Contributi previdenziali INPS: gestione separata

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Re: Contributi previdenziali INPS: gestione separata

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 23/02/2021, 13:23

fatto bene e chiaro.
Grazie della segnalazione
Continuiamo a mantenerci aggiornati
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Re: Contributi previdenziali INPS: gestione separata

Messaggioda GiuliaC » 23/02/2021, 11:40

Ciao a tutti, se volete approfondire il funzionamento della Gestione Separata INPS per i professionisti, vi lascio questo link:

https://www.fiscozen.it/blog/gestione-separata-inps/

Speriamo, comunque, che non aumentino nuovamente le aliquote contributive :icon_frow:
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Re: Contributi previdenziali INPS: gestione separata

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 11/02/2021, 0:10

Il Giornale.it, 06/02/2021, Federico Garau

C'è la botta sui professionisti: ecco la mazzata sui contributi

Le novità introdotte nella Legge di Bilancio ed i relativi aumenti contributivi sono stati attuati per finanziare l'Iscro

Sorpresa all'interno della Legge di Bilancio 2021 anche per i professionisti senza cassa, ossia tutti quei lavoratori autonomi che svolgono un'attività non regolamentata da alcun Albo: i contributi da loro versati sono adesso più elevati.
Tutto questo per finanziare la nuova Indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa (Iscro), cassa integrazione per gli autonomi istituita in via del tutto sperimentale per il triennio 2021-2023 proprio da quest'ultima legge Bilancio. Da inizio anno (1 gennaio) dunque, i lavoratori autonomi devono versare uno 0,26% in più, che va ad aggiungersi all’aliquota aggiuntiva per la gestione separata Inps.

Tutti i dettagli, come ricorda Italia Oggi, sono contenuti all'interno della circolare n.12/2021 dell'istituto di previdenza sociale, in cui vengono riportate le aliquote contributive e di computo dell'anno corrente, le tabelle esemplificative ed i limiti da tenere presenti nel calcolo della contribuzione massimale e minimale.

Con la nuova legge Bilancio 2021 l'aliquota contributiva per i professionisti (soggetti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie) passa pertanto al 25,98%, quando fino al termine dello scorso anno si attestava al 25,72%. Il calcolo è questo: 25,00 IVS + 0,72 aliquota aggiuntiva + 0,26 Iscro. ...
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Re: Contributi previdenziali INPS: gestione separata

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 26/04/2018, 23:56

ACTA, 26/04/2018

Anticipo pensionistico (APE) per i freelance? A certe condizioni sì

Posted: 26 Apr 2018 06:32 AM PDT

Con la circolare INPS n. 28 entra in vigore una norma della Legge di Bilancio per il 2017 che, con la cosiddetta APE volontaria, consente l’anticipo pensionistico ai lavoratori INPS che hanno almeno 63 anni di età e 20 anni di contribuzione e hanno maturato una pensione pari ad almeno 1,5 volte l’assegno sociale. L’APE volontaria interessa anche i freelance, ma coloro che possono contare solo sulla gestione separata INPS, spesso non riescono a soddisfare il terzo vincolo.
Di cosa si tratta
Nato per provare ad ovviare, almeno in parte, all’inasprimento dei requisiti pensionistici entrati in vigore negli ultimi anni, l’APE Volontario (da non confondere con l’”Ape aziendale” e soprattutto con l’”APE sociale”) vuole rappresentare un’opportunità di uscita anticipata dal mondo del lavoro per i lavoratori iscritti all’INPS che ne avessero i requisiti.
Normato dalla Legge di Bilancio per il 2017, ma entrato finalmente in vigore il 13 febbraio 2018, con l’emanazione da parte dell’INPS della Circolare n.28, di carattere operativo, l’APE volontario può configurarsi come un “reddito ponte” che si prefigge di coprire il periodo di latenza tra il momento della cessazione dell’attività lavorativa (nel nostro caso la chiusura della partita Iva) e il raggiungimento della pensione di vecchiaia.
La misura è al momento sperimentale e accessibile ai richiedenti in possesso dei requisiti fino al 31 dicembre 2019.

