Appello per apertura archivi dei segreti di stato

Re: Appello per apertura archivi dei segreti di stato

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 01/12/2022, 14:38

Antimafia duelima, Karim El Sadi, 30/11/2022

Stragi e non solo, mancano carte negli archivi di Stato
*
imago988.JPG
imago988.JPG (37.2 KiB) Osservato 502 volte

L’Archivio Flamigni denuncia: “Un 'buco nero' al ministero dei Trasporti. Impossibile non pensare al dolo”. Critiche alla direttiva Renzi sulle desecretazioni
...
Ma quale futuro possono costruire i giovani se pezzi di un passato - per giunta mai del tutto tramontato - risultano inaccessibili per via dell’assenza della documentazione propria a chiarire le vicende che lo hanno maggiormente caratterizzato? Quale memoria può essere studiata, e quindi giudicata, se molti dei suoi tasselli sono andati perduti nel tempo, o altri sono stati abilmente alterati con depistaggi? E’ la domanda che ci siamo fatti leggendo la prima (sconcertante) relazione del Comitato Consultivo sulle attività di archiviazione che ha segnalato l’assenza copiosa di carte nei vari archivi dello Stato riguardanti le principali stragi e misteri della prima Repubblica.
Secondo la relazione buona parte dei carteggi, verbali, ritagli di giornale, intercettazioni, missive (e via dicendo) sono introvabili in quanto smarriti in “spostamenti” da ufficio a ufficio, da archivio ad archivio. Un danno di elevata portata per la memoria del Paese e soprattutto per la ricerca della verità tutt’oggi non pienamente raggiunta dopo 30-40-50 anni (e oltre) sui fatti che hanno macchiato la storia del nostro Paese. Per capirne di più abbiamo quindi contattato Ilaria Moroni, direttrice dell’“Archivio Flamigni”, dedicato alla memoria dell’ex partigiano e senatore.
....
Arriviamo alla famosa “Direttiva Renzi”. A Pasqua 2014, in un’intervista a Repubblica, l’ex premier annunciò in pompa magna, cogliendo di sorpresa un po' tutti, la decisione di “desecretare gli atti delle stragi dal 1969 a 1984 e di trasferirli all’archivio di Stato”. Si tratta di documenti che partivano, almeno in teoria, dalla strage di piazza Fontana fino a quella del Rapido 904. Nel saggio che hai scritto con Benedetta Tobagi, dal titolo “Direttiva Renzi e le carte sulle stragi”, tu critichi duramente quella direttiva.
Esatto. La “Direttiva Renzi” parte da Matteo Renzi stesso e ha riguardato principalmente Aisi, Aise e Dis, cioè i servizi segreti. La critica è anzitutto dovuta al fatto che quella desecretazione non era stata nemmeno concordata con il ministero della Cultura, che doveva essere il soggetto destinatario delle carte. E nessuna delle associazioni dei familiari venne informata
...
Nella relazione il comitato consultivo si è concentrato anche sulla direttiva Draghi del 2021 in cui è stato dato un forte impulso alla desecretazione su altre stragi della prima Repubblica ma soprattutto sulla loggia P2 e Gladio.
Sì, non ci si poteva soffermare, come avevamo detto anche noi, al periodo delle stragi nominate dalla direttiva Renzi, cioè fino al 1984, come se Gladio e P2 non fossero mai esistiti o come se argomenti correlati a questo non esistessero. Quindi il governo Draghi ha esteso la direttiva, ma è ancora troppo presto per capire se ci sono dei buchi anche qui perché ancora la documentazione non è ordinata e non è disponibile per il pubblico in quanto i documenti, una volta versati all’archivio centrale dello Stato e negli archivi territoriali, non sono immediatamente consultabili perché vanno prima ordinati, digitalizzati e inseriti in una banca dati. Quindi adesso noi non sappiamo realmente che cosa è stato versato. E sono molto curiosa anche perché ho visto tanti versamenti in questi anni per le direttive e non vorrei che anche questi siano “omissati”, come si dice in gergo, ossia, aventi cancellazioni di nomi, luoghi e via dicendo. Cioè documenti neri dove non puoi leggere nulla.
....
Allegati
imago989.JPG
imago989.JPG (22.21 KiB) Osservato 502 volte
Sergio P. Del Bello
Amministratore
 
