Re: Firma digitale-elettronica: parliamone e informiamoci
Inviato: 22/05/2018, 15:04
AgendaDigitale, 10/05/2018, Mara Mucci, innovatrice ed esperta del mondo digitale, vicepresidente Copernicani
Atto notarile informatico e notaio digitale: l’Italia dei privilegi ha nuovi nemici
C’è una piattaforma di stipula informatica/telematica in grado di fornire un livello di certezza superiore o almeno uguale a quello dell’atto pubblico tradizionale. Serve agli italiani, ma da noi è osteggiata. L’associazione Copernicani è la prima a essere nata così, tutta in digitale
Così funziona il notaio digitale
Il suo funzionamento è semplice, quasi disarmante. Tutto si svolge in un ambiente digitale, una piattaforma di stipula informatica/telematica in grado di fornire un livello di certezza superiore o almeno uguale a quello dell’atto pubblico tradizionale, per consentire al notaio di controllare e di essere controllato. Ogni fase è verificata, appurata e gestita mediante strumenti digitali e ricalca precisamente quello che avverrebbe tradizionalmente con la presenza fisica. L’atto notarile digitale offre, dunque, come dimostrato dai tecnici presenti al processo, maggiori garanzie e tutele nei confronti dei cittadini rispetto ad un atto analogico, perché la tecnologia di firma digitale accoppiata alla telepresenza è in grado di offrire standard elevati di verifica e certificazione.
L’associazione Copernicani
L’associazione Copernicani.it, di cui sono vicepresidente, ha offerto un suo contribuito al progetto, rendendosi disponibile a fare da apripista, da pioniere: la nostra è in assoluto la prima associazione italiana a costituirsi, in modo perfettamente legale, con l’ausilio della telepresenza. Siamo in pratica la prima associazione italiana interamente “nativa digitale”. Abbiamo scelto il nome di Copernicani perché crediamo che nella nostra società sia necessaria una vera e propria rivoluzione copernicana per favorire davvero l’innovazione e anche perché siamo animati dallo stesso spirito che animò Niccolò Copernico nel confronto con l’establishment del suo tempo. Siamo infatti davanti ad una quarta rivoluzione industriale di cui pochissimi riescono a cogliere l’essenza.
Nel nostro paese, purtroppo, la forma che prende l’innovazione in alcuni settori è ancora vista con troppa diffidenza, come, ad esempio, anche nel caso della dematerializzazione documentale o della gestione delle transazioni legali e dei dati digitali.
...
Gli scenari che si potrebbero aprire sono a dir poco interessanti. Pensiamo agli sviluppi che potrebbe dare l’uso della blockchain applicata al notaio digitale. La fantasia è l’unico limite.
Nella scorsa legislatura in Parlamento ci siamo occupati di SPID (il sistema pubblico dell’identità digitale), della Dichiarazione dei redditi precompilata, della fatturazione elettronica, di come digitalizzare i processi invece che digitalizzare la burocrazia, il notaio digitale va in questa direzione e nasce dal mercato.
Noi vogliamo essere attori di una rivoluzione copernicana e mettere al centro il nostro futuro.
La nostra associazione conta 140 soci fondatori e si propone di essere sempre al fianco di chi è dalla parte dell’innovazione.
Siamo convinti che le prime proposte concrete da mettere in atto per svecchiare il nostro paese siano un Ministro per la transizione digitale, una commissione parlamentare permanente per la digitalizzazione e una commissione di inchiesta sulla digitalizzazione della pubblica amministrazione. L’indice DESI ci mette anche quest’anno terzultimi in classifica su 28 paesi, non possiamo perdere altro tempo.
___________________________________________
Su questo tema un'intervista di 2024 di Radio24, puntata 11/05/2018, a Riccardo Genghini, notaio a Milano e fra i primi in Europa ad adottare la tecnologia per digitalizzare la professione.
Atto notarile informatico e notaio digitale: l’Italia dei privilegi ha nuovi nemici
C’è una piattaforma di stipula informatica/telematica in grado di fornire un livello di certezza superiore o almeno uguale a quello dell’atto pubblico tradizionale. Serve agli italiani, ma da noi è osteggiata. L’associazione Copernicani è la prima a essere nata così, tutta in digitale
Così funziona il notaio digitale
Il suo funzionamento è semplice, quasi disarmante. Tutto si svolge in un ambiente digitale, una piattaforma di stipula informatica/telematica in grado di fornire un livello di certezza superiore o almeno uguale a quello dell’atto pubblico tradizionale, per consentire al notaio di controllare e di essere controllato. Ogni fase è verificata, appurata e gestita mediante strumenti digitali e ricalca precisamente quello che avverrebbe tradizionalmente con la presenza fisica. L’atto notarile digitale offre, dunque, come dimostrato dai tecnici presenti al processo, maggiori garanzie e tutele nei confronti dei cittadini rispetto ad un atto analogico, perché la tecnologia di firma digitale accoppiata alla telepresenza è in grado di offrire standard elevati di verifica e certificazione.
L’associazione Copernicani
L’associazione Copernicani.it, di cui sono vicepresidente, ha offerto un suo contribuito al progetto, rendendosi disponibile a fare da apripista, da pioniere: la nostra è in assoluto la prima associazione italiana a costituirsi, in modo perfettamente legale, con l’ausilio della telepresenza. Siamo in pratica la prima associazione italiana interamente “nativa digitale”. Abbiamo scelto il nome di Copernicani perché crediamo che nella nostra società sia necessaria una vera e propria rivoluzione copernicana per favorire davvero l’innovazione e anche perché siamo animati dallo stesso spirito che animò Niccolò Copernico nel confronto con l’establishment del suo tempo. Siamo infatti davanti ad una quarta rivoluzione industriale di cui pochissimi riescono a cogliere l’essenza.
Nel nostro paese, purtroppo, la forma che prende l’innovazione in alcuni settori è ancora vista con troppa diffidenza, come, ad esempio, anche nel caso della dematerializzazione documentale o della gestione delle transazioni legali e dei dati digitali.
...
Gli scenari che si potrebbero aprire sono a dir poco interessanti. Pensiamo agli sviluppi che potrebbe dare l’uso della blockchain applicata al notaio digitale. La fantasia è l’unico limite.
Nella scorsa legislatura in Parlamento ci siamo occupati di SPID (il sistema pubblico dell’identità digitale), della Dichiarazione dei redditi precompilata, della fatturazione elettronica, di come digitalizzare i processi invece che digitalizzare la burocrazia, il notaio digitale va in questa direzione e nasce dal mercato.
Noi vogliamo essere attori di una rivoluzione copernicana e mettere al centro il nostro futuro.
La nostra associazione conta 140 soci fondatori e si propone di essere sempre al fianco di chi è dalla parte dell’innovazione.
Siamo convinti che le prime proposte concrete da mettere in atto per svecchiare il nostro paese siano un Ministro per la transizione digitale, una commissione parlamentare permanente per la digitalizzazione e una commissione di inchiesta sulla digitalizzazione della pubblica amministrazione. L’indice DESI ci mette anche quest’anno terzultimi in classifica su 28 paesi, non possiamo perdere altro tempo.
___________________________________________
Su questo tema un'intervista di 2024 di Radio24, puntata 11/05/2018, a Riccardo Genghini, notaio a Milano e fra i primi in Europa ad adottare la tecnologia per digitalizzare la professione.