Dal punto di vista tecnico l’APE è un prestito erogato da un istituto di credito, in quote mensili per 12 mensilità, garantito dalla pensione di vecchiaia che il beneficiario otterrà alla maturazione del diritto.
Si tratta di un finanziamento protetto da una polizza assicurativa obbligatoria per il rischio di premorienza e da un Fondo di garanzia gestito dall’INPS.

Chi sono gli interessati
Tutti i lavoratori iscritti all’INPS, in possesso dei requisiti entro il 31 dicembre 2019. Sono esclusi i liberi professionisti iscritti alle Casse professionali.

Quali sono i requisiti richiesti
Per accedere al prestito, al momento della richiesta è necessario:

avere un’età minima di 63 anni;
aver maturato un’anzianità contributiva nella previdenza obbligatoria di almeno 20 anni;
poter beneficiare di un importo della futura pensione mensile, al netto della rata di ammortamento per il rimborso del prestito richiesto, pari o superiore a 1,4 volte l’importo della pensione minima: è l’INPS a poter certificare tale requisito;
per i soggetti con riferimento ai quali il primo accredito contributivo decorre dal 1° gennaio 1996 (tra i quali, ad esempio chi ha sempre svolto l’attività di freelance) occorre maturare un importo di pensione non inferiore a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale: è sempre l’INPS a poter certificare tale requisito;
non essere titolare di pensione diretta o di assegno ordinario di invalidità.
Come funziona il prestito
Il prestito è erogato con cadenza mensile, per un periodo minimo di 6 mesi e un importo minimo almeno pari a € 150, fino al raggiungimento del diritto alla pensione di vecchiaia.
Il prestito viene poi restituito in 240 rate mensili in un periodo di 20 anni, mediante una trattenuta sulla rata di pensione (trattenuta effettuata direttamente dall’INPS); una volta completata la restituzione del prestito, la pensione sarà corrisposta per intero.
In caso di premorienza antecedente rispetto al momento dell’integrale restituzione del debito, l’assicurazione interviene a favore dell’istituto erogatore; non ci sarà, in questo modo, alcun impatto sull’eventuale pensione indiretta erogata a favore degli eredi superstiti.
Esistono dei vantaggi fiscali per il richiedente?
A fronte degli interessi e del premio assicurativo, è riconosciuto, direttamente dall’INPS, un credito di imposta del 50%, in misura pari a un ventesimo per ogni anno di restituzione del prestito: in buona sostanza lo Stato copre la metà degli oneri complessivi dell’operazione.
Il finanziamento e le formalità connesse sono esenti dall’imposta di registro, da quella di bollo, nonché da ogni altro diritto o tributo.
A chi bisogna rivolgersi per la certificazione e per effettuare la domanda
Il richiedente chiede all’INPS (o ai patronati) la certificazione del diritto all’APE, tramite il sito internet dell’istituto.
Per ogni informazione di dettaglio rimandiamo quindi al sito dell’INPS nella sezione dedicata, dove è presente anche un preventivatore con il quale poter verificare i costi del finanziamento, gli eventuali piani di ammortamento personalizzati e di conseguenza effettuare le valutazioni di convenienza.

Primo giudizio sintetico
Si tratta, a nostro avviso, di una misura innovativa e intelligente che amplia il varco delle flessibilità nell’accesso alla pensione, pur non risolvendone i problemi di carattere strutturale.
L’accollo della metà degli oneri del finanziamento da parte dello Stato, che fanno dell’APE un finanziamento a un tasso significativamente agevolato, rappresenterà un elemento fondamentale per valutare il successo dell’iniziativa che, ricordiamo, ha al momento carattere sperimentale.

