Key4biz di Gianni Penzo Doria, 08/03/2017
Cittadini attivi. Scuola: voto insufficiente in archivistica
Approvato il titolario unico nazionale per gli istituti scolastici. Ma serve ancora uno strumento del genere?
1. Titulus Scuola e il nuovo titolario
Nell’ambito del progetto Titulus Scuola, in questi giorni il Ministero per i beni e le attività culturali e il turismo ha approvato il titolario unico nazionale per gli archivi degli istituti e delle scuole di ogni ordine e grado.
La Direzione Generale Archivi del MiBACT, grazie alla caparbietà di Micaela Procaccia e di Elisabetta Reale, con Circolare 24 gennaio 2017, n. 8 a firma del DG Gino Famiglietti, ha formalizzato questo importante e imprescindibile strumento di organizzazione dell’archivio corrente.
Ma ora: perché il MiBACT e non il Ministero dell’Istruzione? Cos’è un titolario? Serve ancora questo strumento nell’èra dell’informatica?
Proveremo a rispondere a queste tre domande, apparentemente semplici, nei paragrafi seguenti.
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4. Cosa resta da fare
Le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado dovranno adeguare i propri sistemi di classificazione al nuovo titolario. Ma questo è un primo punto fermo. Di partenza, non di arrivo.
Ora, il gruppo Titulus Scuola dovrà produrre:
le voci di indice del titolario, come guida all’individuazione normalizzata dell’indice di classificazione;
un modello di Manuale di gestione del protocollo informatico, che ogni istituto scolastico dovrà personalizzare e adeguare alla propria organizzazione e al proprio contesto;
un Piano della fascicolatura, per normalizzare la sedimentazione dei documenti nelle unità archivistiche;
un Massimario di selezione, strumento complesso, integrato con il titolario, per individuare le unità archivistiche soggette a conservazione a lungo termine o a scarto, prendendo a piene mani dall’esperienza della Soprintendenza per il Piemonte e la Valle d’Aosta;
un modello di Manuale della conservazione, per i documenti che sempre di più saranno prodotti in ambiente digitale.
Insomma, il lavoro è complesso, ma il primo – e decisivo – passo è stato compiuto nella direzione giusta.