e dai presidenti delle sezioni regionali).

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Non ha la pretesa di dare soluzione ai tanti e gravi problemi che affliggono la lunga, ormai quasi trentennale, fase di trasformazione organizzativa e, quindi, anche digitale della pubblica amministrazione italiana. Vorrebbe tuttavia caratterizzarsi per la natura pragmatica e operativa delle ipotesi di lavoro da mettere in campo nel prossimo futuro allo scopo di difendere e insieme valorizzare il patrimonio documentario digitale che il nostro Paese ha da qualche tempo cominciato ad accumulare, rispettando la qualità della nostra tradizione e delle competenze professionali che il resto del mondo ci riconosce. Si tratta di idee che – pur sottraendosi alla logica dei libri dei sogni che sembra dominare il dibattito politico di questa campagna elettorale – hanno l’ambizione di introdurre qualche elemento di novità radicale.
...
Tre misure per archivi digitali qualificati e sostenibili
Ritenendo che l’attuale situazione (priva di governance e di equilibrio) presenti molti rischi e nessun vantaggio per i cittadini e per le istituzioni, e al fine di garantire che i patrimoni documentari digitali siano prodotti in modo qualificato e sostenibile l’Anai ritiene necessario e urgente che:

si costituisca un tavolo permanente di lavoro che obblighi alla collaborazione in modo stabile e non estemporaneo le istituzioni cui sono affidati oggi i poteri di controllo, di ispezione, di regolamentazione (Agenzia per l’Italia digitale, ANAC, Dipartimento della funzione pubblica, Direzione generale degli archivi, Team per la transizione digitale);
si avvii un’attività parlamentare finalizzata all’adozione di un testo unico sugli archivi che armonizzi le disposizioni presenti in modo spesso frammentario nel nostro complesso apparato normativo, a partire dai Codici di riferimento (Codice dei beni culturali, Codice della privacy, Codice dell’amministrazione digitale) e dal testo unico sul documento amministrativo;
si definiscano modalità organizzative e di amministrazione innovative in grado di assicurare il rispetto di quanto stabilito dalla normativa (articolo 61 del dpr 445/2000), ovvero la effettiva ed efficace presenza di responsabili della gestione documentale e di conservatori digitali realmente competenti, sia nelle amministrazioni centrali che negli enti locali (ad esempio attraverso lo sviluppo di servizi congiunti per le organizzazioni di piccole dimensioni, ma anche con la predisposizione di concorsi pubblici nazionali e l’approvazione di graduatorie da cui le istituzioni bisognose di personale tecnico possano identificare le figure di riferimento.
Siamo consapevoli che – pur nella loro limitatezza – queste idee siano tutt’altro che facili da applicare, non perché costino o per difficoltà organizzative, bensì perché richiedono alle istituzioni e alla classe politica capacità di collaborazione e di confronto, doti sempre più rare nel panorama italiano.
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Re: Agenda Digitale: aggiornamenti e commenti

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 01/03/2018, 1:32

Agid, 15/02/2018

Ratificato dalla Conferenza Stato Regioni l’accordo per l’attuazione del piano tra AgID, Regioni e province autonome

È stato ratificato dalla Conferenza delle Regioni e Province Autonome l’Accordo Quadro con AgID per una più efficace attuazione del Piano Triennale sui territori. L’accordo ha validità triennale e riconosce la possibilità alle Regioni di svolgere un ruolo di coordinamento a livello territoriale nelle aree di intervento delineate dal Piano. Per favorire questa attività AgID metterà a disposizione delle Regioni una serie di strumenti tecnici, di monitoraggio e di governance, tra cui linee guida, regole di interoperabilità, ambienti di test e simulazione. Le linee dell’accordo quadro saranno successivamente tradotte in specifici accordi o convenzioni territoriali tra AgID e le singole Regioni.
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Re: Agenda Digitale: aggiornamenti e commenti

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 24/02/2018, 17:03

Parer, 19/02/2018

Domicilio digitale, funzionamento e problematiche

Come sarà e a cosa servirà il nuovo strumento previsto dal recente decreto correttivo al CAD, e quali incertezze si accompagnano all’approvazione della norma? Un doppio approfondimento a firma di Eugenio Prosperetti per Agenda Digitale

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Su Agenda Digitale due articoli a firma di Eugenio Prosperetti approfondiscono la tematica del domicilio digitale, tra le principali novità contenute nel decreto correttivo al Codice dell’Amministrazione Digitale approvato in dicembre.
Col primo, intitolato “Come funzionerà il nostro domicilio digitale, tra cittadini e PA”, l’esperto illustra le principali disposizioni in materia contenute nella norma, presentando le caratteristiche dello strumento e i benefici che dovrebbero derivare dalla sua introduzione.

