Sanità digitale: informiamoci e parliamone

Re: Sanità digitale: informiamoci e parliamone

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 30/10/2017, 13:57

Nicola Savino, 30/10/2017

White Paper Breve sulla
Cartella Clinica Elettronica


Questo white paper sarà molto pratico, pochi paroloni e poche descrizioni generiche. Questo White
Paper illustra sinteticamente i concetti principali e fornisce indicazioni e metodolgoie pratiche per
dematerializzare la cartalla clinica sanitaria o meglio ancora renderla elettronica e offre una vista dei
ventaggi in termini di processi ed economici.

Sanità Digitale : cartella clinica elettronica e dematerializzazione
documenti sanitari.
...
La trasformazione dell’archivio esistente delle Cartelle Cliniche da
Cartaceo a Digitale
...
Cos’è una cartella clinica elettronica
...
CARTELLA CLINICA ELETTRONICA E FASCISCOLO SANITARIO
ELETTRONICO
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CARTELLA CLINICA ELETTRONICA, COS’E’ E COME SI CONSERVA
...
OLTRE LA CARTELLA CLINICA ELETRONICA
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Re: Sanità digitale: informiamoci e parliamone

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 25/10/2017, 12:44

Nicola Savino, 18/10/2017

La Cartella Clinica Informatizzata non è la Cartella Clinica Elettronica

In questo post ti parlo di cartella clinica elettronica e del fatto che se si ragiona per processi e con un approccio strategico e non applicativo, è possibile anche per normativa dematerializzare la vecchia cartella clinica cartacea.
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Non bisogna però confondere la gestione elettronica di una cartella clinica ed una cartella clinica elettronica a tutti gli effetti. Le 2 cose sono profondamente differenti, soprattutto in termini di processi.

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La gestione elettronica di una cartella clinica altro non è che una semplice gestione informatizzata della cartella clinica, che consiste nella produzione e redazione dei documenti che la costituiscono, con l’ausilio di strumentazioni elettroniche, che termina però con la stampa di questi documenti, con l’apposizione di firme autografe e con la conservazione a vita in un archivio cartaceo che per sua natura tende chiaramente prima o poi a saturarsi.

E anche se pensi che i documenti prodotti dalla cartella clinica informatizzata vengono firmati digitalmente , in realtà non basta per farla diventare una Cartella Clinica Elettronica, perché mancherebbe sia un processo di conservazione a norma, sia un processo di Digitalizzazione a Norma di tutte le attività e le operazioni che riguardano la produzione e la gestione dei documenti sanitari.

Altro non è quindi che una Cartella Clinica Cartacea creata con elaboratori elettronici, detta anche cartella clinica informatizzata.
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Assodato quanto detto sopra, c’è da aggiungere poi che la cartella clinica non è l’unico documento (o insieme di documenti) dematerializzabile in sanità. Possiamo pensare alla dematerializzazione di tutti gli altri documenti come i referti, i moduli privacy, i consensi informati, i documenti fiscali, ecc. Questi documenti possono essere gestiti e trattati nativamente in digitale, proprio come la cartella clinica elettronica. Anche per quei documenti in cui è necessario apporre una firma autografa da parte di un paziente (come per i consensi o le informative ad esempio).
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Bisogna pensare alla dematerializzazione e digitalizzazione dei processi, non commettendo l’errore che fanno tutti. Ovvero partire dalla digitalizzazione dei documenti o dal software. Per risolvere questo, ho ideato il Metodo Savino® . A questo link puoi scaricare il White Paper sulla Cartella Clinica Elettronica, che risponderà a tutte le tue domande.