Messaggi: 7424
Iscritto il: 25/02/2009, 17:18

Re: Appello per apertura archivi dei segreti di stato

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 26/10/2022, 13:51

Antimafia, Karim El Sadi, 25/10/2022

Stragi: perduti in spostamenti diversi documenti, in Archivio di Stato arrivano solo agli anni '60

Dalla relazione del Comitato Consultivo sulle attività di archiviazione risultano disperse molte carte. “La documentazione dovrebbe arrivare almeno a inizi anni ’90”

'Pezzi' della storia italiana sulle Stragi e sui misteri della prima Repubblica sono stati persi nel corso degli anni a causa delle "trasformazioni istituzionali che hanno comportato accorpamenti di Ministeri e di Direzioni Generali, soppressione di strutture, attribuzioni di funzioni e competenze statali ad altri soggetti pubblici di nuova o recente costituzione". E' quanto si legge nella prima relazione del Comitato Consultivo, istituito nel 2016, sulle attività di archiviazione dopo che il Governo Draghi ha dato un forte impulso alla desecretazione sui passaggi più tragici della Repubblica, dalle bombe alla stazione di Bologna, in piazza della Loggia e in piazza Fontana alla loggia P2 a Gladio, Italicus e a molto altro.

"Gli spostamenti della documentazione da una struttura all'altra - è la considerazione degli autori nella relazione letta dall'AGI - spesso non sono stati chiaramente documentati, con la conseguenza che, con il passare degli anni e l'alternanza del personale addetto, si sono perse le tracce di consistenti nuclei documentari". Questo ha reso difficile attuare la direttiva Renzi del 2014 dal momento che "la documentazione presente nell'Archivio Centrale dello Stato arriva solo fino agli anni Sessanta e non oltre, mentre, secondo la normativa vigente, dovrebbe arrivare almeno all'inizio degli anni Novanta". In alcuni casi, "la difficoltà di rinvenire il materiale non è nella disponibilità attuale delle amministrazioni a versare ma nelle modalità con cui sono stati conservati, archiviati e classificati i materiali".

...
La conseguenza dell’ordine impartito dal governo del tempo, è stata “il versamento massivo di carte che ha smembrato archivi che seguivano un ordine cronologico”. Ilaria Moroni, direttrice dell’Archivio Flamigni e componente del Comitato esecutivo - organismo poteri nominato per dare seguito alla Direttiva Renzi - non ha mai potuto assistere al momento dell’apertura di un armadio di un ufficio dello Stato: “Questo è un punto dolente”
...
Ora l'obbiettivo che si pone il Comitato Consultivo, è di "ricostruire la storia archivistica degli archivi del ministero e avviare delle ispezioni nei depositi delle sedi di via Nomentana e via Caraci" dopo che in quella di Ciampino un sopralluogo "non ha portato ad alcun ritrovamento significativo" sulle Stragi interessate dalla direttiva Renzi. Quanto al materiale esistente “è stato chiesto alle Amministrazioni di limitare gli omissis" e Draghi con la direttiva del 2 agosto 2021 ha desecretato gli atti di Gladio e P2.
Allegati
imago947.JPG
imago947.JPG (49.19 KiB) Osservato 544 volte
Sergio P. Del Bello
Amministratore
 
Messaggi: 7424
Iscritto il: 25/02/2009, 17:18

Re: Appello per apertura archivi dei segreti di stato

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 06/01/2022, 17:13

Il Riformista, Gianni Marilotti, 05/01/22

L’Archivio storico del Senato ucciso dai tagli

Lo scorso 21 dicembre ho sentito l’urgenza di prendere la parola in Aula, in occasione del dibattito sul bilancio interno del Senato, per stigmatizzare i presunti virtuosismi dei tagli alla spesa e dei benefici che questi dovrebbero produrre al sistema Paese. Premessa: nella vita extra-palazzo sono un professore di lettere e filosofia, e non poteva esservi onore maggiore, in questa mia prima legislatura, di quello di vedermi assegnata la presidenza della commissione per la Biblioteca e l’Archivio storico del Senato.
...
imago600.JPG
imago600.JPG (30.24 KiB) Osservato 745 volte

