Verdeazzurro notizie, di Gerardo, 27/12/2016
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: GLI ARCHIVI DI CARTA CI COSTANO 5 MILIONI OGNI ANNO!
E’ dura abbandonare una tradizione secolare, vedere il frutto del proprio lavoro su supporto cartaceo con tutti i crismi necessari ecc. Un altro dettaglio: quando si tratta di documenti abbastanza lunghi il cartaceo permette di rileggere meglio il testo ed evitare errori o ripetizioni.
E’ dura abbandonare una tradizione secolare, vedere il frutto del proprio lavoro su supporto cartaceo con tutti i crismi necessari ecc. Un altro dettaglio: quando si tratta di documenti abbastanza lunghi il cartaceo permette di rileggere meglio il testo ed evitare errori o ripetizioni.
667mila metri quadrati di archivi pubblici nei quali sono conservate tonnellate di carta o, forse, molti di più giacché i dati dei quali si dispone sono pochi e poco affidabili. E, nonostante, nel 2012 sia stato previsto, per legge, l’avvio di un processo di riduzione e razionalizzazione degli archivi e di eliminazione selettiva di parte del loro contenuto, negli ultimi tre anni, poco o nulla è cambiato. Carta ed archivi della più parte delle amministrazioni centrali sono rimasti al loro posto e, anzi, in taluni casi, sono aumentati di peso ed estensione. Basti pensare che il numero dei soli archivi esterni in tre anni è calato appena di venti unità: nel maggio del 2015 erano in tutto 287 dei quali 84 di proprietà di privati ai quali lo Stato pagava – e, probabilmente, continua a pagare – quasi cinque milioni di euro all’anno per conservare montagne di carta.
Sono questi – e molti altri, ma tutti egualmente assai poco confortanti – alcuni numeri che rimbalzano dalla deliberazione della Corte dei Conti dello scorso 30 dicembre, appena pubblicata sul sito istituzionale della magistratura contabile e dedicata proprio agli archivi di deposito delle amministrazioni statali ed alle connesse disposizioni della spending review.
“Il sistema delineato dal d.l. n. 95/2012, convertito con modificazioni dalla l. n. 133/2012, per completare il processo di razionalizzazione ed ottimizzazione dell’utilizzo degli spazi destinati all’archiviazione della documentazione cartacea è ben lontano dall’essere operativo, sia per quanto concerne l’impianto previsto per favorire un maggior impegno nelle attività di scarto della documentazione cartacea, sia sul fronte del processo di riunificazione degli archivi di deposito in “poli logistici allo scopo destinati”, scrive la Corte nelle conclusioni della delibera.
Le sanzioni previste dalla legge affinché stimolassero le amministrazioni a selezionare i contenuti degli archivi da eliminare ed a razionalizzare gli spazi dedicati a funzioni di archivio sono rimaste – rilevano i giudici contabili – completamente inattuate.
...