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Re: Sanità digitale: informiamoci e parliamone

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 28/08/2017, 19:30

Nella Gazzetta Ufficiale n. 195 del 22 agosto è pubblicato il decreto MEF 4 agosto 2017,

«Modalità tecniche e servizi telematici resi disponibili dall'infrastruttura nazionale
per l'interoperabilità del Fascicolo sanitario elettronico (FSE) di cui all'art. 12, comma 15-ter
del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221»

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Re: Sanità digitale: informiamoci e parliamone

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 15/07/2017, 23:05

Agenda Digitale, 02/05/2017, Anna Francesca Pattaro, Università di Modena e Reggio Emilia, Dipartimento di Economia

Fascicolo sanitario elettronico, tutti i problemi da risolvere

Disponibilità e uso ancora a macchia di leopardo. Grosse differenze regionali nei contenuti, le modalità d’accesso, l’integrazione tra servizi e strumenti di Sanità Digitale e FSE. E problemi anche tecnici e organizzativi da suparare. Ecco la situazione

Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) e il suo livello di sviluppo in Italia sono oggetto di discussione negli ultimi tempi, e vale la pena fare delle riflessioni non solo sui potenziali benefici, ma anche sulle questioni ancora aperte. I suoi potenziali benefici si possono distinguere tra quelli di natura più prettamente economico/sociale e organizzativa e quelli di natura più qualitativo-tecnica. Nel primo caso si può fare riferimento per esempio ai potenziali risparmi in termini economici e di tempo per operatori e cittadini grazie alla dematerializzazione, l’organizzazione e offerta in un unico contenitore digitale di più documenti e servizi, l’accesso diretto a servizi e prescrizioni tramite il web invece di obbligare i cittadini a muoversi da uno sportello/PA all’altra, il migliore coordinamento dei servizi e prestazioni socio-sanitarie.

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Da un punto di vista più prettamente tecnico e qualitativo il FSE può contribuire positivamente alla continuità e appropriatezza della cura per i cittadini, o essere di aiuto nella anamnesi e valutazione della storia clinica del paziente e quindi aiutare nella scelta delle procedure o prescrizioni mediche.
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In primo luogo, come sottolineato da molte parti[1], la diffusione del Fascicolo Sanitario Elettronico in Italia non è uniforme. Alcune regioni che si sono attivate in anticipo rispetto al legislatore o mobilitate sin da subito
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Un secondo elemento critico collegato al precedente consiste, come sottolineato in altri contributi, nelle numerose differenze ne: i contenuti, le modalità d’accesso, l’integrazione tra servizi e strumenti di Sanità Digitale e FSE tra le diverse regioni. In alcune tutti i servizi di e-health sono inseriti nel FSE, mentre in altri sono gestiti separatamente all’interno del portale regionale.
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Un terzo insieme di elementi critici da monitorare riguardano le modalità con cui promuovere la diffusione e l’effettivo utilizzo del Fascicolo Sanitario Elettronico da parte dei cittadini di tutte le fasce d’età, livello di studio, professione… Molti studi hanno evidenziato come l’impiego delle ICT sia più frequente in certe categorie e fasce della popolazione. Ridurre il digital divide è dunque di primaria importanza
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Una quarta tipologia di problemi sono di carattere più prettamente sanitario e tecnico: come per esempio chiarire meglio in alcuni contesti quali ruoli, compiti e competenze debbano assumere i medici di famiglia e gli altri specialisti nel percorso di implementazione dell’FSE; o il fatto che ad ora non tutti i referti e documenti possono effettivamente essere inseriti nel FSE.
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La collaborazione e il dialogo tra aziende sanitarie e regioni sono dunque centrali sia dal punto di vista tecnico, sia da quello politico e di governance. Perché si arrivi ad una sorta di sistema organico di fascicoli sanitari elettronici a livello nazionale sembrerebbe dunque utile: investire sinergicamente nei sistemi informativi a livello di regioni e singole aziende sanitarie; potenziare il ruolo di guida e governo maturo dei processi a livello nazionale oltre che regionale/locale e non trascurare la comunicazione continua tra cittadini, imprese e PA.
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Re: Sanità digitale: informiamoci e parliamone

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 17/01/2017, 0:34

FPA, 12/12/2016 di Marco Paparella e Simona Solvi, Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano

Che cos'è il Fascicolo Sanitario Elettronico e come utilizzarlo

Tutto ciò che c'è da sapere sul Fascicolo Sanitario Elettronico, in un articolo continuamente aggiornato a cura degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano. Lo stato dell’arte del Fascicolo, i servizi digitali disponibili al cittadino, i potenziali benefici e le criticità nello sviluppo del FSE. Ultimo aggiornamento: dicembre 2016