Sotto la mia presidenza, abbiamo dato il via, nel luglio 2020, alla progressiva apertura alle desecretazioni. Ciò comporta la gestione, nella nuova banca dati dell’archivio, di oltre un milione di immagini scansionate soltanto per le Commissioni stragi, ben 28 filoni d’inchiesta custoditi dall’Archivio Storico del Senato. Perciò ho richiesto che nella prossima batteria di concorsi si contempli anche la professionalità archivistica. Tuttavia, potrebbe non essere sufficiente poiché, qualora riuscissimo ad accelerare i tempi di altre richieste di desecretazione (che presumibilmente non potranno che aumentare), la modalità ordinaria di attivazione degli interpelli per procedere a tali desecretazioni risulta vistosamente inadeguata.
...
Durante la mia presidenza ho puntato a rendere gli archivi e la biblioteca del Senato più accessibili e conoscibili. Sono strumenti fondamentali per dare impulso a periodiche desecretazioni di materiali d’archivio mettendoli a disposizione di storici, ricercatori, studiosi, giornalisti affinché possano ricostruire con la maggior cura e completezza gli eventi che hanno segnato la nostra Repubblica. Ma la situazione degli archivi, sia quelli statali che quelli privati che rivestono un interesse nazionale, non è rosea
...
Per concludere, nell’anno che segna il novantesimo anniversario della sciagurata marcia su Roma, a due anni dal centenario del martirio di Giacomo Matteotti, sul cui sangue è stata fondata la costituzione repubblicana, ritengo imprescindibile che il Senato si doti al più presto di un piano editoriale perché a marciare siano Stato di Diritto, democrazia, conoscenza, cultura, con eventi culturali, confronti e seminari. La valorizzazione del dibattito, della memoria, con particolare attenzione alla tragedia della Shoah, è stato il faro che abbiamo messo al centro dell’attività della Commissione. Molte sono le iniziative di interesse storiografico e non solo su cui vorrei idealmente chiamare a raccolta tutti i cittadini democratici di ogni appartenenza politica per far principiare un’azione di conoscenza e di sensibilizzazione culturale che coinvolga sia il centro che le periferie e che non può essere dismessa.
Sergio P. Del Bello
Amministratore
 
Messaggi: 7424
Iscritto il: 25/02/2009, 17:18

Re: Appello per apertura archivi dei segreti di stato

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 22/11/2020, 17:57

ANAI-ACS-Archivio Flamigni

Carte di piombo.
A sei anni dalla Direttiva Renzi - Archivisti, storici, giuristi a confronto


ANAI, Archivio centrale dello Stato e Archivio Flamigno presentano:
Carte di piombo. A sei anni dalla Direttiva Renzi Archivisti, storici, giuristi a confronto
26 novembre 2020 diretta streaming:

La pagina Facebook ANAI (https://www.facebook.com/archivisti.italiani/)
La pagina Facebook dell'Archivio centrale dello Stato (https://www.facebook.com/archiviocentrale)
La pagina Facebook dell'Archivio Flamigni (https://www.facebook.com/archivioflamigni)
il canale Youtube di Anai (https://www.youtube.com/channel/UCsTlBl ... OPdGswDSgQ)
Il convegno, intrecciando le voci di archivisti, storici e rappresentati delle istituzioni, si propone di fare il punto sulla attuazione della direttiva Renzi, analizzando in particolare le modalità di accesso alla documentazione desecretata, senza ignorare criticità e problemi che condizionano il ricorso ad essa nell'ambito delle ricerche di storia dell'Italia contemporanea
Allegati
imago568.JPG
imago568.JPG (62.18 KiB) Osservato 888 volte
Sergio P. Del Bello
Amministratore
 
