Online l'Atlante delle stragi nazifasciste

Online l'Atlante delle stragi nazifasciste

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 12/08/2016, 14:39

L’Atlante delle stragi nazifasciste, il portale digitale della nostra memoria

Il governo tedesco ha finanziato una ricerca per la ricostruzione delle stragi nazifasciste avvenute in Italia nel biennio 1943/1945. Il progetto, realizzato con l’ausilio di 90 storici, ha dato vita a un portale digitale in cui ricerca scientifica, memoria popolare e celebrazioni istituzionali hanno trovato il equilibrio.


Da quando la storia ha incontrato il digitale, modificando l’accesso alle fonti e i moduli narrativi, diventa sempre più urgente domandarsi quale sia l’impatto sulle forme tradizionali di divulgazione del passato e se non sia necessario rivedere il rapporto tra questo e il presente, all’interno della sempre più conflittuale relazione tra storia e memoria.

Internet ha eroso la ferrea distinzione tra la ricerca accademica e il racconto pubblico, rendendo accessibile una mole sterminata di documenti a chiunque entri in rete. Inoltre, la scrittura nel web, blog e social media, permette un’interazione tra chi scrive (non sempre competente) e chi legge (non sempre incompetente), intrecciando interventi critici o suggerimenti all’utilizzo senza mediazioni scientifiche di altre fonti trovate in giro nella rete. Il web 2.0, grazie alla possibilità di attivare partecipazione a distanza, ha creato un canale popolare di accesso alla “cultura alta” che solo in qualche caso è filtrato dagli storici di professione. Può capitare allora che, senza il giusto raccordo, storia e memoria, sfuggite al controllo della comunità scientifica, divengano oggetti su cui esercitare pratiche di scrittura partecipativa i cui esiti sono lontani dalla ricerca storica.
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L’Atlante è imperniato su una banca dati, con materiali di corredo (documenti, foto e video) relazionati agli episodi censiti, ospitata all’interno di un sito web. Sono state catalogate e analizzate tutte le stragi e gli omicidi di singoli civili e partigiani uccisi al di fuori dello scontro armato, commessi da reparti tedeschi e della Repubblica Sociale Italiana dopo l’8 settembre 1943. Si parte dalle prime uccisioni nel Meridione e si arriva alle stragi compiute, durante la ritirata, in Piemonte, Lombardia e Trentino Alto Adige nei giorni successivi alla liberazione. «L’elaborazione su base cronologica e geografica dell’insieme dei dati censiti ha consentito la definizione di una ‘cronografia della guerra nazista in Italia’, che mette in correlazione modalità, autori, tempi e luoghi della violenza contro gli inermi sul territorio nazionale».

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Sergio P. Del Bello
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