Nuove forme di precarietà nei BBCC: gli scontrinisti

Re: Nuove forme di precarietà nei BBCC: gli scontrinisti

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 31/05/2017, 14:38

Chiamamicittà.it, 30/05/2017, Paolo Zaghini

La vergogna italiana di biblioteche e archivi all’abbandono

a Biblioteca Nazionale di Roma pagava una trentina di volontari a 20 ore alla settimana (cinque giorni su sette) con un rimborso spese (dovevano produrre, andando a raccoglierli nei bar e nei negozi, scontrini per 400 euro al mese): dai giornali di questi giorni.

Se avevamo bisogno di un foto dello stato di abbandono e degrado delle nostre biblioteche (e aggiungerei archivi) in Italia in questo momento direi che questa è perfetta.
E allora non posso fare altro che urlare: VERGOGNA!!!

Tantissime biblioteche, veri e propri scrigni del patrimonio culturale e artistico italiano, sono senza fondi (il bilancio 2017 di molte è uguale a zero euro) e senza direttori, personale qualificato. Senza spazi per ospitare l’ampliamento delle raccolte. Senza aggiornamento informatico rispetto agli standard europei e americani. Senza progetti di digitalizzazione del nostro patrimonio storico. Biblioteche in crisi, nella stragrande maggioranza, di pubblico negli ultimi anni.
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Re: Nuove forme di precarietà nei BBCC: gli scontrinisti

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 26/05/2017, 15:47

Un comunicato di AIB in merito al problema degli scontrinisti, 25/05/2017

Scontrinisti ovvero l’uso improprio del volontariato

La pubblicazione sui principali quotidiani nazionali di notizie sul caso dei volontari romani detti “Scontrinisti” (perché collezionavano gli scontrini del bar per giustificare le richieste di rimborsi spese) ha il merito di richiamare l’attenzione di tanti sul mondo del volontariato.
Un mondo in cui, all’ombra di politiche del lavoro e dei reclutamenti al ribasso,alcune ONLUS, pur muovendosi nella legalità, traggono vantaggio dalle aspirazioni di studenti o di neo laureati, allettando gli uni e gli altri con la promessa di maturazione di crediti formativi per l’Università e di esperienza sul campo utile per la costruzione di un curriculum, quando non per una futura assunzione.
Il caso degli Scontrinisti della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, evidenzia – senza lasciare alcuno spazio all’immaginazione – come e quanto il MiBACT abbia fatto uso del volontariato per sopperire ad evidenti carenze strutturali di organico determinate dal blocco del turn-over.
Volontari, che di fatto sono lavoratori precari privi di qualsiasi tutela; costretti a raccogliere scontrini per racimolare, secondo quanto da essi dichiarato, una paga di 400 euro per le 24 ore settimanali di servizio prestato a una associazione convenzionata con il MiBACT. Lavoratori mandati a casa con un sms per avere osato protestare dopo anni di lavoro mascherato da volontariato. Mandati via loro, altri ne arriveranno: è stato infatti pubblicato un nuovo avviso pubblico per la selezione di una nuova associazione di volontariato. Tutto cambia per rimanere uguale. Nuove energie, nuovi lavoratori precari in abito da volontario.

L’AIB, riaffermando che l’utilizzo di personale non retribuito nel servizio bibliotecario pubblico può avvenire solo per integrare le potenzialità del servizio e offrire occasioni concrete per la partecipazione attiva dei cittadini alla vita della loro comunità, in un’ottica di promozione della biblioteca come strumento del welfare culturale e sociale, deplora ogni diverso uso del volontariato e invita i propri associati, che si trovino nel ruolo di dipendente o consulente delle stazioni appaltanti oppure di amministratore, socio, dipendente e collaboratore di soggetti economici, al rispetto del “Decalogo sulle esternalizzazioni” e delle “Linee di indirizzo per il personale di supporto ai bibliotecari”.
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Nuove forme di precarietà nei BBCC: gli scontrinisti

Messaggioda Sergio P. Del Bello » 14/04/2017, 9:44

Il Manifesto,13/04/2017, Roberto Ciccarelli

Gli scontrinisti

Non buttare lo scontrino. Ora serve a pagare il lavoro.
La nuova frontiera della precarietà è alla biblioteca nazionale di Roma


Federica, Alessandra Laura e Andrea non possono essere pagate direttamente alla Biblioteca nazionale di Roma. Lavorano ufficialmente da volontari, ma svolgono tutte le mansioni dei dipendenti: accoglienza, catalogazione, fornitura di materiali, libri ai tavoli. Sono pagati con un rimborso spese. Ma non con un accredito, come può accadere ad esempio per il servizio civile sempre più usato dall’amministrazione pubblica come sostituto del lavoro vero e proprio. Con gli scontrini. E’ un lavoro nel lavoro: raccogliere gli scontrini dal bar della biblioteca. Chiedono ai dipendenti “ufficiali” della stessa di cedergli i propri. E’ il lavoro di pollicino: giornate passate a raccogliere gli scontrini-mollichine di pane. Per mettere da parte 400 euro al mese per 24 ore di lavoro settimanale erogato attraverso una cooperativa che presta il lavoro volontario alla biblioteca più grande d’Italia. Questo è un altro modo che lo Stato usa aggirare il blocco delle assunzioni nel pubblico impiego, e non solo nei beni culturali. Dopo i voucheristi, ci sono loro. È la nuova frontiera del precariato: il lavoro a scontrino senza contributi, né tutele: turni, rientri, ferie, malattie, infortuni, maternità o pensione.

La biblioteca nazionale sta incubando il futuro. Considerata la fame selvaggia per lo sfruttamento bestiale che c’è in Italia, questa è un’esperienza da raccontare di nuovo. Perché presto potrebbe essere di tutti.

La prima volta che sono entrato in contatto le storie di Federica, Alessandra Laura e Andrea è stata nel maggio di tre anni fa, in occasione di un’inchiesta sulla biblioteca nazionale. Le ragazze e i ragazzi si confondono con gli utenti, in maggioranza studenti, che si alternano ai banconi, nella gigantesca hall, camminano tra gli scaffali aperti o leggono libri e microfilm in una delle sale luminose del piano terra. Poche settimane fa, in occasione dell’inizio della campagna referendaria contro i voucher, il Nidil Cgil ha ripescato questa storia.
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Allegati
ritratto.JPG
Federica, 32 anni, Scontrinista. da 5 anni lavoratrice
fantasma alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma.
da 5 anni raccoglie scontrini. Stampa termica su 100
scontrini usati, 50×75 cm, © Francesco Capponi 2017
ritratto.JPG (42.11 KiB) Osservato 1281 volte
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