Il Mondo degli Archivi, 28/06/2017, Luisa Villotta (Archivio di Stato di Udine)
La ricerca genealogica come opportunità di valorizzazione dei beni archivistici
L'Archivio di Stato di Udine è impegnato ormai da molti anni nell'implementazione di progetti legati alla storia della popolazione e alla ricerca genealogica e in particolare nel 2016 ha avviato la promozione del settore del turismo genealogico fornendo sostegno scientifico alla pubblicazione delle Linee Guida per lo sviluppo di progetti di Turismo Genealogico di Enrico Caputo (Udine, Società Filologica Friulana, 2016) e organizzando il convegno di studi dal titolo: Storia della popolazione, storia delle persone. Ricerche genealogiche e dintorni, che si è tenuto a Udine sabato 17 settembre 2016 presso la sede della Società filologica friulana, dedicato a conoscere le fonti per la storia della popolazione e le possibilità di sviluppo del turismo genealogico, nell’ambito delle iniziative per le Giornate europee del patrimonio.
Le iniziative hanno preso spunto dalle attività già sviluppate o alle quali l’Archivio di Stato ha aderito, come la banca dati Friul in Prin e il progetto nazionale del Portale Antenati.
Recentemente stiamo assistendo al configurarsi di un fenomeno nuovo ma che potrebbe rappresentare una risorsa importante per il nostro Paese ed in particolare per regioni, come il Friuli Venezia Giulia, che non hanno richiami culturali di fama mondiale e che hanno avuto in passato una forte vocazione per l’emigrazione.
I dati rilevati dagli Archivi di Stato confermano anche per l’Italia la presenza, rilevata a livello internazionale negli ultimi trent’anni, di una vasta fascia di utenza interessata alla ricerca genealogica sia per quanto riguarda la propria storia familiare (la ricostruzione dell’albero genealogico e delle storie di famiglia) sia per quanto riguarda più in generale la storia della popolazione.
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L’Archivio di Stato di Udine, in particolare, ha implementato e messo in rete a partire dal 2007 una banca dati di nomi che viene utilizzata anche dai discendenti di italiani all'estero per avviare la ricerca sui loro antenati: la banca dati Friul in prin, che contiene i dati estratti da 340.000 atti di leva e 85.000 atti di matrimonio dal 1846 al 1900.
Ogni anno il sito registra la consultazione di 600.000 pagine con permanenza di più di un minuto, per una media di 55.000 visite e di 35.000 visitatori nuovi all'anno e tali consultazioni sono effettuate dall'estero nella misura del 70% (un altro 10% di visite proviene da altre zone d'Italia e il restante 20% da utenti della Regione).
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Il turismo genealogico è un particolare settore turistico con bassi numeri ma con una presenza prolungata e che, a livello di mete di destinazione, predilige proprio quelle aree con minor richiamo turistico e che hanno visto, in passato, una forte emigrazione.
Nei paesi in cui questo genere di turismo è già sviluppato i dati sono molto buoni.
in Scozia (massa diasporica di 50 milioni persone) muove circa 100 milioni di sterline/ anno (con 455.000 turisti genealogici dal 2004 al 2014);
in Irlanda (massa diasporica di 70 milioni di persone) muove circa 170 milioni di euro/ anno (con 830.000 turisti genealogici dal 2003 al 2013).
Il caso italiano è più vicino a quello irlandese: con una massa diasporica di circa 80 milioni di persone si ritiene possa portare a una entrata di almeno 180 milioni di euro/ anno.
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