Restauratori: appello per aderire al ricorso "ad adiuvandum"

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Re: Restauratori: appello per aderire al ricorso "ad adiuvan

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 21/01/2018, 23:37

Emergenza Cultura, 18/01/2018

L’agonia dei restauratori di beni culturali

Dopo 18 anni dalla definizione della figura professionale cui sono affidati gli interventi di conservazione del patrimonio storico artistico della Nazione, il Ministero ha disposto l’ennesima proroga del procedimento di attribuzione della qualifica di Restauratore senza neanche fissare una vera data…. che può slittare di 60 giorni rispetto alla piena operatività di una commissione istituita oltre due anni fa. Di una commissione, dunque, al momento non ancora pienamente operativa!
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Il 12.12.2017 (DD220/2017) viene modificata/integrata la commissione con nuova proroga apparentemente di 3 mesi, ovvero la commissione dovrebbe terminare i lavori entro il 31. 03. 2018 …..ma si stabilisce anche che “Il termine ultimo potrà ulteriormente essere prorogato e slittare fino a 60 giorni dopo la piena operatività del predetto gruppo di supporto tecnico” che sarà operativo solo quando “VERRANNO INDIVIDUATE LE RELATIVE RISORSE UMANE RICHIESTE”.
In sostanza il fatto che il termine ultimo decorra da quando “verranno individuate le relative risorse umane richieste”…..corrisponde a dire che la data di conclusione del procedimento di qualifica al momento non esiste! ….e questo accade dopo oltre due anni e due mesi dalla sua costituzione, dopo più di 5 anni dalla norma che ne disciplina le innovate modalità, dopo oltre 10 anni dalla legge che ne prevedeva l’attuazione, dopo 18 anni dalla definizione giuridica della figura professionale di Restauratore di beni culturali.


Antonella Docci, Roberto Della Porta, Francesca Brucculeri, Luigia Gambino, Roberta Sugaroni, Matteo Rossi Doria, Valeria Delle Monica, Maria Paola Bellifiori, Sergio Salvati, Maria Teresa Roccotelli, Katiuscia Chiari, Paola Orsolon, Bruno Giacomelli, Vania Dalla Francesca, Marcella Ghilardi, Cristiana Antonioli, Bruno Giacomelli, Arianna Splendore, Giovanna Conti Giussani, Manola Bernini, Maria Colonna, Cesare Ottaviano.
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Re: Restauratori: appello per aderire al ricorso "ad adiuvan

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 10/09/2016, 16:15

Messaggio della presidente di AICRAB, 10/09/2016

Decreto di ritiro dell'elenco parziale dei restauratori che era stato pubblicato il 21 luglio:

Il decreto, firmato dal Direttore Generale Educazione e Ricerca in esecuzione di quanto disposto dal Tar Lazio, giunge dopo le numerose sollecitazioni presentate anche da Aicrab con lettera al Ministro Franceschini dello scorso 4 agosto e le azioni avviate dalla CNA e dall'Associazione La Ragione del Restauro.

Il fatto di specificare che "si ritira fino alla decisione collegiale sull'istanza cautelare, l'elenco di cui al decreto n. 77 del 21 luglio 2016, con la riserva di eventuale ripristino ove il giudice amministrativo in sede di trattazione collegiale neghi la misura cautelare" evidenzia purtroppo la caparbietà del MiBACT nel ribadire un'iniziativa - quella dell'elenco - forzata e francamente indifendibile.
Non ci resta a questo punto che augurarci che la decisione del TAR del Lazio venga ribadita nella trattazione collegiale e che il MiBACT sia costretto a ritirare definitivamente l'impresentabile decreto di luglio.

Melania Zanetti
Presidente AICRAB
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Re: Restauratori: appello per aderire al ricorso "ad adiuvan

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 13/08/2016, 16:50

Il Fatto Quotidiano, di Thomas Mackinson, 12 agosto 2016

Beni culturali, il grande pasticcio dei restauratori.
C’è il concorso per 80 posti, non la qualifica per assumerli


Alla prima sessione di prove seimila candidati finiscono in un limbo. Vengono ammessi, ma con "riserva", perché in 12 anni nessuno s’è preso la briga di dire chi ha "titolo" per metter mano al patrimonio d’arte italiano. La pezza si rivela anche peggiore del buco: una commissione doveva verificare i requisiti ma a prove avviate è ancora in alto mare e si prende 597 giorni per verificare un elenco. Fioccano ricorsi, appelli, interrogazioni. L'elenco provvisorio congelato dal Tar

