ACTA sui professionisti indipendenti

Re: Acta sui professionisti indipendenti

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 24/12/2014, 17:12

Da Corriere.it, 24/1272014, di Giuliano Marrucci - collaborazione di Antonella Cignarale

Esplora il significato del termine: Più tasse ai freelance: ecco l’economia 2.0 secondo Renzi

Con l’approvazione della legge di stabilità si fa più chiara l’idea che ha il governo della new economy, dove le tasse che non pagano i giganti del web le pagano le partite Iva
di Giuliano Marrucci - collaborazione di Antonella Cignarale Più tasse ai freelance: ecco l'economia 2.0 secondo Renzi

Fine del posto fisso, opportunità dell'economia digitale, sostegno per i nuovi poveri, le partite Iva, gli eroi dei nostri giorni. Negli ultimi mesi Matteo Renzi non ha mai perso occasione per ribadire questi concetti. Con l'approvazione in Senato della legge di stabilità possiamo finalmente dire in che modo i concetti diventano provvedimenti concreti.
In tutto per le partite Iva ci sono sul piatto 800 milioni. Ma le partite Iva non sono tutte uguali e, se qualcuno alla fine qualcosa la guadagnerà davvero, per i freelance il bilancio sembra essere in rosso.
Si parte dalla regina di tutte le battaglie, l'aumento dei contributi Inps ...

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Re: Acta sui professionisti indipendenti

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 13/12/2014, 16:48

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Re: Acta sui professionisti indipendenti

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 03/12/2014, 1:07

Replico twitter 03/12/2014:

Pietro Ichino ‏@PietroIchino 6 h6 ore fa
Ho terminato poco fa la relazione in Aula al Senato sul #JobsAct: è disponibile on line (http://www.pietroichino.it/?p=33630 )
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ACTA in Rete ha ritwittato
Anna Soru ‏@annasoru 4 h4 ore fa
@PietroIchino come sempre ignorati i #freelance #siamorotti @actainrete
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Re: Acta sui professionisti indipendenti

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 24/11/2014, 15:36

Dal sito di ACTA, 24/11/2014, di Barbara Pederzini:

UN METODO SICURO PER ALZARE I PREZZI

Del fatto che dovresti chiedere di più, abbiamo già parlato, ma sono sicura che hai ancora dei dubbi, quindi oggi ti spiego un metodo sicuro per alzare i prezzi.
Tanto per cominciare come capire che non stai chiedendo abbastanza? Diciamo che ci sono alcuni segni rivelatori.
ti trovi a lavorare molte ore in più di quanto preventivato, per poterci campare
fatturi molto meno del doppio dello stipendio netto di un lavoratore dipendente in un ruolo paragonabile al tuo
le tue competitor chiedono quasi tutte più di te
di fronte ai tuoi prezzi le tue clienti ideali rispondono “solo?” oppure “ma sei sicura?” o ancora “pensavo tu costassi molto di più”
ricevi più ordini di quanti umanamente tu possa gestire
se una cliente ti chiede un extra di servizio ti senti sfruttata
non ricordi l’ultima volta che hai rivisto i tuoi prezzi
o peggio, non hai mai rivisto i tuoi prezzi
Se ti riconosci in almeno una di queste affermazioni significa che i tuoi prezzi sono troppo bassi rispetto al modello di attività che hai creato, magari non coprono tutte le ore che effettivamente impieghi a lavorare, o presuppongono una produzione di massa che non sei in grado di sostenere o che non vuoi sostenere. Quale che sia il tuo caso, è venuto il momento di rivedere la tua politica di prezzo. ...
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Re: Acta sui professionisti indipendenti

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 21/11/2014, 1:26

ACTA commenta un articolo su La Repubblica:

Non si tratta solo di tasse…

Su la Repubblica di ieri, 19 novembre 2014, due articoli, apparentemente non collegati tra loro, parlano proprio di noi.
Il primo riguarda gli emendamenti proposti alla legge di stabilità dalla minoranza “dissidente” del PD, l’altro è intitolato: “Chi fa ricerca paga meno tasse: la guerra dei cervelli tra Italia e Francia”.
Tra gli emendamenti proposti, quelli che ci riguardano più da vicino prevedono la cancellazione del previsto aumento dell’aliquota INPS e la riforma del sistema degli ammortizzatori sociali a favore di chi non possiede un contratto a tempo indeterminato (partite IVA, precari, cocopro), da finanziarsi attraverso i risparmi realizzati mediante una ridefinizione dei criteri di assegnazione degli 80 euro, vincolandoli al reddito familiare (indicatore ISEE).
Cosa c’entra tutto questo con la guerra dei cervelli tra Italia e Francia?
L’articolo in questione descrive le misure messe in atto dalla Francia per attirare aziende a spiccato carattere innovativo:
“… sgravi sulle tasse dieci volte più incisivi che in Italia su ogni spesa catalogabile sotto la voce ricerca, sviluppo e innovazione. L’anno scorso i progetti di investimento del Made in Italy in Francia sono stati 64, per 2500 posti di lavoro … circa 150 aziende italiane potrebbero avere già spostato almeno parte della ricerca in Francia. … Parigi concede uno sgravio fiscale di 325.000 euro in media per ogni impresa che sposti la ricerca in Francia. Per i grandi gruppi è molto di più.” ...
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Re: Acta sui professionisti indipendenti