Col secondo articolo, intitolato “Domicilio digitale, ecco tutte le incertezze della norma”, Prosperetti riflette quindi sui nodi problematici che derivano dall’emanazione delle nuove misure previste nel decreto correttivo.
Il CAD - si legge nell’articolo - obbliga le pubbliche amministrazioni (e, in generale, tutti i soggetti menzionati all’art. 2 comma 2 del Codice, ivi inclusi i gestori di servizi di interesse pubblico) ad utilizzare il domicilio digitale come mezzo esclusivo per le comunicazioni “di qualsiasi genere” e per le “notifiche aventi valore legale” ai cittadini.
La norma traballa però quando prende posizione su quale sia il valore della comunicazione al domicilio digitale specificando che la validità è quella di una raccomandata avente valore legale o di una notifica a mezzo posta. Si tratta di due cose molto diverse, anche perché la notifica a mezzo posta è regolata mediante specifici procedimenti ed è diversa dalla notifica inviata via PEC, che ha diverse regole e sembrerebbe meglio attagliarsi alla notifica al domicilio digitale.
Dunque l’uso del domicilio digitale è obbligatorio verso coloro che sono iscritti nei Registri di PEC/domicili digitali previsti dal Codice dell’Amministrazione Digitale per le Pubbliche Amministrazioni e per tutti gli altri soggetti cui il Codice si applica, con espressa menzione dei “gestori ed esercenti di pubblici servizi”. In particolare si specifica che pubbliche amministrazioni e gestori/esercenti di pubblici servizi dovranno comunicare con il cittadino esclusivamente tramite il domicilio digitale.
È obbligatorio ma cosa succede se non viene utilizzato?
Le Pubbliche Amministrazioni che non lo utilizzeranno vedranno rientrare il mancato utilizzo tra i parametri della performance dirigenziale ma non viene prevista una specifica responsabilità disciplinare.
Non viene inoltre specificata nessuna sanzione specifica per i gestori di pubblici servizi che non utilizzino il domicilio digitale, salvo quanto si dirà più avanti.
A livello interpretativo verrebbe da pensare a una conseguenza in termini di invalidità della comunicazione… si avrebbe cioè un “vizio di forma” che potrebbe comportare conseguenze in termini di annullabilità o direttamente di nullità della comunicazione.

Qui troviamo il cortocircuito normativo…

*
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Re: Agenda Digitale: aggiornamenti e commenti

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 23/02/2018, 11:16

Sole24ore, PubblicaAmministrazione24, 20/02/2018

Alessandra Foschetti e Francesca Cafiero
CAD E PA, SERVE MAGGIORE CONSAPEVOLEZZA SUL VALORE
DEL DOCUMENTO INFORMATICO


In tempi di istituti quali l’accesso civico generalizzato, la trasparenza, l’accesso agli atti, l’accesso
ai dati, l’accesso civico, attuati attraverso sistemi informatici, l’attenzione verso le caratteristiche
di provenienza, integrità, autenticità e immodificabilità dei documenti è ancora più importante,
soprattutto perché oggetto di possibili contenziosi. Le “informazioni” sono ormai parcellizzate,
diffuse e disponibili ovunque e questa condizione, più che conferire nuovo valore al documento,
ne favorisce anzi la dispersione, lasciando spesso sospesi la certezza giuridica e il contesto
archivistico. In altre parole, il documento non è, sempre più spesso, garantito nella sua
autenticità.
...
Una nuova tipologia di firma
A livello di ricaduta pratica sui processi della PA, merita particolare attenzione l’art. 20 del Codice
che introduce un nuovo metodo di documentare, prevedendo una nuova tipologia di firma, in
grado di ricondurre al valore di forma scritta il documento formato “(…) previa identificazione del
suo autore, attraverso un processo avente i requisiti fissati dall’AgID ai sensi dell’art. 71 con
modalità tali da garantire la sicurezza, integrità e immodificabilità del documento e, in maniera
manifesta e inequivoca, la sua riconducibilità all’autore”. Tale disposizione, coerente con la nuova
modalità di erogazione dei servizi online tramite credenziali Spid, richiede all’amministrazione
una nuova consapevolezza sul valore di un documento e sul ciclo di gestione documentale, in
grado di preservare la certezza giuridica e il contesto archivistico.
Infatti il documento “firmato” in tal modo non avrà l’estensione tipica di un file sottoscritto con
...
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Re: Agenda Digitale: aggiornamenti e commenti

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 10/02/2018, 23:51

09/02/2018

Gentiloni incontra il Team Digitale a Palazzo Chigi

Il Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha partecipato alla presentazione del progetto di trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione con il Team Digitale.

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