Un concorso “impossibile” per una qualifica fantasma. E’ quello, attesissimo, per 80 funzionari restauratori. La fase di preselezione si è appena svolta e già fioccano ricorsi e diffide. Il motivo? In oltre 12 anni – vale a dire dal varo del Codice dei beni culturali e del paesaggio – nessuno s’è preso la briga di stabilire chi in Italia ha titolo per metter mano al patrimonio d’arte più ricco al mondo. E dunque per partecipare alla selezione pubblica in corso. Il problema del sistema di qualifica si fa ineludibile con l’indizione del bando, uscito il 24 maggio 2016: per partecipare bisogna avere un titolo accademico conforme al nuovo percorso di laurea quinquennale – istituito nel 2009 – oppure la “qualifica” di restauratore. Problema: a rilasciarla è il Mibac, che la riserva però ai soli diplomati delle “sue” Scuole di alta formazione (Saf), non alle migliaia di professioni formati prima del 2009 che lavorano da anni sul campo.
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Lo “stato dell’arte”
Parole che cadono su muri che crollano. La vicenda appare tanto più incredibile se messa in relazione con lo “stato dell’arte”. Monumenti, reperti, archivi e opere cadono letteralmente a pezzi davanti agli occhi di turisti increduli, fin quando vengono interdetti del tutto per motivi di sicurezza. Qualche flash, da un patrimonio in rovina. Al Comune di Napoli ha appena chiuso i battenti l’archivio storico e non per ferie, ma per “gravi problemi di statica dell’edificio”. A Teano è stato sigillato il teatro romano, il più antico edificio da spettacolo interamente costruito su volte. Dalla Sardegna arriva l’urlo degli archivi di Stato, dove la carenza di personale e risorse sta mettendo a rischio un altro pezzo della memoria storica d’Italia. A Cefalù, in Sicilia, cadono letteralmente a terra i mosaici del duomo – che è un bene dell’Unesco –
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Re: Restauratori: appello per aderire al ricorso "ad adiuvan

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 05/08/2016, 14:34

Ecco il testo della lettera inviata il 4 agosto dalla presidente dell'Associazione Italiana dei Conservatori e Restauratori degli Archivi e delle Biblioteche, AICRAB (www.aicrab.org) al ministro Franceschini sull'annosa questione dei restauratori:

On. Ministro
Dario Franceschini

e, p.c.
Prof. Giampaolo D’Andrea
Capo di Gabinetto

Cons. Paolo Carpentieri
Capo Ufficio Legislativo

Arch. Francesco Scoppola
Direttore Generale Educazione Ricerca

Arch. Antonia Pasqua Recchia
Segretario Generale

Dott.ssa Caterina Bon Valsassina
Direttore Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio


Onorevole Ministro,

con decreto direttoriale n. 79 del 29 luglio 2016 la Direzione Generale Educazione e Ricerca, DGER, ha prorogato di 11 mesi la data di termine dei lavori della Commissione incaricata di valutare le domande per l’acquisizione del titolo di restauratore pervenute al MiBACT a seguito del bando di selezione pubblica firmato dall’allora Direttore Generale Educazione e Ricerca il 22 giugno 2015. Nel decreto direttoriale n. 83 dell’11 novembre 2015 la stessa DGER stabiliva che «la Commissione termina i propri lavori entro il 31 maggio 2016» e che «La Commissione può chiedere, ove risultasse necessario per motivate esigenze istruttorie legate ai suoi lavori, una proroga non superiore a 60 giorni». Va da sé che la proroga è stata puntualmente richiesta e concessa fino al 31 luglio 2016.
Viene fatto di domandarsi innanzitutto quale sia il senso della proroga di 60 giorni concessa alla fine del maggio scorso: possibile che la Commissione alla fine di maggio non fosse in grado di prevedere che non solo il 31 luglio non avrebbe terminato i propri lavori, ma che, anzi, avrebbe avuto necessità di 394 giorni ancora?
È appena il caso di ribadire che i professionisti del settore sono in attesa, non da un anno, ma da 12 – vale a dire dal varo del Codice dei beni culturali e del paesaggio – che il Ministero pubblichi gli elenchi dei restauratori abilitati a compiere interventi sul patrimonio culturale. Sorvolo, per carità di patria, sulla figuraccia ministeriale del 2010, allorché migliaia di restauratori presentarono la domanda per via informatica allegando la relativa, corposa documentazione. Allora il Ministero si accorse di aver avviato un’operazione tardiva, basata su regole ormai obsolete e bloccò – ovviamente ex post – il meccanismo inopinatamente messo in moto.
A ciò si aggiunga che, secondo una logica del tutto incomprensibile, il 21 luglio è stata disposta la «pubblicazione dell’elenco parziale che anticipa il riconoscimento della qualifica di restauratore degli aventi diritto in quanto diplomati nelle Scuole di Alta Formazione del Ministero (…) consentendo loro di partecipare (…) al concorso RIPAM-MiBACT per funzionari restauratori». L’occasione addotta è rappresentata dunque dal concorso dei 500 funzionari, 80 dei quali restauratori che, sulla base della tabella di marcia tracciata dalla DGER per i lavori della
Commissione, avrebbero dovuto conoscere il loro destino entro il 31 maggio (o al massimo il 31 luglio). Premesso che non c’era alcuna necessità di pubblicare l’elenco parziale di cui sopra – giacché i diplomati delle SAF del MiBACT acquisiscono la qualifica ope legis – se effettivamente la finalità era quella di anticipare il riconoscimento della qualifica di restauratore per i partecipanti al concorso, non si comprende per quale motivo l’elenco non sia stato redatto oggi valutando la qualificazione dei candidati risultati idonei alla prova di selezione svoltasi ieri, 3 agosto. Inoltre non sussisteva alcuna ragione di rendere pubblico tale elenco, che sarebbe dovuto rimanere riservato al solo utilizzo da parte della Commissione esaminatrice del concorso di cui sopra. Stanti così le cose, infatti, tale pubblicazione (nonché quella di eventuali nuovi elenchi nei quali siano ricompresi i non diplomati SAF risultati idonei alla prova sostenuta il 3 agosto) costituisce un’evidente turbativa del mercato del restauro. Da un verso essa favorisce i restauratori individuati nell’elenco del 21 luglio che sono ad oggi gli unici professionisti ai quali viene riconosciuto dal MiBACT il titolo di restauratore e conseguentemente, in concreto, i soli legittimati ad intervenire sul patrimonio culturale. Dall’altro verso essa danneggia le migliaia di professionisti i quali, pur essendo restauratori pleno iure sulla base di quanto stabilito dall’art. 182 del Codice, non potranno esibire la propria qualificazione se non al termine dei lavori di una Commissione che – sono i fatti a testimoniarlo – non intende rispettare alcuna scadenza.
Il combinato disposto della proroga, in pratica sine die, dei lavori della Commissione e la pubblicazione dell’elenco parziale di cui sopra ha determinato una situazione di eccezionale gravità e credo che esso comporti responsabilità di carattere civile e forse anche penale delle quali chi di dovere sarà chiamato ovviamente a rispondere.
Non mi resta che invitarLa, onorevole Ministro, a porre sollecito rimedio alle discrasie di cui ho dato sinteticamente conto.
Resto in attesa di un cenno di riscontro e distintamente La saluto

