All'incontro di Milano è intervenuto una rappresentante di CLUP Camera del lavoro Autonomo e Precario
che partecipa attivamente alla discussione della Carta dei diritti del lavoro autonomo e indipendente e a Coalizione 27F.
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è terminata pochi minuti fa la riunione/Skype call organizzata e coordinata da Andrea Dili (XX maggio). Presenti, oltre me: Anna Soru (Acta); Gaetano Stella (Confprofessioni); Angelo Deiana (Confassociazioni); Emiliana Alessandrucci (Colap).
Si è trattato di un primo confronto, nel tentativo di individuare claim comuni relativi a Legge di stabilità e Collegato. Sul Collegato, come prevedibile, sarà necessario un approfondimento ad hoc (in dicembre?).
Punti di convergenza riscontrati:
* Aliquota della gestione separata: blocco permanente al 27% e riduzione facoltativa al 24% (su questo punto, contrario Colap);
* Regime forfettario: no cumulabilità del forfettario con un reddito da dipendente o da pensione di altri 30.000 euro. Per approfondimento, rinvio a uno stralcio del testo di Anna Soru sulla Legge di stabilità:
"Infine una novità discutibile della revisione del regime forfettario è il permettere la cumulabilità del forfettario con un reddito da dipendente o da pensione di altri 30.000 euro. Non è una novità assoluta perché il regime dei minimi ha sempre permesso la cumulabilità con ogni reddito, ma questa possibilità era stata fortemente ridimensionata con il forfettario. Il Governo ha invece ora deciso di ripristinare questa possibilità, seppure mettendo un limite. In sostanza un dipendente o un pensionato con un reddito di 30.000 euro (reddito che è ben superiore a quanto resta in tasca ad un autonomo con 30.000 euro di fatturato, perché è senza costi e al netto della parte più rilevante dei contributi), potrà beneficiare di una aliquota sostitutiva del 15% (o del 5% se si tratta di nuove attività) per il reddito aggiuntivo da lavoro autonomo. Un’agevolazione notevole e decisamente spropositata rispetto a quella goduta da chi è solo autonomo, se si considera che sopra i 28.000 euro di imponibile l’IRPEF dovrebbe invece essere del 38%, e ci sarebbero da aggiungere le addizionali locali. Inoltre questo dipendente o pensionato potrebbe, per la parte di lavoro dipendente o pensione, fruire di tutte le deduzioni e detrazioni (mutuo, spese mediche, previdenza integrativa…) che invece sono negate ai forfettari che hanno solo una posizione autonoma. Un’ulteriore segmentazione che crea squilibri e iniquità".
* Sostegno all'emendamento 474 relativo alla possibilità, per i professionisti, di accedere ai Fondi europei 2014-2020.
Convergenza mia (a partire dalla comune discussione del 14-15 novembre) con Acta e XX maggio su:
* Alzare la soglia della no tax area;
* No a lavoro gratuito;
* Equo compenso.
Convergenza sulla necessità di rivedere il contributivo, e anche la contribuzione obbligatoria per le casse ordiniste. Ma la discussione in merito è stata rinviata al 2016.
Al momento mi pare tutto. Attendo da Andrea Dili report scritto, eventuale testo/appello comune, prossimi appuntamenti.
Francesco Raparelli
Nella legge di stabilità, per il quarto anno consecutivo, il governo sospenderà per un anno l'aumento dei contributi INPS dei lavoratori autonomi iscritti alla gestione separata INPS. E’ positivo che ci si arrivi per tempo, a differenza del 2014, ma questo non basta. È necessario un blocco definitivo dell’aliquota, per avviare un processo di equiparazione della nostra contribuzione a quella di tutti gli altri lavoratori autonomi: il 24%. Bisogna ripristinare l'equità previdenziale in maniera definitiva, modificando l'orientamento della legge Fornero che aumenterà l'aliquota al 33% entro il 2019.
Queste misure sono necessarie per evitare interventi dispendiosi, frammentari e parziali, ma non saranno sufficienti senza una riforma complessiva della previdenza e la creazione per il welfare di tutti i lavoratori indipendenti, autonomi e parasubordinati. Questa situazione è insostenibile e va affrontata dato che si parla insistentemente di una nuova riforma delle pensioni. Oggi l'attenzione è concentrata solo sui pensionati e pensionandi retributivi: gli esodati, la flessibilizzazione dell’età di pensionamento, la rivalutazione delle pensioni bloccate. Esiste un'emergenza altrettanto grave, di cui nessuno parla, che riguarda genitori e figli, coloro che hanno iniziato a lavorare negli anni Novanta e quelli che lavoreranno nei prossimi anni con il sistema previdenziale contributivo.
Non avremo una pensione decente per sopravvivere in vecchiaia, non abbiamo tutele fondamentali per sostenere la crisi nel presente. È necessario un intervento equo e universalistico oggi per evitare che una bomba sociale esploda domani. Bisogna garantire a tutti i lavoratori il raggiungimento di una pensione minima e dignitosa, che sia nettamente oltre la soglia di povertà. Lo si può fare istituendo meccanismi solidaristici a favore di chi lavora in maniera non continuativa, ripristinando la solidarietà intergenerazionale e istituendo da subito un sistema di welfare che includa il lavoro dipendente e quello indipendente, a partire dall’erogazione di ammortizzatori sociali nei periodi di non lavoro per tutti, anche partite Iva e precari (rifinanziamento già nel 2016 della DIS-COLL e allargamento della platea degli aventi diritto).
Il governo sta lavorando a uno statuto del lavoro autonomo (il Ddl collegato alla Legge di stabilità). Chiediamo che i suoi lavori vengano resi pubblici attraverso un confronto diretto con tutte le associazioni e le coalizioni dei professionisti atipici e ordinisti.
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