Una nota importante di attenzione per i freelance è data dal requisito di accesso n. 4 che richiama il principio più generale di accesso alla pensione secondo la regola dell’“1,5 volte l’assegno sociale” per chi fosse nel metodo contributivo puro (i contribuenti che hanno iniziato a versare a partire dall’ 1.1.1996). Questo principio è iniquo perché rischia di tagliare fuori buona parte di chi ha sempre svolto l’attività in forma professionale non ordinista. La battaglia di ACTA continuerà anche su questo fronte.
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Re: Contributi previdenziali INPS: gestione separata

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 07/02/2018, 23:45

ACTA, 07/02/2017

Assegni familiari Gestione Separata. Difficile uscire dal tunnel.

Assegni familiari e Gestione Separata INPS. In una lettera aperta al presidente INPS Tito Boeri, Barbara Imbergamo segnala le mille difficoltà per accedere a questo importante diritto.

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Gentilissimo Tito Boeri,
da qualche anno sono una lavoratrice dipendente, ma nel periodo 2013-2015 ho lavorato con dei contratti a progetto.
Come ben sa chi è iscritto alla gestione separata, è possibile richiedere gli assegni al nucleo familiare solo l’anno successivo, ovvero quando è stata depositata la dichiarazione dei redditi per l’anno in cui si richiedono gli assegni. Per motivi diversi ho ancora alcuni anni da richiedere. Entro i cinque anni successivi, d’altro canto è possibile. Anche per solidarietà con tutti quelli che lavorano con partita IVA o sono iscritti alla gestione separata, mi sento di scriverle per segnalarle quali difficoltà (eccessive) si incontrano semplicemente per usufruire di un proprio diritto.

Le domande ridondanti della pubblica amministrazione
Per erogare gli assegni, l’Inps chiede all’utente di indicare dati che sono già in possesso dell’Inps o di altre amministrazioni pubbliche:

La data di iscrizione alla gestione separata, un dato che, ovviamente, è in possesso dell’Inps che ha effettuato l’iscrizione. Perché allora viene richiesto all’utente?
I dati sui redditi percepiti negli anni a cui si fa riferimento: visto che il dato deriva dalla dichiarazione dei redditi ufficialmente depositata, perché il sito dell’Inps non dialoga con quello dell’Agenzia delle Entrate?
L’aliquota contributiva sulla quale sono stati calcolati i versamenti contributivi: altro dato, ovviamente, già in possesso dell’INPS che non solo stabilisce le aliquote per le differenti gestioni, ma che registra i versamenti eseguiti.
Ma non esisteva una legge che impediva alle pubbliche amministrazioni di richiedere dati che sono già in proprio possesso?

I blocchi del sistema informatico INPS per gli assegni familiari agli iscritti alla Gestione Separata
Nell’inserimento della domanda (effettuato dai patronati) possono accadere una serie di errori o intoppi.

Può capitare che una domanda sia bloccata perché il cap inserito è generico (ad esempio 50100) e non specifico.
Può capitare che una domanda venga bloccata perché il dato sui redditi inserito viene considerato “incongruo” con quanto dichiarato nella domanda precedente.
Può capitare che l’Inps sostenga che l’utente non è iscritto alla gestione separata nell’anno in cui ha regolarmente versato contributi in quella gestione.
Può capitare che l’Inps sostenga che tu non possa avere l’assegno della gestione separata perché nei primi mesi dell’anno eri iscritto, invece, nella gestione commercianti.
Può capitare che una domanda si blocchi perché il sistema dà un errore e resti in uno stato di “acquisizione” durante il quale non è possibile correggere gli errori, né inviarla, né cancellare la domanda, né ovviamente inserirne una nuova. Si può solo aspettare che il sistema la cancelli dopo 90 giorni.
In tutti questi casi non solo l’Inps non dialoga, non cerca di risolvere il problema, non richiede di correggere i dati errati o mancanti collaborando alla corretta compilazione delle domande. Semplicemente dà, tramite il sito, delle risposte difficilmente intellegibili.

Il ping pong tra patronato e Inps
Tutte le volte che la tua domanda incontra un problema che il patronato non può risolvere (perché non può intervenire sul sistema dell’Inps) ti viene detto di andare all’Inps. All’Inps ti vengono sistematicamente dati dei consigli che tu, utente, devi riportare al patronato perché l’Inps non può intervenire sul suo proprio sistema correggendo i dati sulle domande. Ovviamente quando arrivi al patronato si scopre che quelle cose che ti sono state indicate sono infattibili perché il sistema informatico non le accetta.