Messaggi: 7424
Iscritto il: 25/02/2009, 17:18

Re: Appello per apertura archivi dei segreti di stato

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 07/06/2020, 14:31

ilfattoquotidiano, 06/06/2020, Stefania Limiti, giornalista e scrittrice

Stragi, la direttiva Renzi ha smembrato gli archivi e creato il caos. Lo spiega un’esperta

Maledetti documenti.
Carte su carte finite chissà dove, sparpagliate tra le amministrazioni dello Stato, oro puro per scrivere il racconto della strategia della tensione, cioè di un segmento criminale della storia d’Italia (diverso dal capitolo sulle organizzazioni criminali). Non c’entra nulla il segreto di Stato: il presidente del Consiglio può negare ad un magistrato un documento per tutelare la sicurezza dello Stato (i più recenti casi: il rapimento di Abu Omar e l’affaire Telecom) spiegando perché e fissare un tempo. E non può farlo per i casi di stragi. Qui la questione riguarda milioni di documenti liberi (senza segreto di Stato) ma non declassificati (non versati agli Archivi centrali).

Dove eravamo rimasti? Alla Direttiva Renzi del 2014: in un sol colpo si volle dar prova della volontà di fare chiarezza. Si disse agli enti pubblici di versare tutto quello che avevano sotto il titolo delle stragi italiane avvenute tra il 1969 e il 1984. Un bel colpo, se non fosse che da allora è seguito il caos. La conseguenza più incredibile di quell’ordine impartito con buone intenzioni ma con scarsa attenzione? Il versamento massivo di carte ha smembrato archivi che seguivano un ordine cronologico.
...
Come si sbroglia la matassa? In una delle ultime riunioni del Comitato è stato apprezzato l’intervento del capo del Dis l’organismo di coordinamento dell’intelligence, il quale ha spiegato più o meno questo: “Se io ho una indicazione politica precisa, versa questo e quello, io lo verso. Altrimenti è tutto più difficile”. Ma non c’è già stata una indicazione politica in questo senso? “La direttiva Renzi – spiega la nostra esperta – non ha gambe. Molti passi in avanti sono stati fatti, ma è necessario che i Beni culturali assumano archivisti, che diano spazi fisici agli Archivi, che molto spesso non sanno dove sistemare le carte, ma soprattutto e prima di tutto serve una costante, chiara e forte volontà politica”.

Magari si può cominciare dando più poteri di intervento al Comitato consultivo: è ora che gli armadi vengano aperti da chi ha strumenti e professionalità ma anche la determinazione e l’indipendenza che serve ad una grande operazione di trasparenza.
Allegati
imago457.JPG
imago457.JPG (30.1 KiB) Osservato 1336 volte
Sergio P. Del Bello
Amministratore
 
Messaggi: 7424
Iscritto il: 25/02/2009, 17:18

Re: Appello per apertura archivi dei segreti di stato

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 03/08/2019, 21:41

ANSA, 02/08/2019

Casellati-Fico,aprire archivi su Bologna
Impegno comune Parlamento per processo di declassificazione


"Sono necessari passi concreti da parte delle Istituzioni, a partire dall'azione di declassificazione, versamento agli Archivi e pubblicazione degli atti relativi a quelle vicende. Su questo versante c'è un impegno comune del Senato della Repubblica e dalla Camera dei deputati che mira a portare avanti il processo di declassificazione e digitalizzazione dei documenti delle Commissioni di inchiesta". Lo affermano in una nota congiunta i presidenti del Senato e della Camera, Maria Elisabetta Alberti Casellati e Roberto Fico.
Sergio P. Del Bello
Amministratore
 
Messaggi: 7424
Iscritto il: 25/02/2009, 17:18

Re: Appello per apertura archivi dei segreti di stato

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 17/07/2019, 22:05

IlFattoQuotidiano, Alberto Sofia, 16/07/2019

Antimafia, via il segreto dagli archivi dal 1962. Morra: “Va recuperata la fiducia. Altre istituzioni ci seguano”