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 19/11/2014, 14:59

Da Wired.it:

Freelance: 15 regole per avere successo

Se il futuro del lavoro è autonomo meglio imparare a negoziare autonomamente.
Prendiamo a prestito le tecniche insegnate alla Harvard Business School

Daniela Mangini, 19, 2014
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Re: Acta sui professionisti indipendenti

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 15/11/2014, 18:42

Dal sito di ANA

Partite IVA: appello al governo e alla politica

La somma di 850 milioni di euro indicata nella legge di stabilità 2015 come destinata alle partite IVA è in realtà attribuita per la maggior parte alle (micro)imprese (artigiani e commercianti) e penalizza ancora una volta il mondo del lavoro autonomo e professionale. Degli 850 milioni previsti, infatti, ben 500 sono riservati esclusivamente agli sgravi contributivi per artigiani e commercianti, mentre gli altri 350 saranno imputati a sgravi fiscali divisi tra questi ultimi e i lavoratoti autonomi.

Ma mentre la soglia per accedere a tali sgravi è fissata fino a 40.000 euro per le microimprese, essa è ridotta a soli 15.000 per autonomi e professionisti. In altre parole anche i 350 milioni residui saranno verosimilmente attribuiti in gran parte ad artigiani e commercianti.

Se si pensa che a partire dal 1 gennaio 2015 tale disciplina andrà a sostituire l’attuale regime dei minimi che per i lavoratori autonomi prevede soglie di accesso più larghe e aliquote più basse si comprende come ancora una volta il risultato netto sarà fare cassa su autonomi e professionisti a favore delle imprese.

Se l’intento reale è favorire le vere partite IVA è sufficiente molto meno: bastano 180 milioni per ridurre l’aliquota previdenziale delle partite IVA iscritte alla gestione separata al livello di artigiani e commercianti (24%). Decida poi il Governo come destinare gli altri 670 milioni.

Le scriventi Associazioni pertanto chiedono:

1) la fissazione al 24% dell’aliquota contributiva della gestione separata INPS per i titolari di partita IVA non iscritti ad altre gestioni di previdenza obbligatoria né pensionati;
2) la modifica del regime dei minimi mantenendo la soglia di accesso agli attuali 30.000 euro di compensi anche per autonomi e professionisti, nonché l’attuale aliquota d’imposta (5%) per i primi anni di attività;

3) l’eliminazione dell’obbligo di astensione dal lavoro per le donne in partita IVA che percepiscono la maternità.

Per ALTA PARTECIPAZIONE Andrea Dili Per CONFASSOCIAZIONI Angelo Deiana
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Re: Acta sui professionisti indipendenti

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 15/11/2014, 0:03

Lavoro autonomo professionale. Diamo i numeri
14/11/2014

Qualche dato per ricordare la numerosità e il ruolo del lavoro autonomo professionale in Italia, usando come fonte l’ISTAT, rilevazione forze lavoro.
Nel 2013 quasi ¼ dell’occupazione totale italiana è costituita da autonomi: su 22.420.000 occupati 5.542.000 sono autonomi. E quasi ¼ dell’occupazione autonoma è lavoro professionale (1.286.000).
Lavoro professionale in crescita, in controtendenza
Quindi poco meno del 6% dell’occupazione è costituita da professionisti autonomi ed è una percentuale in crescita, nonostante la crisi che ha compresso l’occupazione complessiva (che nel 2013 ritorna ai livelli del 2004) e in controtendenza con il restante lavoro autonomo (artigiani, commercianti, imprenditori), in deciso calo. La crisi del mercato del lavoro, la scarsità di opportunità di occupazione dipendente, spinge lavoratori che possono contare su competenze specializzate ad inventarsi un lavoro. ...

fonte ACTA
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Re: Acta sui professionisti indipendenti

Messaggioda ANAI Lombardia » 09/11/2014, 17:27

Partite Iva: dove c'è un lavoratore autonomo c'è rischio povertà

Se la fonte principale di reddito è da lavoro autonomo, una famiglia su quattro vive con meno di 9.456 euro annui. Dove si vive di pensione si scende al 20,9% e per i dipendenti al 14,4%. La Cgia: "Quando una partita Iva chiude bottega non ha nessuna misura di sostegno. Troppe barriere al reinserimento". Il popolo delle partite Iva "dimenticato" dalla Finanziaria
...
"A differenza dei lavoratori dipendenti - fa notare il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi - quando un autonomo chiude definitivamente bottega non dispone di alcuna misura di sostegno al reddito. ...


Fonte La Repubblica.it, 08/11/2014
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Re: Acta sui professionisti indipendenti

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 09/11/2014, 0:50

La democrazia delle partite IVA

In questi giorni la campagna JOBS ACTA promossa da Acta, l’Associazione Consulenti Terziario Avanzato, per brevità detti Freelance, ha finalmente superato il muro dell’indifferenza mediatica. I suoi promotori sono bravi, preparati, creativi e determinati, ed ecco in pochi giorni la loro rassegna stampa allungarsi a dismisura, con servizi su Repubblica, LaStampa, il Corriere, La7, RaiTre.

Chi sono i freelance?
Che cosa denunciano?
Che cosa propongono?

Fonte: èpossibile, 10710/2014, di Francesco Tomba
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