È davvero geniale il modo in cui nessuno ha più il dovere di dare delle risposte e di considerare “in carico” una domanda. È davvero geniale il modo in cui tutto dipende da un sistema informatico costruito male (a pensare bene) o il modo in cui provano a scoraggiarti (a voler pensare male).

Accade, dentro questo sistema, che si possano fare 5, 6, 7 viaggi tra Inps e patronato per ogni singola domanda, che si chiami il numero verde, che si scrivano delle pec, perdendo ore ed ore (mentre si parla di efficienza e di produttività).

Accade che nell’attesa che i 90 giorni dopo i quali il sistema informatico finalmente cancellerà la domanda sbagliata che blocca tutto, si avvicini pericolosamente la data in cui scadranno i 5 anni entro cui richiedere gli assegni. Il rischio è che poi per qualche altro errore (su cui non si potrà intervenire) svanisca la possibilità di richiedere l’erogazione di quanto dovuto.

La mia domanda protocollata 000000300157 attualmente bloccata “in acquisizione” – che non si può né completare né cancellare – verrà cancellata dal sistema il 24 febbraio. Il 15 marzo è l’ultimo giorno in cui io posso fare domanda per gli assegni del 2013. Prima di allora spero che lei possa darmi qualche risposta.

Un cordiale saluto,
Barbara Imbergamo
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Re: Contributi previdenziali INPS: gestione separata

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 15/11/2017, 23:20

Titolo
Il welfare per freelance non è una leggenda metropolitana
Cavarsela con l’INPS in caso di malattia, maternità e altri diritti


Autore
Samanta Boni
ISBN
978-88-89831-75-5
Pubblicazione
Ottobre 2017

Se lavori in proprio sai che è meglio non ammalarsi perché ogni giorno a letto con la febbre è un giorno in meno di fatturato e son dolori (non solo articolari!). Se lavori in proprio e programmi di avere un figlio, forse pensi di farti un fondo bebè, perché la maternità/paternità, come la si intende comunemente, è più mitica di un unicorno.

Il welfare esiste, è tra di noi e ne parla Samanta Boni in Il welfare per freelance non è una leggenda metropolitana. Cavarsela con l’INPS in caso di malattia, maternità e altri diritti.
Ebbene sì, da oggi puoi finalmente prendere quella tanto agognata tracheite senza battere ciglio! Scherzi a parte: le tutele ci sono e questo preziosissimo manuale spiega quali e come ottenerle.
E lo fa con una chiarezza disarmante, indispensabile visto che l’INPS spesso parla in aramaico antico con influenze di esperanto.

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A chi si rivolge?
Un manuale prezioso per tutti i freelance iscritti alla Gestione Separata che vogliono sapere come agire in caso di malattia e/o maternità e vogliono far valere i propri diritti.
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Re: Contributi previdenziali INPS: gestione separata

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 25/02/2017, 15:41

Informazione fiscale, s.d., Anna Maria D’Andrea

Forfettari, riduzione contributi Inps 2017: domanda entro il 28 febbraio

Riduzione contributi Inps forfettari 2017: entro il 28 febbraio dovrà essere presentata domanda per l'aliquota contributiva agevolata.
Ecco come fare e requisiti.


Per usufruire della possibilità di versare i contributi Inps con aliquota agevolata è quindi necessario che i titolari di partita Iva in regime forfettario effettuino comunicazione all’Inps, con apposita domanda, dell’intenzione di fruire della riduzione dei contributi Inps.

Ricordiamo infatti che i contribuenti che svolgono attività di impresa e che rispettano i requisiti per rientrare nel regime forfettario 2017 possono aderire a due diversi regimi contributivi: ordinario o agevolato.

La possibilità di pagare i contributi Inps ridotti per i titolari di partita Iva in regime forfettario è stata introdotta con la Legge di Stabilità 2016 e l’Inps, con circolare 22 del 31 gennaio 2017 ha ricordato che per il pagamento dei contributi in regime agevolato e quindi per beneficiare della riduzione contributi Inps 2017 è obbligatorio presentare domanda entro il 28 febbraio 2017.
...