Antimafia, via il segreto dagli archivi della commissione dal 1962: si comincia con le audizioni di Paolo Borsellino

È partita con la pubblicazione delle audizioni inedite di Paolo Borsellino, a pochi giorni dal ventisettesimo anniversario della strage di via d’Amelio nella quale il 19 luglio 1992 fu assassinato lo stesso magistrato, l’operazione “trasparenza” della Commissione Antimafia presieduta da Nicola Morra, con la consulenza decisiva del pm Roberto Tartaglia. Ovvero, del più giovane dei pm che sostenne l’accusa nel processo sulla Trattativa Stato-mafia a Palermo, che ha lasciato la Procura per fare il consulente della stessa Commissione parlamentare antimafia.
...


_________________________________________________________________
imago378.JPG
imago378.JPG (27.71 KiB) Osservato 2604 volte

Palermo Today, 10/07/2010

L'appello di Salvatore Borsellino: "L'agenda rossa è in archivi di Stato che grondano sangue, ridatecela"

L'appello di Salvatore Borsellino: "L'agenda rossa è in archivi di Stato che grondano sangue, ridatecela"
Il fratello del giudice Paolo spiega perchè ha declinato l'invito a partecipare, a Roma, alla desecretazione delle audizioni del magistrato in commissione parlamentare Antimafia: "Non ce ne facciamo niente. Ogni tanto ci danno qualcosa, ogni tanto mi danno un pezzo di mio fratello"
Sergio P. Del Bello
Amministratore
 
Messaggi: 7424
Iscritto il: 25/02/2009, 17:18

Re: Appello per apertura archivi dei segreti di stato

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 02/08/2018, 19:07

il Fatto Quotidiano, 01/08/2018, Gianni Barbacetto

Strage 2 agosto, Il Fatto: l’accusa di Leonardo Grassi sugli atti da rendere pubblici

Promessa: apriremo gli archivi segreti delle stragi, per far emergere la verità sulla stagione nera dell’eversione italiana. Risultato: la verità non sta affatto emergendo, anzi l’operazione archivi aperti si sta trasformando nell’ultimo, definitivo depistaggio. A sostenerlo – proprio alla vigilia dell’anniversario della strage di Bologna – è un componente della commissione che sta lavorando sugli atti da rendere pubblici, Leonardo Grassi, che conosce bene la materia perché da giudice istruttore indagò a lungo sull’eversione nera e sulle stragi di Bologna e dell’Italicus.
*
imago292.JPG
imago292.JPG (35.88 KiB) Osservato 4034 volte

La promessa fu fatta solennemente martedì 22 aprile 2014, quando il presidente del Consiglio Matteo Renzi firmò la direttiva che “dispone la declassificazione degli atti relativi alle stragi di piazza Fontana (1969), Gioia Tauro (1970), Peteano (1972), Questura di Milano (1973), Brescia (1974), Italicus (1974), Ustica (1980), stazione di Bologna (1980), Rapido 904 (1984)”. Aprire gli armadi, declassificare i documenti, versarli agli Archivi di Stato, finalmente a disposizione degli studiosi e dei cittadini. La “Direttiva Renzi” riguarda tutte le amministrazioni dello Stato: i ministeri, le polizie, i servizi segreti, che devono mettere a disposizione i documenti che riguardano i fatti eversivi avvenuti dagli Anni Sessanta alla metà degli Anni Ottanta.

Per decidere che cosa tirare fuori dai cassetti si sono messe al lavoro due commissioni. La prima, “di alto profilo”, è formata da uomini degli apparati dello Stato, dei ministeri e dal sovrintendente dell’Archivio centrale dello Stato, Eugenio Lo Sardo. La seconda, consultiva, è composta da storici e dai rappresentanti delle associazioni dei familiari delle vittime, che si sono più volte confrontati con i delegati dei servizi, Giampiero Massolo e Paolo Scotto di Castelbianco.
...
Il “comitato di alto profilo” ha svolto il suo lavoro e ha stilato un lungo elenco di carte da versare negli archivi, provenienti dalla questure, dai ministeri, dalle polizie, dai servizi segreti interno ed estero (Aisi e Aise) e dalla struttura che li collega (Dis).

