Petizione: no all'abolizione delle Soprintendenze ddl Madia

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Re: Petizione: no all'abolizione delle Soprintendenze ddl Ma

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 09/01/2017, 2:39

Emergenza cultura, 04/01/2017, di Silvia Truzzi

Settis ritorna sulla questione delle Soprintendenze

Salvatore Settis, “Diamo sangue nuovo al nostro sistema culturale”

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Il Mibac sta promuovendo le aperture straordinarie dei Musei e sembra che i numeri gli diano ragione. È la direzione giusta?
Certo, tenere aperti i musei il più possibile è giusto. Ma dovrebbe valere anche per le biblioteche e gli archivi che sono parte di un sistema unico, ma che non hanno un trattamento simile. La Biblioteca universitaria di Pisa, per motivi misteriosi, è stata chiusa dopo il terremoto in Emilia. I volumi sono stati deportati a Lucca: per un numero imprecisato di anni saranno inutilizzabili. E poi: quali musei? Parliamo solo degli Uffizi? Se sì non mi va bene. Dovremmo esplorare i magazzini dei nostri musei che sono vere e proprie riserve auree da cui si potrebbero estrarre nuove opere da esporre. Sono tutte cose che si fanno, ma si fanno ancora troppo poco.
*

Mancano le risorse.
Sì, ma attenzione: non solo economiche, anche umane. Il ministero ha subito una pesantissima emorragia di personale. I 500 nuovi assunti, che dovrebbero diventare operativi in questo anno, non bastano a coprire nemmeno un quarto dei pensionamenti degli ultimi anni. Ci sono tantissimi laureati in Storia dell’arte e Archeologia che devono cercare lavoro all’estero e potrebbero essere impiegati qui.
...
Le Soprintentenze sono state accusate di essere la causa di ogni male, alimentando la burocrazia a dismisura e facendo lievitare i tempi d’intervento. Poco prima del referendum, Maria Elena Boschi ha detto in tv che il ministro Franceschini le sta smantellando: una vecchia idea di Renzi.
Il ministro sta attuando a rate una riforma mai annunciata nel suo insieme: l’interpretazione che ne ha dato la Boschi rischia di essere quella giusta. Le Soprintendenze sono state svuotate di personale, trasferito alle istituzioni museali a scapito della tutela del patrimonio diffuso sul territorio. Bisogna invece calibrare le risorse umane delle Soprintendenze in base ai compiti di tutela che hanno, mentre in questi anni è accaduto l’inverso. Addirittura poi con l’abolizione delle Soprintendenze archeologiche accorpate a quelle “olistiche” – parola vuota – la tutela archeologica del territorio, che richiede una presenza capillare, praticamente non esiste più.
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In Italia c’è grande confusione tra sponsorizzazione e mecenatismo, che è l’uso di capitali privati per iniziative culturali, senza profitto. Un’ottima cosa, che qui accade molto meno rispetto ad altri Paesi perché i meccanismi di defiscalizzazione sono arretrati. In Francia funziona bene perché i vantaggi fiscali ci sono anche per le micro-donazioni: il segreto è questo. Proviamo a copiarli.
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Re: Petizione: no all'abolizione delle Soprintendenze ddl Ma

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 11/08/2015, 23:43

La Repubblica, 10 agosto 2015

“Presidente fermi quella legge che fa scempio dei beni culturali”

di Salvatore Settis e Gustavo Zagrebelsky

Lettera aperta al Presidente della Repubblica contro il decreto Madia

SIGNOR Presidente della Repubblica, in un suo recentissimo intervento, ha scritto che «dobbiamo chiederci… perché spesso, nei decenni che ci sono alle spalle, siamo venuti meno al precetto dell’articolo 9, che con lungimiranza il costituente aveva inserito tra i principi fondamentali della Carta».

Ebbene, oggi siamo a chiederle di voler accertare se le Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche approvate dal Senato della Repubblica lo scorso 4 agosto, e ora sottoposte alla Sua firma, non contengano indicazioni che palesemente vengono meno proprio al precetto di quel lungimirante articolo 9 (“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”).
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Petizione: no all'abolizione delle Soprintendenze ddl Madia

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 29/07/2015, 0:22

Si segnala questa presa di posizione in merito al disegno di legge Madia.
Per ora l'ANAI sta mantenendo un atteggiamento vigile.
Anche altre associazioni del settore sono in una fase di valutazione.

Non si uccide così l'art. 9 della Costituzione

La riforma della pubblica amministrazione, il cosiddetto "ddl Madia", prevede la confluenza delle Soprintendenze nelle Prefetture. Un gruppo di intellettuali - tra i quali Dario Fo, Salvatore Settis, Tomaso Montanari e Corrado Stajano - considera questa misura il più grave attacco mai perpetrato da un governo al sistema della tutela del patrimonio culturale italiano.

