in merito alla protocollazione delle fatture passive:
che l'art. 42 D.L. 66/2014 comma 1 prevede in alternativa quanto segue:
“Al fine di ridurre gli oneri a carico delle amministrazioni, il registro delle fatture può essere sostituito dalle apposite funzionalità che saranno rese disponibili sulla piattaforma elettronica per la certificazione dei crediti di cui all’articolo 7, comma 1, del decreto-legge 8 aprile 2013, n. 35, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 giugno 2013, n. 64"
Il PCC (Piattaforma per la Certificazione dei Crediti http://certificazionecrediti.mef.gov.it) mette a disposizione delle pubbliche amministrazioni funzionalità che consentono di aggiornare lo stato di lavorazione delle fatture, i cui dati sono già presenti sul sistema in relazione alla rispettiva fase del ciclo di vita dei debiti.
Più nel dettaglio i dati della fattura, in caso di verifica positiva, vengono caricati automaticamente dal Sistema di Interscambio nella piattaforma del PCC, successivamente le pubbliche amministrazioni una volta ricevute le fatture elettroniche devono aggiornare attraverso le funzionalità del PCC i possibili stati delle fatture (CONTABILIZZATA; CERTIFICATA; PAGATA; SOSPESA; NON LIQUIDATA).
Per il resto anch’io concordo sul fatto che il processo venga attivato con la ricezione delle fatture al protocollo e poi si preveda lo smistamento di quest’ultime attraverso canali sicuri e che garantiscano un’acquisizione ottimizzata delle fatture stesse (ad esempio tramite dialogo applicativo HTTPS).
Ogni amministrazione deve definire il corretto processo, dalla fase di ricezione e protocollazione alle fasi di controllo e liquidazione, con l’aggiornamento dei vari stati delle fatture nel PCC.
Ricordo, in ultimo, che il processo si completa con la conservazione digitale a norma delle fatture ricevute.