Il 15 settembre 2015 è stato pubblicato, attraverso il DPCM n.179, il Regolamento definitivo in materia di Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE). Il Decreto arriva dopo un iter normativo iniziato nel 2009, caratterizzato da un elevato livello di incertezza che ha generato negli ultimi anni un clima di generale sfiducia da parte delle Regioni nella capacità del Governo di indirizzare efficacemente e concretamente lo sviluppo del Fascicolo, nonostante questo fosse stato più volte indicato come una delle priorità nell’ambito dell’Agenda Digitale del Paese. In questo contesto, le Regioni si sono mosse con velocità diverse nello sviluppo del Fascicolo, determinando nella sostanza due cluster. Il primo comprende Regioni “first mover” – quali Emilia Romagna, Lombardia e Provincia Autonoma di Trento – che hanno lavorato per prime nella realizzazione del terreno adatto allo sviluppo del FSE, focalizzandosi sul tema dell’integrazione dei dati sanitari, sulla realizzazione di reti a supporto degli attori del SSR e sulle modalità di accesso e autenticazione del cittadino/paziente attraverso l’anagrafe unica. Il secondo cluster, costituito da Regioni che possono essere definite “follower” – come ad esempio Friuli Venezia Giulia, Lazio, Puglia, Sicilia, Veneto e Valle d’Aosta – è partito da basi più arretrate sotto il profilo delle iniziative digitali e ha cercato quindi di sfruttare al meglio le esperienze pregresse, in modo da porre basi efficaci per lo sviluppo del Fascicolo.
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Che cosa è il Fascicolo Sanitario Elettronico?
Il DPCM n.179 del 15 settembre 2015 definisce il FSE come “l'insieme dei dati e documenti digitali di tipo sanitario e socio-sanitario generati da eventi clinici presenti e trascorsi, riguardanti l'assistito”. Nel Decreto vengono indicati e specificati nel dettaglio i dati e i documenti che compongono il nucleo minimo del FSE, comune a tutte le Regioni, nonché i documenti integrativi che permettono di arricchire il Fascicolo stesso. Il “nucleo minimo”, oltre ai dati identificativi e amministrativi dell'assistito e al consenso o diniego alla donazione degli organi e tessuti, contiene:
• referti;
• verbali di Pronto Soccorso;
• lettere di dimissione;
• Profilo Sanitario Sintetico (Patient Summary): documento socio-sanitario di sintesi relativo alla situazione attuale dell’assistito e alla sua storia clinica, redatto e aggiornato dal MMG/PLS;
• Dossier farmaceutico.

Iter normativo
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Il livello di sviluppo del Fascicolo Sanitario Elettronico in Italia
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I servizi al cittadino e agli operatori sanitari offerti dal Fascicolo Sanitario Elettronico
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I potenziali benefici del Fascicolo Sanitario Elettronico

I benefici derivanti dall’adozione del FSE dipendono in buona misura dal livello di maturità della Regione rispetto alle iniziative di digitalizzazione dei processi di erogazione dei servizi sanitari, oltre che dal grado di empowerment del cittadino e di evoluzione del sistema sanitario nel suo complesso.

In generale è possibile distinguere una classe di benefici di tipo economico e una di tipo più qualitativo. Nel primo caso, il risparmio di costi è ottenuto principalmente grazie alla dematerializzazione dei documenti cartacei; non sono trascurabili nemmeno i benefici ottenuti dai cittadini in termini di risparmio di tempo dato che, tramite il FSE, possono accedere ai servizi direttamente via web, senza doversi recare da un operatore di persona. Dal punto di vista qualitativo uno dei benefici di maggiore rilievo che il FSE comporta è la migliore continuità della cura, la maggior appropriatezza delle cure erogate ai pazienti e il miglior supporto decisionale nei processi sanitari, grazie alla maggiore disponibilità di informazioni sul paziente.
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Re: Sanità digitale: informiamoci e parliamone