Firma la petizione

Il disegno di legge Madia sulla riorganizzazione dell'amministrazione statale prevede la confluenza delle Soprintendenze nelle Prefetture (ddl 1577/2015, art. 8 comma 1e)*. Si tratta del più grave attacco al sistema della tutela del paesaggio e del patrimonio culturale mai perpetrato da un Governo della Repubblica italiana. Anzi, l’attacco finale e definitivo.

Chiediamo al Presidente della Repubblica di vigilare su questa e ogni altra violazione dell'art. 9 della Costituzione; ai Presidenti del Senato e della Camera di garantire un'adeguata discussione parlamentare; al ministro Dario Franceschini, attuale titolare del Mibact, di opporsi con ogni mezzo a tale disegno politico. O questo governo sarà per sempre ricordato come il becchino di una delle più gloriose strutture di civiltà e democrazia della cultura europea.
Primi firmatari: Alberto Asor Rosa, Paolo Baldeschi, Alessandro Bedini, Paolo Berdini, Irene Berlingò, Anna Maria Bianchi, Giovanna Borgese, Licia Borrelli Vlad, Massimo Bray, Francesco Caglioti, Mario Canti, Giuliana Cavalieri Manasse, Pier Luigi Cervellati, Giovannella Cresci, Nino Criscenti, Angelina De Laurenzi, Anna Donati, Dario Fo, Andrea Emiliani, Vittorio Emiliani, Fernando Ferrigno, Maria Teresa Filieri, Domenico Finiguerra, Fabio Isman, Donata Levi, Costanza Gialanella, Daniela Giampaola, Piero Gianfrotta, Carlo Ginzburg, Maria Pia Guermandi, Giovanni Losavio, Paolo Maddalena, Concetta Masseria, Maria Grazia Messina, Tomaso Montanari, Alessandro Nova, Rita Paris, Desideria Pasolini dall'Onda, Carlo Pavolini, Giovanni Pieraccini, Maria Luisa Polichetti, Luciana Prati, Adriano Prosperi, Stefano Rodotà, Valeria Sampaolo, Edoardo Salzano, Salvatore Settis, Sergio Staino, Corrado Stajano, Simonetta Stopponi, Roby Stuani, Mario Torelli, Bruno Toscano, Carlo Troilo, Sauro Turroni, Monique Veaute, Paola Ventura, Serena Vitri, Fausto Zevi.
Sottoscrivono inoltre l'Associazione Altreconomia e Laboratorio Carteinregola Roma.
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______
*Ddl 1557, art. 8, comma 1: e) con riferimento alle Prefetture-Uffici territoriali del Governo: a completamento del processo di riorganizzazione, in combinato disposto con i criteri stabiliti dall'articolo 10 del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, ed in armonia con le previsioni contenute nella legge 7 aprile 2014, n. 56, razionalizzazione della rete organizzativa e revisione delle competenze e delle funzioni attraverso la riduzione del numero, tenendo conto delle esigenze connesse all'attuazione della legge 7 aprile 2014, n. 56, in base a criteri inerenti all'estensione territoriale, alla popolazione residente, all'eventuale presenza della città metropolitana, alle caratteristiche del territorio, alla criminalità, agli insediamenti produttivi, alle dinamiche socio-economiche, al fenomeno delle immigrazioni sui territori fronte rivieraschi e alle aree confinarie con flussi migratori; trasformazione della Prefettura-Ufficio territoriale del Governo in Ufficio territoriale dello Stato, quale punto di contatto unico tra amministrazione periferica dello Stato e cittadini; attribuzione al prefetto della responsabilità dell'erogazione dei servizi ai cittadini, nonché di funzioni di direzione e coordinamento dei dirigenti degli uffici facenti parte dell'Ufficio territoriale dello Stato, eventualmente prevedendo l’attribuzione allo stesso di poteri sostitutivi, ferma restando la separazione tra funzioni di amministrazione attiva e di controllo, e di rappresentanza dell'amministrazione statale, anche ai fini del riordino della disciplina in materia di conferenza di servizi di cui all'articolo 2; coordinamento e armonizzazione delle disposizioni riguardanti l'Ufficio territoriale dello Stato, con eliminazione delle sovrapposizioni e introduzione delle modifiche a tal fine necessarie; confluenza nell'Ufficio territoriale dello Stato di tutti gli uffici periferici delle amministrazioni civili dello Stato; definizione dei criteri per l'individuazione e l'organizzazione della sede unica dell'Ufficio territoriale dello Stato; individuazione delle competenze in materia di ordine e sicurezza pubblica nell'ambito dell'Ufficio territoriale dello Stato, fermo restando quanto previsto dalla legge 1° aprile 1981, n. 121; individuazione della dipendenza funzionale del prefetto in relazione alle competenze esercitate.

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