Riformato l'ICA Istituto centrale per l’archeologia

Riformato l'ICA Istituto centrale per l’archeologia

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 05/06/2017, 14:57

AgCult, 04/06/2017

Mibact, in Gazzetta il decreto sull’organizzazione dell’Istituto centrale per l’archeologia

È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 3 giugno il decreto del ministero dei Beni culturali firmato dal ministro Dario Franceschini lo scorso 7 aprile, che regola l’organizzazione e il funzionamento dell’Istituto centrale per l’archeologia (Ica). L’Ica è un’ufficio dirigenziale di livello non generale della Direzione generale archeologia, belle arti e paesaggio del Mibact, con sede in Roma che svolge, in sintesi, funzioni in materia di studio e di ricerca nel settore dell’archeologia. L’attuale direttore dell’Istituto centrale per l’archeologia è la 52enne Elena Calandra, nominata il 10 ottobre del 2016 per sovrintendere alla costruzione del nuovo ufficio dopo aver lasciato l’incarico come Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Reggio Calabria e la Provincia di Vibo Valentia. Il provvedimento, composto da tre articoli, ed è stato registrato alla Corte dei Conti il 12 maggio.

Le funzioni dell’Ica

Le funzioni dell’Ica, chiarisce subito l’articolo 1, sono quelle di adottare “ogni utile iniziativa” per “consentire la definizione e l’applicazione di linee di indirizzo, standard e misure di coordinamento necessarie per assicurare lo sviluppo dello studio e della ricerca nel settore dell’archeologia”. L’istituto effettua, infatti, “presso le soprintendenze e i parchi archeologici, nonché, eventualmente, presso soggetti, italiani o stranieri, a qualsiasi titolo proprietari, possessori o detentori di documentazione in materia di tutela dei beni archeologici in Italia, la ricognizione della documentazione medesima, delle banche dati e degli archivi esistenti”.
E “la ricognizione e la pubblicazione on line degli archivi di dati archeologici anche in formato di open data, procedendo al recupero sistematico della documentazione pregressa, anche in vista di un sistema unico nazionale di messa in rete dei risultati dell’archeologia preventiva”.Tra le altre funzioni in capo all’Ica rientrano anche la “cura la standardizzazione della documentazione finalizzata all’archeologia sia predittiva sia preventiva”, l’elaborazione di “banche dati e cartografie tematiche, ai fini della realizzazione di una carta unificata del potenziale archeologico su scala nazionale”, la predisposizione delle “linee guida su temi specifici, da elaborare in accordo col servizio II – Scavi e tutela del patrimonio archeologico della Direzione generale archeologia” e il supporto alla “Direzione generale archeologia” nel “coordinamento dei soggetti nazionali, stranieri e internazionali, governativi e non, operanti sul territorio nazionale, nell’ambito di concessioni di scavo e di progetti di ricerca in materia di tutela di beni archeologici” e nella promozione “a livello internazionale” del ruolo dell’archeologia italiana.
Per svolgere tutte queste funzioni l’Ica assicura quindi “il raccordo con gli altri uffici del Ministero e può’ sottoscrivere accordi con le università e centri di ricerca italiani e stranieri, con la scuola archeologica italiana di Atene e con la scuola dei beni e delle attività’ culturali e del turismo”.
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Sergio P. Del Bello
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