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 17/09/2016, 14:29

osservatori.net, 14/09/2016

La Sanità digitale nelle Regioni italiane: ambiti di innovazione ed esperienze

Il Patto per la Sanità digitale – approvato in Conferenza Stato-Regioni a luglio del 2016 – identifica gli ambiti di innovazione sui quali gli attori della Sanità sono invitati a contribuire e investire affinché i piani di digitalizzazione della Sanità si trasformino in azioni concrete, sotto la guida di una regia coordinata e univoca identificata a livello centrale nella Cabina di Regia del NSIS (Nuovo Sistema Informativo Sanitario). Le risorse per la realizzazione degli interventi di Sanità digitale dovranno essere individuate al di fuori dalle risorse ordinarie dell’amministrazione pubblica – ricorrendo ai fondi strutturali, ai fondi ad hoc per l’innovazione stanziati da Stato, Regioni e Unione Europea e alle iniziative private – mentre l’onere di avvio e realizzazione di buona parte degli interventi sarà principalmente in capo alle Regioni.
La Ricerca dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità ha identificato 5 ambiti di innovazione digitale della Sanità regionale sui quali valutare lo stato di avanzamento delle Regioni: servizi infrastrutturali, servizi al cittadino, servizi a supporto dei processi clinico-sanitari e assistenziali, servizi amministrativi e azioni di governance e monitoraggio. Dalle esperienze pratiche rilevate, emerge come le differenze che caratterizzano i diversi contesti regionali rendano più difficile il percorso di sviluppo della Sanità digitale a livello nazionale. Tali differenze si rilevano sia sugli aspetti infrastrutturali, indispensabili per lo sviluppo dell’innovazione all’interno di un SSR, sia sui servizi rivolti al cittadino/paziente e agli operatori del SSR, che in futuro dovranno essere sempre più orientati alla gestione delle cronicità e alla continuità di cura tra ospedale e territorio, con ripercussioni quindi anche sul mondo socio-sanitario.
Il Report, attraverso interviste ai referenti regionali e approfondimenti da fonti secondarie, con il coinvolgimento complessivo di 10 Regioni, definisce gli elementi caratterizzanti gli ambiti di innovazione digitale della Sanità regionale e la loro evoluzione prevista, sulla base di specifiche roadmap di sviluppo.

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Re: Sanità digitale: informiamoci e parliamone

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 25/06/2016, 14:28

Meteoweb, 24/06/2016 di Filomena Fotia

Arriva la cartella clinica elettronica: più privacy, più sicurezza e più efficienza per le aziende sanitarie

Ultimamente si sta parlando molto della implementazione della Cartella Clinica Elettronica e delle sue implicazioni sulle aziende sanitarie


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Molto presto ogni cittadino italiano avrà la sua Cartella Clinica Elettronica (CCE), che sarà una vera e propria”carta di identità digitale sanitaria“. Le cartelle cliniche elettroniche possono contenere infatti dati demografici, storia medicale, cure e allergie, stato immunitario, risultati di test di laboratorio, immagini radiologiche, segnali vitali, statistiche personali come età e peso e informazioni di fatturazione. Ultimamente si sta parlando molto della implementazione della Cartella Clinica Elettronica e delle sue implicazioni sulle aziende sanitarie in termini funzionali, organizzative, di processo ed economiche, compresa anche la maggiore sicurezza nella conservazione dei dati. Non bisogna però confondere la gestione elettronica di una cartella clinica con una cartella clinica elettronica a tutti gli effetti perché le 2 cose sono profondamente differenti, soprattutto in termini di processi.
La gestione elettronica di una cartella clinica altro non è che una semplice gestione informatizzata della cartella clinica, che consiste nella produzione e redazione dei documenti che la costituiscono, con l’ausilio di strumentazioni elettroniche, che termina però con la stampa di questi documenti, con l’apposizione di firme autografe e con la conservazione a vita in un archivio cartaceo che per sua natura tende chiaramente prima o poi a saturarsi. Altro non è quindi che una Cartella Clinica Cartacea creata con elaboratori elettronici, detta anche cartella clinica informatizzata.
Una cartella clinica elettronica a tutti gli effetti, invece dematerializza il processo che produce questa documentazione gestendo le informazioni in maniera nativamente digitale. Non ci saranno più firme autografe ma firme digitali e firme elettroniche avanzate. Non ci sarà finalmente più un archivio cartaceo ma un archivio digitale conservato a norma. Le informazioni sanitarie sono sensibili e vanno quindi trattate con la massima cautela e sicurezza.
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Andremo così quindi a formare un archivio digitale a partire da un archivio cartaceo, anche se a questo livello non stiamo trattando informazioni nativamente digitali ma stiamo digitalizzando dei pregressi documenti analogici. In ogni caso beneficeremo dei risultati di una digitalizzazione delle informazioni anche se non ancora dei processi, in termini di sicurezza, di economicità e di praticità.
La vera sanità digitale altro non è che la trattazione in maniera nativa digitale delle informazioni, certo, ma non si può prescindere dalla presenza pregressa dei documenti cartacei. In poche parole, con la sanità digitale non produrremo più carta e con la trasformazione dell’archivio delle cartelle cliniche da analogico a digitale elimineremo quella carta che è stata prodotta nel corso degli anni e che dovremmo conservare a vita, con tutti i vantaggi del caso.
Le norme ci sono, la tecnologia c’è, gli strumenti ci sono e allora, a questo punto non vale più il concetto che possiamo andare verso una sanità digitale, quanto, piuttosto, il concetto che dobbiamo andare verso una vera sanità digitale E come abbiamo già detto sono molti i vantaggi in termini di sicurezza, di economicità, di funzionalità e di semplicità a cui si andrà incontro. Per sapere come si conserva a norma una cartella clinica elettronica, scarica il white paper disponibile per il download.

