Il concorso dei 500, c'è un tempo per ogni cosa

[faldarin]

Paola grazie per aver condiviso la nostra lettera.
Andrea Grilli

[pciandrini]

Ciò che leggete qui è frutto di un pensiero di gruppo. Un gruppo di persone dalle differenti storie di formazione e storie professionali che si sono incontrati a un master.
Comune denominatore: motivazione per il master e motivazione per la partecipazione alla selezione dei 500 funzionari MiBACT.

Non vogliamo serrare le braccia durante le prove preselettive della prossima settimana. Non condividiamo il suggerimento espresso da Concetta Velotto in Archivi23. Rispettiamo la sua posizione, ma non la condividiamo. Non è questo il tempo per serrare le braccia. E invitiamo chi ha il nostro punto di vista a non gettare la spugna.

Questo è il tempo per studiare, per affrontare con motivazione e determinazione la prova preselettiva, per quanto criticabile sia. E' il tempo di rimboccarsi le maniche, cimentarsi nell'impresa. E' ancora questo il tempo per chiedere dettagli sulla composizione delle 80 domande (8 saranno di inglese, ma il resto? Qual è la percentuale per ogni batteria argomentativa. Queste sono domande che ci supportano per la preselezione).

E' il tempo per motivarci, aggredire la prova nella migliore delle condizioni possibili lavorando sulla nostra preparazione, sia solo di pervicacia nel memorizzare i risultati delle domande di questa sciagurata preselezione. Sciagurata, già. Ma questa è, descritta da regole e formalizzata. Da tempo.

Non serreremo le braccia, perché preferiamo fare tutto il possibile, singolarmente e collettivamente, per essere pronti alla preselezione, pur non condividendone l'impostazione. E nel rispetto di tutti coloro - i candidati della preselezione - che hanno investito impegno, anche economico, per parteciparvi.

E' questo il momento per farci forza, incentivarci a un approccio concreto, determinato, impegnato.

Ci sarà un altro tempo. Quello delle azioni di gruppo, successivo alla pubblicazione di chi risulterà ammesso alla seconda fase di selezione e al controllo dei requisiti per gli ammessi. Quello nel chiedere con gli strumenti in nostro possesso l'esercizio di una vera pars costruens: prove scritte ragionate, coerenti, finalizzate all'individuazione di funzionari capaci. Funzionari per la memoria del patrimonio culturale e al passo coi tempi. Aggiornati, istruiti, capaci, consapevoli, in grado di sviluppare competenze trasversali, in grado di tessere relazioni professionali.

In quel momento, le braccia andranno alzate. Con ragionamento, organizzazione, metodo. Meglio, se in maniera coesa e collettiva e non
singola. Dovremo essere capaci di organizzarci, come gruppo di persone, indipendentemente dalla scelta delle varie associazioni e ordini rappresentativi di tutti i profili in corso di selezione. Supporto auspicabile, non scontato.

E poi le braccia andranno alzate ancora, indipendentemente dall'esito, per consentire che questa esperienza non diventi un modello. Che questo "Concorsone", nella sciaguratezza della sua grammatica e nella determinazione dei suoi candidati, sproni al ragionamento e al miglioramento di future selezioni. Ragionamento di chi scriverà regole, di chi individuerà i requisiti di ammissione, di chi elencherà i requisiti per la fornitura di banche dati di test, di chi si occuperà delle prove scritte, di chi valuterà.

Questo è il nostro pensiero.
Coraggio "concorsoni", mancano pochi giorni. Balliamo insieme, passo per passo.

Andrea Grilli, Antonella Di Domenico, Eleonora Todde, Francesco del Castillo, Paola Ciandrini, Teresa Cincavalli
fra le altre cose, studenti di un master

"Ora non è il momento di pensare a quello che non hai. Pensa a quello che puoi fare con quello che hai."
#NatoOggi Ernest Hemingway (1899 - 1961)