ACTA, 31/05/2017
una recensione del convegno
Un convegno per andare oltre
Com’è nato questo convegno universitario che ha visto la presenza di ACTA nelle persone di Anna Soru, Presidente, Francesca Pesce, Vicepresidente e del sottoscritto, cui è stata affidata la relazione introduttiva? (vai alla relazione)
Si trattava di fare un bilancio degli ultimi 20 anni di dibattiti sulla figura del lavoratore autonomo, sulla sua posizione nella società, sulle sue rivendicazioni, sulla sua capacità o meno di associarsi per difendere i propri diritti ed il proprio tenore di vita. 20 anni dalla pubblicazione del libro “Il lavoro autonomo di seconda generazione. Scenari del postfordismo in Italia” (Feltrinelli 1997) e del trattato “Il lavoro autonomo. Contratto d’opera e professioni intellettuali” di Adalberto Perulli (Griuffré Editore 1996), i due testi fondamentali per capire l’origine del movimento dei freelance e le ragioni per le quali ha interessato i giuristi, i sociologi ed i legislatori.
Ma non è stato soltanto un bilancio del passato. Il convegno ha anche voluto guardare al futuro.
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Il convegno si è “scaldato” quando è stato affrontato il discorso sullo Statuto del Lavoro Autonomo, di recente approvato dal Parlamento, un testo che è stato aspramente criticato da Adalberto Perulli mentre Anna Soru ne ha messo in luce le caratteristiche positive ed i benefici che ne derivano per i professionisti a partita Iva. “Anche noi ci rendiamo conto” – ha detto Anna Soru – “che ci sono dei limiti nel testo dello Statuto, ma riteniamo che sia un primo passo e che ora si possa andare avanti”.
Ed è proprio per guardare avanti che meritavano di essere ascoltati altri interventi, anche dal pubblico, i quali mettevano in risalto alcuni elementi di criticità. Quali? In primo luogo gli effetti della crisi prolungata che ha trasformato un mondo di professionisti di classe media in un mondo di persone che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese (in particolare i giovani),
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Molte sono le criticità, ma non possiamo nemmeno ignorare gli importanti risultati raggiunti di recente attraverso l’azione costante di ACTA, la sua capacità di coalizzarsi con altre forze, le sue campagne, la sua opera di chiarificazione delle problematiche del lavoro autonomo e che hanno portato un ceto politico e sindacale, prima completamente indifferente a queste problematiche, a prestare ascolto oggi ed a dichiararsi disponibile per creare una regolazione più efficiente e rispettosa delle nostre esigenze.
Ne abbiamo avuto la prova nell’intervento finale del prof. Tiziano Treu, ex Ministro del lavoro, attuale Presidente del CNEL e figura-chiave del giuslavorismo italiano, che ha tirato le conclusioni del convegno. Le sue parole hanno ripreso pari pari alcuni nostri interventi, anche quelli critici verso alcuni suoi colleghi presenti. E’ stata veramente per ACTA e per chi ha voluto questo convegno una grande soddisfazione.