Risultati? Mediocri, secondo Grassi. “Anzi, addirittura pericolosi: perché ora quello che è stato consegnato diventerà la verità, mentre quello che è stato tenuto nascosto non sarà più cercato”. Si scrive oggi la versione definitiva della storia sotterranea d’Italia. “E a scriverla sono gli stessi apparati che l’hanno prodotta, con le loro complicità con l’eversione, le coperture, i silenzi, gli inquinamenti, le esfiltrazioni, i depistaggi”.

Leonardo Grassi ha scritto una lettera moto critica al presidente e ai componenti del Comitato consultivo, affermando che “lo spirito della Direttiva è stato sostanzialmente ignorato in fase attuativa” e che “l’intera operazione appare del tutto inadeguata rispetto agli scopi prefissati”.
...
Ci sono poi alcuni archivi che sono rimasti completamente fuori dalla pesca miracolosa: sono l’inaccessibile archivio del Quirinale e quelli degli Uffici sicurezza del Patto Atlantico. Intanto i servizi segreti italiani hanno organizzato, nel dicembre 2017, un convegno all’Università di Pavia dal titolo “La storia possibile”, in seguito al quale sono state finanziate due borse di studio da 20 mila euro ciascuna per l’analisi delle carte versate negli archivi. “I servizi”, conclude Grassi, “oggi stanno cercando di scrivere la storia che hanno costruito negli anni Sessanta, Settanta e Ottanta”. Del resto, come diceva George Orwell, “chi controlla il passato controlla il futuro”.
Sergio P. Del Bello
Amministratore
 
Messaggi: 7424
Iscritto il: 25/02/2009, 17:18

Re: Appello per apertura archivi dei segreti di stato

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 05/04/2017, 15:01

Il Fatto Quotidiano, 05/04/2017

Mafia e terrorismo, il governo aveva promesso di digitalizzare gli atti giudiziari delle stragi: “Ma mancano i fondi”

Il progetto cominciato nel 2015 puntava alla preservazione dei documenti giudiziari dei processi per terrorismo, stragi, violenza politica, criminalità organizzata, visto che l’attuale incartamento è stato giudicato a rischio. Dopo tre anni procede a rilento. Interrogazione del deputato Pd Bolognesi ai ministri Orlando e Franceschini: "Stanziare i fondi necessari"

La memoria storica può attendere. Anzi deve attendere, anche se si tratta di ricordare le vittime delle stragi di mafia o di terrorismo politico. E infatti delle iniziative promesse al momento non c’è nulla. Perché, come ha evidenziato il deputato del Pd, Paolo Bolognesi, potrebbero mancare i fondi. I ministri Dario Franceschini (Beni culturali) e Andrea Orlando (Giustizia), divisi nella sfida congressuale, sono uniti nell’immobilismo su un progetto iniziato nel 2015, ma che dopo tre anni procede a rilento: la digitalizzazione del materiale documentario delle associazioni. Con un’aggravante: il governo ha già messo le mani avanti, sostenendo che, comunque vada, il materiale non potrà servire per riaprire casi giudiziari.

Il progetto prevedeva una collaborazione con la Rete per gli archivi per non dimenticare per digitalizzare e quindi rendere disponibile sul web il materiale documentario raccolto da varie associazioni. Tra gli obiettivi fissati c’era la preservazione dei documenti giudiziari dei processi per terrorismo, stragi, violenza politica, criminalità organizzata, visto che l’attuale incartamento è stato giudicato a rischio. Le operazioni da mettere in atto erano connesse alla digitalizzazione dei fascicoli: dalla ricognizione dei faldoni presenti negli archivi di deposito dei tribunali e delle corti d’Assise al trasferimento delle informazioni su supporti digitali, garantendo quindi maggiore sicurezza sulla conservazione. Il risultato sarebbe stato la creazione di banche dati dei processi, rendendoli facilmente consultabili, attraverso il portale www.memoria.san.beniculturali.it già realizzato dalla direzione generale degli archivi, e della Rete degli archivi per non dimenticare. Tutto lodevole, insomma. Il

