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Re: Applicazioni per database per archivi

MessaggioInviato: 26/02/2019, 8:53
da OsvaldoLaviosa
A) Vero. Concordo.

B) L'altra faccia della medaglia.
Leggevo da un manuale di molti anni fa che lo scopo di un archivio è poi "in fin dei conti" quello di riuscire a "risalire" sempre e comunque al capo/soggetto/titolo (non so come vogliamo chiamarlo). Quindi se ogni "archivio" adotta una filosofia/politica diversa, anche un database condiviso potrebbe sempre tracciare il loco (esempio Biblioteca Tal dei tali di Bari) e il relativo "riferimento".
Non so se ho semplificato troppo il discorso e/o sono fuori tema dalla linea di pensiero che mi hai proposto.

Re: Applicazioni per database per archivi

MessaggioInviato: 26/02/2019, 0:22
da Sergio P. Del Bello
Caro Osvaldo,
capisco che per un appassionato l'argomento possa sembrare strano ma provo a spiegarti in modo semplice quello che chiedi.
Immagina che ci sia un'altro Osvaldo a Teramo, un'altro a Torino e una a Cagliari.
Anche loro come me si sono messi all'opera e hanno smanettato con access per schedare materiali raccolti e conservati a vario titolo per associazioni e per il proprio archivio personale.
Bene.
Adesso vogliamo scambiarci in modo informativo i propri database.
L'Osvaldo di Teramo non ha dato un titolo a tutto le schede ma solo un numero, Osvaldo di Cagliari non ha fornito una data per tutte le schede che ha prodotto e così via.
Ergo.
Non solo si farà un casino a comunicare ma pensa se si decidesse di fondere in un'unico database tutte le schede generate dai vari singoli database, cosa succederebbe?
Lascio a te immaginarlo

Applicazioni per database per archivi

MessaggioInviato: 25/02/2019, 8:55
da OsvaldoLaviosa
Sono un "archivista" per diletto, ossia ho iniziato creando un database per la mia personale collezione di musica, libri, video e tanto altro ancora. Ho fatto lo stesso per alcune associazioni culturali nel mio paese (Conversano, Bari). Uso una applicazione del pacchetto di Microsoft Office che si chiama Access. Credo di essere diventato relativamente esperto, per lo meno tutto quello che serve funziona. Poi però parlando con chi lavora veramente nelle biblioteche mi dicono che a livello nazionale si utilizzano altri software/piattaforme (non ho mai capito come si chiamano, come funzionano) che seguono le loro "rigide" regole di impostazione, se non altro per tentare di trovare una "convenzione" di termini e intenti condivisi.
Qualcuno saprebbe spiegarmi meglio queste cose? Oppure il mio approccio via Access resta ancora valido?
Se manca qualcosa del mio discorso, aiutatemi a trovare congrue conclusioni.