Padova, 4 agosto 2016

Melania Zanetti
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Restauratori: appello per aderire al ricorso "ad adiuvandum"

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 02/08/2016, 14:59

Come preannunciato ieri chi volesse aderire al ricorso de La Ragione del Restauro lo potrà ancora fare.
Questa è la newsletter di oggi.

Newsletter n° 75 - 2 agosto 2016

Cari colleghi,
oltre al famigerato e discriminatorio elenco parziale pubblicato nei giorni scorsi, la commissione esaminatrice ha chiesto ed ottenuto un ulteriore proroga dei tempi di lavoro e dunque i lavori della commissione stessa dovrebbero chiudersi il 30 Giugno del 2017!!!!
Forse.
Visti i trascorsi.
Il tutto senza neppure due righe chiarificatrici sul perché c’è bisogno dell’ennesima, ulteriore proroga dopo oltre 10 anni dall’inizio di questa avvilente vicenda; neppure una parola sullo stato dei lavori, sugli step temporali previsti….niente di niente, come al solito. Come al solito tutto è concesso e permesso al Ministero, senza alcuna trasparenza ne doveri nei confronti di chi quel Ministero dovrebbe tutelare e favorire. Per loro non esistiamo, non meritiamo neppure una nota informativa.
Per questo come Associazione abbiamo presentato e depositato, in tempi rapidissimi, ricorso amministrativo al Tar chiedendo la sospensione ed il ritiro immediato dell’elenco, e già 470 restauratori hanno aderito consentendoci di avere un impatto numerico senza precedenti per la nostra categoria professionale.
La velocità di reazione, nostra caratteristica da sempre, le ferie imminenti e i tempi stretti per presentare la documentazione necessaria, hanno però inevitabilmente impedito a molti di poter aderire al ricorso,
per questo abbiamo deciso di aprire un ulteriore finestra temporale offrendo anche a chi è rimasto fuori (sia restauratori che collaboratori restauratori) la possibilità di intervenenire entrando nel ricorso già presentato con una formula tecnica definita
“ad adiuvandum”.

Tutti coloro che per un motivo o per l’altro non sono riusciti a partecipare possono ora farlo cliccando sul link sottostante e seguendo le istruzioni fornite dal nostro legale, avvocato Pietro Celli.
http://www.studiolegalecelli.com/azioni ... tauratori/
Il termine per partecipare scadrà improrogabilmente sabato 6 Agosto.

Parallelamente, insieme al nostro legale, stiamo vagliando e predisponendo tutta una serie di azioni, non solo amministrative, che metteremo a breve in campo nell’interesse e nella salvaguardia dei nostri legittimi interessi professionali, ma anche, se non soprattutto, per tutelare la nostra dignità di cittadini stanchi di essere presi in giro.

Il presidente
Andrea Cipriani
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