....
Sergio P. Del Bello
Amministratore
 
Messaggi: 7424
Iscritto il: 25/02/2009, 17:18

Re: Appello per apertura archivi dei segreti di stato

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 21/02/2017, 16:32

Desecretati 4.406 fascicoli dei Servizi Segreti: ecco dove trovarli

Da Piazza Fontana a Ustica, da Ilaria Alpi alla Strage di Bologna, passando per la strage dell’Italicus e altri fatti di sangue: il Governo ha desecretato 4.406 fascicoli dei Servizi Segreti relativi agli attentati e agli atti di sabotaggio dagli anni ’60 agli anni ’90. Ora tutto è nelle mani dei cittadini. Ecco come fare per consultarli, secondo quanto riferito dalla Sicurezza Nazionale.
*
Minoli.JPG
Video con Gianni Minoli - Sistema di informazione per la Sicurezza della Repubblica
Minoli.JPG (35.72 KiB) Osservato 5086 volte

E la direttiva Renzi sulla declassificazione degli atti sulle stragi si prolunga in un serio dibattito storico, promuovendo studi, pubblicazioni e convegni. Questo il messaggio di un tavolo tecnico che si è tenuto a Roma, presso l’Archivio centrale dello Stato, a cui hanno partecipato – tra gli altri – Eugenio Lo Sardo, sovrintendente all’Archivio centrale dello Stato, e per il Comparto Intelligence, il direttore dell’Ufficio centrale degli archivi e il direttore della Scuola di formazione del Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica.

Già disponibili oltre 90.000 documenti

Il Comparto Intelligence ha effettuato il versamento anticipato all’Archivio centrale dello Stato di tutte le fonti digitali relative agli attentati e agli atti di sabotaggio dagli anni ’60 agli anni ’90 citati nella direttiva. L’Intelligence ha versato – in formato digitale obliterato – in totale 4.406 fascicoli, per complessivi 92.518 documenti, immediatamente disponibili alla consultazione presso l’Archivio centrale dello Stato, mentre sono ancora in corso i versamenti degli atti tenuti da tutte le altre Amministrazioni centrali.
...
Un impegno per una memoria condivisa

Da Piazza Fontana a Ustica, da Ilaria Alpi alla Strage di Bologna, passando per la strage dell’Italicus e altri fatti di sangue, il Governo ha voluto assicurare trasparenza sugli atti. Il 22 aprile 2014 il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha firmato la direttiva che ha stabilito il versamento straordinario anticipato all’Archivio centrale dello Stato della documentazione relativa agli eventi stragisti di Piazza Fontana a Milano (1969), di Gioia Tauro (1970), di Peteano (1972), della Questura di Milano (1973), di Piazza della Loggia a Brescia (1974), dell’Italicus (1974), di Ustica (1980), della Stazione di Bologna (1980), del Rapido 904 (1984).

Il governo ha tolto i 4 livelli di classificazione (‘riservato’, ‘riservatissimo’, ‘segreto’ e ‘segretissimo’), non il segreto di Stato che su queste vicende non c’era e non è stato apposto. Con i regolamenti di attuazione della legge 124/2007 la gestione e la conservazione della documentazione prodotta dagli organismi di intelligence vengono ricondotte ai principi e alle norme nazionali in materia di archivi delle Pubbliche amministrazioni. Gli Archivi dell’Intelligence assumono dunque la valenza di patrimonio culturale nazionale.

*
Allegati
Reati di strage.JPG
Reati di strage.JPG (19.95 KiB) Osservato 5086 volte
Sergio P. Del Bello
Amministratore
 
Messaggi: 7424
Iscritto il: 25/02/2009, 17:18

Prossimo

Torna a Discussioni

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 2 ospiti

cron