Circolare Inps n. 22 - 31/01/2017
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Re: Contributi previdenziali INPS: gestione separata

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 18/01/2017, 23:49

ACTA, 17/01/2017

Pensione più facile con il nuovo cumulo contributivo. Anche per noi freelance

La legge di Bilancio per il 2017 (legge n.232/2016), già entrata in vigore, presenta tra i suoi vari provvedimenti, una novità interessante dal punto di vista previdenziale: il nuovo cumulo gratuito dei contributi.
Il cumulo è l’operazione mediante la quale è possibile, per i lavoratori, riunire all’interno del medesimo Ente previdenziale obbligatorio tutti i contributi versati, nel corso della vita, a favore di diverse casse previdenziali, per raggiungere i requisiti necessari per maturare il diritto a pensione.
Si tratta di una modifica alla precedente normativa (legge n.228/2012), che aveva già introdotto il cumulo gratuito contributivo. Queste le due principali novità:

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1) il nuovo cumulo trova applicazione anche per raggiungere la pensione anticipata e non più solo quella di vecchiaia
2) il nuovo cumulo riguarda anche periodi di contribuzione eventualmente maturati all’interno delle Casse previdenziali private dei liberi professionisti ordinisti
Si conferma la totale gratuità dell’opzione ed il fatto che il calcolo dell’importo della pensione sarà calcolato secondo le regole pro rata vigenti delle singole gestioni previdenziali (quindi con anche un’ eventuale componente di calcolo retributivo).
Questo provvedimento potrebbe quindi aiutare in molti casi anche i freelance a raggiungere prima il diritto a pensione, senza “perdere” alcunchè in termini di importo della prestazione.
Le altre due importanti novità normative attinenti questi argomenti sono l’APE e la RITA, che entreranno però in vigore a maggio e i cui dettagli devono essere ancora definiti da appositi decreti attuativi e da accordi tra le componenti coinvolte (banche, assicurazioni, inps).

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Re: Contributi previdenziali INPS: gestione separata

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 08/12/2016, 0:24

ACTA, 07/12/2016

Riduzione INPS: il Parlamento approva! Ma non è un regalo di Babbo Natale

Senato e Camera hanno approvato l'articolo della Legge di Stabilità, che prevede la riduzione al 25% dell'aliquota INPS per la Gestione Separata
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Re: Contributi previdenziali INPS: gestione separata

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 30/11/2016, 2:24

Good news per i free lance
ACTA, 29/11/2016 comunicato

Camera approva la riduzione dei contributi Inps

Approvata il 28 novembre alla Camera la Manovra 2017, la parola passerà al Senato dopo una breve pausa a cavallo del Referendum Costituzionale. Importante la conferma, senza modifiche, dell' ART. 24. (Abbassamento dell’aliquota contributiva per gli iscritti alla Gestione separata).

1. A decorrere dall’anno 2017, per i lavoratori autonomi, titolari di posizione fiscale ai fini dell’imposta sul valore aggiunto, iscritti alla Gestione Separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, che non risultano iscritti ad altre gestioni di previdenza obbligatoria né pensionati, l’aliquota contributiva di cui all’articolo 1, comma 79, della legge 24 dicembre 2007, n. 247, è stabilita in misura pari al 25 per cento.

Le nostre richieste risultano quindi ascoltate e, al momento, il ministro dell'Economia Padoan e il Primo Ministro Renzi dichiarano di non prevedere modifiche alla Manovra nel passaggio al Senato, a prescindere dal risultato della consultazione referendaria. Il testo arriverà presumibilmente a Palazzo Madama il 6 dicembre e i senatori avranno due giorni per presentare gli emendamenti.
Noi rimarremo vigili, come preannunciato. Vi ricordiamo di partecipare con noi su Twitter alla campagna #occhio25 per impedire l'assalto alla diligenza delle gestioni separate.
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