Un articolo approfondito e alquanto critico sul progetto di Irene Dominioni è stata pubblicato sul blog Repubblica degli stagisti
«L’idea di fondo è che noi abbiamo fondamentalmente due asset non sfruttati a pieno, i beni culturali, di cui abbiamo la maggiore concentrazione al mondo, e i giovani», dice alla Repubblica degli Stagisti Paolo Boccardelli, direttore della Luiss Business School.Paolo Boccardelli «Generazione Cultura tende a mettere insieme la freschezza, l’innovazione e la capacità di sviluppo imprenditoriale di giovani ad alto potenziale al servizio dello sviluppo del settore culturale, e lo fa fornendo strumenti formativi di conoscenza del settore della cultura ma anche dell’innovazione in questo campo, offrendo uno stage all’interno di enti e fondazioni culturali, per sperimentare cosa significa veramente gestire, valorizzare e mantenere i beni culturali e, non meno importante, un contest di idee per lanciare dei progetti innovativi che potrebbero essere oggetto di incubazione all’interno dell’università Luiss».
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Certo è che un mese e mezzo di formazione suona come un periodo un po’ breve per costruire una professionalità solida, in grado di dare vita ad una startup. «La formazione imprenditoriale è legata a tutto il percorso, l’importante è acquisire strumenti e conoscenza del settore culturale, sperimentare all’interno di alcune organizzazioni cosa significa gestire beni e servizi culturali. Fare la startup invece è tutta un’altra storia: c’è la fase di incubazione, con un’attività di assistenza, di formazione e di mentorship, è un processo che si sviluppa in un tempo molto più lungo. Quello che noi facciamo è portare i ragazzi all’inizio di questo percorso, stimolando la loro creatività e cercando il collegamento con altre risorse e competenze che possono completare il team imprenditoriale» replica Boccardelli. «Noi offriamo una piattaforma di relazioni e di opportunità tali per cui, se ci sono in campo gli ingredienti giusti e la giusta motivazione, qualcosa di buono si riesce a fare».
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