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Re: Sanità digitale: informiamoci e parliamone

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 31/03/2016, 18:18

Online gli atti del webinar

Protocollo informatico: come cambia la gestione documentale nel settore sanitario
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Re: Sanità digitale: informiamoci e parliamone

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 14/03/2016, 20:00

L’utilizzo delle tecnologie informatiche nel settore della sanità non è più un’opzione ma una scelta obbligata, non solo perché previsto dalla normativa ma soprattutto perché è l’unica strada da seguire per garantire la sostenibilità e la qualità del sistema. Per approfondire questi aspetti FPA organizza, mercoledì 23 marzo e giovedì 31 marzo, due webinar in collaborazione con Microsoft e it Consult:

Protocollo informatico: come cambia la gestione documentale nel settore sanitario

Mercoledì 23 marzo ore 12.30 - 13.30
seminario on line

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L’11 ottobre 2015 è scaduto il termine per l'adeguamento al DPCM del 3 dicembre 2013, che stabilisce le regole tecniche, i criteri e le specifiche delle informazioni previste nelle operazioni di registrazione e segnatura di protocollo. La gestione informatica dei documenti dovrebbe portare a una maggiore efficienza, razionalizzazione e trasparenza dei procedimenti e dell’azione amministrativa. Le aziende sanitarie sono naturalmente coinvolte in questo processo di cambiamento: come lo stanno affrontando? Se ne parlerà il 23 marzo nel webinar organizzato da FPA in collaborazione con Microsoft e it Consult.
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Re: Sanità digitale: informiamoci e parliamone

Messaggioda Serendipicri » 31/01/2016, 12:40

Grazie al tweet:

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apprendo che la gestione del fascicolo sanitario digitale (EHR=Electronic Health Record) solleva problemi tutt'altro che risolti anche negli USA.
Allora mi chiedo se la nostra arretratezza digitale non possa tradursi in un vantaggio.
Impariamo dagli sbagli o dalle difficoltà altrui e cerchiamo di evitare gli stessi errori. Purtroppo tendiamo, invece, ad inseguire le "mode" e sprechiamo un sacco di risorse ed energie.
Quando, di fronte ad un problema complesso, minimizziamo il problema ci facciamo solo del gran male.
Quando, di fronte a problemi complessi, ci vengono proposte soluzioni semplicistiche è molto probabile che ci stiano imbrogliando.
Sono le riflessioni sorte spontanee dopo l'interessante lettura di It’s 2015 — Why Haven’t Our Medical Records Entered The Digital Age?
Vorrei evitare equivoci... non sono una nostalgica nemica del digitale.
Serendipicri
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