il Decreto Legge n. 90 del 2014, intitolato
“Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l'efficienza degli uffici giudiziari”
ma conosciuto anche con la formula abbreviativa “Riforma PA”, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale
n. 144 del 24 giugno.
Col provvedimento, successivamente convertito nella Legge n. 114/2014 il Governo
ha legiferato su vari aspetti, tra cui il ricambio generazionale nelle pubbliche amministrazioni, il turnover,
la mobilità, la soppressione e razionalizzazione di enti e uffici, e l’introduzione di nuove regole in materia
di innovazione tecnologica nelle amministrazioni.
È proprio a quest’ultimo tipo di misure che Ernesto Belisario, avvocato esperto di innovazione tecnologica,
ha dedicato un approfondimento pubblicato sul sito Agenda Digitale. Tre gli ambiti principali di intervento
sui quali si concentra la sua analisi: digitalizzazione della PA, semplificazione per l’attuazione dell’agenda
digitale e digitalizzazione della giustizia.
1. DIGITALIZZAZIONE DELLA PA
Nel decreto sono contenuti alcuni interventi assai rilevanti:
A) ISTANZE ON LINE: l’art. 24 comma 3-bis del decreto prevede che entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione, le pubbliche amministrazioni debbano approvare un piano di informatizzazione delle procedure per la presentazione di istanze, dichiarazioni e segnalazioni che permetta la compilazione on line con procedure guidate accessibili tramite autenticazione con il Sistema pubblico per la gestione dell’identità digitale di cittadini e imprese (SPID).
Si tratta di un passaggio molto importante: non solo le amministrazioni dovranno consentire la “compilazione on line” (addio – quindi - ai .pdf da stampare e compilare a mano), ma dovranno prevedere anche il completamento della procedura, il tracciamento dell’istanza con individuazione del responsabile del procedimento e, ove possibile, l’indicazione dei termini entro i quali il richiedente ha diritto ad ottenere una risposta.
B) COMUNICAZIONI TRA PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI: l’art. 24-quinquies modifica il Codice dell’Amministrazione Digitale (D. Lgs. n. 82/2005) prevedendo che le pubbliche amministrazioni debbano comunicare tra loro attraverso la messa a disposizione a titolo gratuito degli accessi alle proprie basi di dati alle altre amministrazioni mediante la cooperazione applicativa.
Non sarà più necessaria la stipula di apposite convenzioni tra le singole amministrazioni (che sono state abrogate), dal momento che AgID definirà nei prossimi tre mesi gli standard di comunicazione e le regole tecniche a cui tutte le amministrazioni dovranno conformarsi.
Per agevolare questo lavoro è previsto che tutte le PA debbano comunicare all’Agenzia per l’Italia digitale, nei trenta giorni successivi all’entrata della legge di conversione, l’elenco delle basi di dati in loro gestione e degli applicativi che le utilizzano.